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Fantasmi nel bosco.

Fantasmi nel bosco, straordinari adattamenti per la sopravvivenza

articolo del naturalista Ferdinando Fontanella

Fantasmi nel bosco.

Fantasmi nel bosco.

Sembra incredibile, ma è vero: “Nei boschi italiani vivono i fantasmi!”. Il periodo migliore per osservarli è l’autunno, per vederli bisogna passeggiare piano per i sentieri del bosco facendo bene attenzione ai minimi movimenti dei ramoscelli. Li ho ammirati io stesso nei boschi di Quisisana a Castellammare di Stabia, vi confesso che ho provato un brivido che mi ha scosso. La mia non era paura, non c’era motivo di averne perché il fantasma che ho visto non ha niente della classica e fantasiosa “demoniaca presenza”. Il sussulto che ho provato era dovuto alla meraviglia e all’ammirazione. Continua a leggere

La calcara di Quisisana

Carcararo (antichi mestieri)

Antichi mestieri stabiesi

Conoscere il micro-passato (il normale quotidiano soggettivo) può essere utile a capire la crescita economica e culturale di una intera popolazione. Questa modesta ricerca degli antichi mestieri (estinti e sopravvissuti), potrebbe aiutare a delineare con più chiarezza una parte dimenticata di vita stabiese vissuta.

Maurizio Cuomo


Carcararo
( a cura del naturalista stabiese Nando Fontanella )

La calcara di Quisisana

22 La calcara di Quisisana (foto Ferdinando Fontanella)

Il “carcararo”, l’artigiano che trasformava la pietra in calce, potrebbe essere anche definito come colui il quale aveva l’arte d’impilare le pietre. Il suo mestiere era, infatti, quello di caricare le fornaci con la roccia calcarea dalla cui cottura veniva prodotta la calce viva. Un’operazione delicata e faticosa che richiedeva esperienza e grande maestria. Il carico delle fornaci, localmente conosciute come “carcare”, consisteva nel sistemare a secco i frammenti di roccia (estratti dalle cave in prossimità delle stesse fornaci), in modo da formare una struttura stabile, che potesse resistere anche alle notevoli trasformazioni (chimico-fisiche), che le dure rocce subivano nel processo di cottura (perdita d’acqua, riduzione di peso e di volume e conseguente trasformazione della roccia cotta che diveniva fragile e friabile). Il “carcararo” doveva quindi Continua a leggere

Erbario Coscarelli in riferimento al territorio stabiano

N.B.: si ringrazia il prof. Mario Russo per aver autorizzato la pubblicazione delle due immagini.

Erbario Coscarelli

Erbario Coscarelli

Questa mattina ho iniziato la lettura del catalogo curato dal prof. Mario Russo (edito nel 2009 dalla Nicola Longobardi Editore) che illustra l’erbario di Domenico Coscarelli, conservato a Sorrento nel Museo Correale di Terranova. Continua a leggere

Francesco Rosato detto Ciccio Bosco

Il Cacciatore e la Beccaccia

articolo di Ferdinando Fontanella

Mastu Ciccio ogni sera si affacciava alla balaustra del terrazzo della piccola casa di Quisisana, amava guardare i tramonti del golfo di Napoli, in lontananza vedeva Capri e Ischia di fronte il maestoso Vesuvio  con adagiate ai suoi piedi Torre del Greco e Torre Annunziata, più in là Pompei di cui riconosceva il profilo dell’alto campanile e le antiche rovine degli scavi, poi c’era la foce del fiume Sarno e la sua città Castellammare, il rione “Spiaggia”, il lungomare con la Villa Comunale, il Centro Antico, il Cantiere Navale e Pozzano.

I tramonti lo aiutavano a ricordare la gioventù, era nato alla fine degli anni venti del ‘900 e da quando aveva compiuto novanta anni i ricordi gli facevano spesso compagnia, riempivano le giornate e gli davano l’opportunità di rivedere tante cose a lui care armai lontane nel tempo.

Francesco Rosato detto Ciccio Bosco

Francesco Rosato detto Ciccio Bosco

Quella sera il cielo era splendidamente tinto di mille sfumature rosse, all’improvviso guardando il frenetico cacciare di un gruppo di rondini pensò che da giovane anche lui era stato un abile e leale cacciatore. La sua fama di tiratore era quasi leggendaria, tutti sapevano che non gli era mai capitato di sbagliare un tiro. Quanto tempo era passato dall’ultima volta che aveva imbracciato un fucile? Forse quaranta o più anni, non ricordava con precisione il momento in cui aveva smesso di andare a caccia, ricordava però il motivo che gli aveva fatto appendere l’amata doppietta al chiodo. Continua a leggere

Gli anfibi del comprensorio stabiano

“Un progetto per riscoprire una ricchezza nascosta del nostro territorio”

Anfibi del comprensorio stabiano

Il gruppo di ricerca “Escursionisti stabiesi”, coordinati dal Naturalista Nando Fontanella, ha intrapreso un monitoraggio per accertare quali e quante specie di anfibi sono presenti nel territorio del comprensorio stabiano.

Si riportano di seguito i dati finora raccolti, con la speranza che ci sia un contributo da parte di tutti coloro che sono in possesso di eventuali informazioni utili in merito. Continua a leggere