Archivi tag: Fratièlle e surelle

Immacolata - Chiesa di Santa Maria di Portosalvo. Anno 2007 (foto Giuseppe Zingone)

Fratielle e surelle (‘a siconda stella)

a cura di Enzo Cesarano

Volendo dare, ai numerosissimi stabiesi emigrati dalla nostra Castellammare, la possibilità di riascoltare “fratielle e surelle”, anni fa, chiedemmo al carissimo Aniello Lascialfari di prestare la sua voce per la nobile causa…

A distanza di anni, il modulare limpido e sonoro di Aniello omaggia e rappresenta (in punta di piedi) l’operato dei numerosi cantori stabiesi che nel periodo della “dodicina” (dal 26 di novembre al’8 dicembre), con sacrificio ed assoluta devozione percorrono, nelle primissime ore del mattino, vie e vicoli della nostra amata Città, invitando i fedeli a recarsi in chiesa per la recita del Rosario.

Immacolata - Chiesa di Santa Maria di Portosalvo. Anno 2007 (foto Giuseppe Zingone)

Immacolata – Chiesa di Santa Maria di Portosalvo. Anno 2007. (foto Giuseppe Zingone)


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Il presepe dell'Immacolata (opera del m° Franco Liguori)

Il presepe dell’Immacolata

di Enzo Cesarano

Il presepe dell’Immacolata, o meglio, se vogliamo essere originali e campanilistici, il presepe di “fratielle e surelle”, per uno stabiese come me, simboleggia l’apertura del periodo natalizio che culminerà con la nascita di Gesù.

Il presepe dell'Immacolata (opera del m° Franco Liguori)

Il presepe dell’Immacolata (opera del m° Franco Liguori)

L’idea di commissionare al maestro Franco Liguori, un presepe del genere: semplice, essenziale, e concedetemelo, per nulla banale, mi è balenata per la testa, per la repulsione che avverto nei confronti di una società, che attratta dai media, è divenuta ostaggio della globalizzazione, causa di un’esasperata diffusione di tendenze e culture a noi estranee (si veda la notte di Halloween di antica origine celtica, poi adottata negli States si è allargata a macchia d’olio in tutto il mondo occidentale). Siamo infatti, tutti vittime delle mode del momento che stanno snaturalizzando, sostituendosi un po’ alla volta, alle vere tradizioni nostrane. Continua a leggere

Le probabili origini di “fratielle e surelle”

( articolo di Maurizio Cuomo )

Sempre più affascinato e incuriosito dalla storia e dalle tradizioni della mia terra natìa, ho letto con gusto gli scritti dei carissimi Enzo Cesarano: “‘A ‘Mmaculata arapre ‘e pporte a Natale… Santu Catiello ‘e cchiure“, e di Giuseppe Zingone: “L’Immacolata Concezione, una tradizione da riscoprire, grazie ai quali ho avuto modo di apprezzare più compiutamente il vero significato della “Dodicina” dell’Immacolata Concezione.

Chiesa di San Giacomo (foto V. Cesarano)

Chiesa di San Giacomo (foto Enzo Cesarano)

In particolare approfondendo qualche vecchio spunto di ricerca, ho avuto modo di imbattermi fortunosamente in una modesta intuizione che nel suo piccolo potrebbe fare un po’ di luce e apportare maggiore chiarezza sulle incerte origini del “dare la voce”. Continua a leggere

Fratielle e surelle (oggi è ‘o nomme bello d”a Maronna)

a cura di Enzo Cesarano

Volendo dare, ai numerosissimi stabiesi emigrati dalla nostra Castellammare, la possibilità di riascoltare “fratielle e surelle”, anni fa, chiedemmo al carissimo Aniello Lascialfari di prestare la sua voce per la nobile causa…

A distanza di anni, il modulare limpido e sonoro di Aniello omaggia e rappresenta (in punta di piedi) l’operato dei numerosi cantori stabiesi che nel periodo della “dodicina” (dal 26 di novembre al’8 dicembre), con sacrificio ed assoluta devozione percorrono, nelle primissime ore del mattino, vie e vicoli della nostra amata Città, invitando i fedeli a recarsi in chiesa per la recita del Rosario.

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L’Immacolata Concezione della Concattedrale di Castellammare di Stabia (foto Maurizio Cuomo)


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‘A ‘Mmaculata arapre ‘e pporte a Natale… Santu Catiello ‘e cchiure

(di Enzo Cesarano)

BOOM!!! Spara ‘a botta, passa la Voce «Fratielle e surelle, ‘o Rusario ‘a Maronna…» qualcuno si segna con la croce, qualcun altro jastemma, troppi fanno finta di niente e continuano a dormire.

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Festività di Natale: le zeppole dell’Immacolata

Castellammare di Stabia, prime luci dell’alba, ‘a ‘Mmaculata arapre ‘e pporte a Natale… a chiuderle sarà Santu Catiello il 19 gennaio dell’anno nuovo. Così è anche quest’anno.

Il sapore e il senso della festa, però, ultimamente non sono più gli stessi, la tradizione si va perdendo, al suo posto restano i ricordi.

Fino agli anni Ottanta era usanza per le famiglie stabiesi organizzare per la sera della vigilia dell’Immacolata un vero e proprio cenone, la prova generale di quelli da fare il 24 e il 31 dicembre.

La “tavuliata” aveva inizio dopo la visione dei tradizionali “fucaracchi” che, a differenza di oggi, si accendevano nella grazia di Dio al calare del sole. Tutta la famiglia era riunita a tavola: anziani, giovani, bambini, se qualcuno mancava era troppo lontano per tornare. Anche la fame era tanta, per la giornata di lavoro passata a stomaco vuoto in attesa di gustare le prelibatezze del menù. Continua a leggere