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Fumetti: Le tresor de l’Afrika Korps

a cura di Gaetano Fontana

Dallo  storico settimanale transalpino “Tintin” n. 934 del settembre 1966 (il titolo è eponimo del famoso personaggio di Hergè), pubblicato in Belgio e in Francia, troviamo una storia che ha inizio proprio dal porto di Castellammare. L’autore è un disegnatore belga Wan Dessel, semidimenticato, di cui si vede la firma in basso a destra nella prima vignetta.

Fumetti: Le trésor de L'AFRICA KORPS

Ambientata nella seconda guerra mondiale, precisamente il 16 settembre 1943, la storia inizia appunto dal porto della Città delle Acque. I Tedeschi in ritirata, diretti a Bastia, imbarcano su delle navi il tesoro dell’ “Afrika Korps”, ma durante la navigazione sono attaccati dai bombardieri Americani e sono costretti ad affondare il carico. Dopo la guerra non riusciranno più a trovare il tesoro che avevano abbandonato in mare. Continua a leggere

Castellammare: indiani e foglie di Castagno

(di Stanislao e Ferdinando Fontanella)

Gli indiani e le foglie del Castagno

Gli indiani e le foglie del Castagno

Solo i ragazzi che hanno vissuto l’infanzia negli anni del dopoguerra serbano del Castagno una conoscenza che va oltre l’aspetto utilitaristico dell’ottimo legname e i saporiti frutti.

In quel tempo di grandi privazioni materiali, ma estremamente ricco di opportunità umane, la fantasia era l’unico strumento per trascorrere con letizia i lunghi pomeriggi estivi. Alimento indispensabile per la fervida immaginazione era la lettura dei fumetti di Tex Willer, personaggio ideato da Gian Luigi Bonelli nel 1948, e la visione di pellicole americane come “Sentieri selvaggi” e “Un dollaro d’onore”, in cui il mitico John Wayne agiva da protagonista indiscusso. Scontato dire, perciò, che tra i giochi preferiti c’era la guerra tra indiani e cowboy.

Tuttavia il grosso limite per chi vive alle falde del Monte Faito e sogna di essere un Apache o un Sauk, delle grandi Pianure o delle Montagne Rocciose del Texas, era abbigliarsi nel modo adeguato. I ragazzi riuscivano a sopperire alla mancanza degli originali copricapi piumati dei Nativi Americani con le abbondanti e comunissime foglie del Castagno. Continua a leggere