Gente semplice, vite eroiche
di Giuseppe Zingone
Questo è il racconto della vita di mio nonno, Zingone Giuseppe
Giuseppe Zingone
gente semplice, povera, preoccupata più dell’oggi che del domani è una storia breve, per sommi capi, però completa e non vorrei rimanesse tra le mie carte. Sapete a volte si sente il bisogno impellente di completare qualcosa ed era giunto il momento anche di questo scritto. Proverò anche a lasciarLo parlare, una voce di un altro tempo, giunta a me tramite una registrazione su musicassetta; erano gli anni Settanta del secolo scorso quando un cugino di mio padre Zingone Vincenzo, un (liberoricercatore ante litteram) salvò brevi racconti della sua vita, io ne ho recuperato l’audio trasformandolo in file mp3, purtroppo la qualità non è delle migliori ma comprensibile (a causa di un fruscio e delle voci di sottofondo) e chiara a sufficienza.
Mio nonno, nacque a Castellammare di Stabia, l’otto luglio milleottocentonovantotto, da Vincenzo, la cui professione era gallettaro e sua moglie Maria Celoro, una filatrice, una moltitudine di figli, vista la numerosa prole, composta da nove maschi e due femmine come era buon costume nelle famiglie di un tempo e della nostra Città. A questo riguardo potrebbe essere utile rileggere il testo di Gigi Nocera su ” I figli “.
Il Cognulo (foto Giuseppe Zingone)
Da quello che ricordo da bambino e dalle parole di mio padre, tutti quelli che portavano il cognome Zingone, vivevano alla salita Cognulo, un vico ad imbuto che terminava con una copertura oggi inesistente, perché abbattuta dopo il terremoto e che si riversava come un fiumiciattolo in via Santa Caterina. Il ricordo di questo vicolo mi attraversa le ossa iniettandomi quella umidità che mette i brividi addosso. Questa piccola discesa un giorno fu testimone dell’amore nato tra una zia di mia madre Teresa e un soldato americano.
Come quasi tutti i bambini di un tempo dopo pochi anni di vita, mio nonno si risvegliò già adulto, spinto ad adoperarsi per le necessità della numerosa famiglia insieme ai fratelli.
Incombeva sui giovani della classe 1898 lo spettro della Prima Guerra Mondiale, ed il nonno fu imbarcato sulla Regia Nave Varese dal 5 Febbraio 1918, al 7 Febbraio 1920, così da foglio matricolare. Continua a leggere→