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Cavalieri del mare (il canottaggio stabiese)

Cavalieri del mare (il canottaggio stabiese)

di Giuseppe Zingone

Circolo_Nautico_Stabia

Castellammare di Stabia è una città figlia del mare, i cantieri navali ne sono testimoni, e le sue maestranze sono esperte nel costruire navi, sino a farle scivolare giù dallo scalo quando oramai il battesimo del mare è prossimo.
Ci sono altre imbarcazioni a Castellammare che scivolano sull’acqua in un silenzio meno assordante del lavorìo dell’industria, sono le barche del Circolo Nautico Stabia, lunghe, all’apparenza esili, spinte non da motori ma dai muscoli d’atleti d’altri tempi, uomini che faticano, soffrono, perdono o vincono in uno sport dove si è in simbiosi con l’elemento acqua.
Nel mio piccolo sono stato ospite del CNS per cinque anni, con pochi risultati se non quello formativo del carattere, la fortuna d’essere cresciuto in un ambiente sano, a contatto con il mare il quale con il suo iodio ha alleviato il mio asma. Questa parentesi di vita mi ha dato l’occasione di conoscere decine di persone, motivate dalla stessa passione per uno sport “povero” poco noto, oserei dire quasi estraneo ai suoi stessi concittadini, se non per le mirabili vittorie dei suoi canottieri e per la presenza quotidiana di quelle biancastre scie, che solcano il mare antistante la Città.
Una considerazione che però faccio spesso è questa, l’amore per la mia terra nasce anche dalla conoscenza che ho del territorio stabiano.
Molti infatti pensano che il canottaggio sia una pratica sportiva che si svolge in acque dolci o salate e basta, ma non tutto si esaurisce a bordo dell’imbarcazione, l’allenamento si svolge spesso sulla terra ferma, in palestra con i pesi ed è fatto di affiatamento con lunghe corse tra Rovigliano, Vico e la bellissima Collina Stabiese, la cui massima espressione è il “GRANDE GIRO”.
Nelle giornate in cui il mare è ostile ed a suo tempo il Martedì ed il Sabato, rappresentava una modalità di allenamento che a ripensarci è da considerarsi follia: di corsa fino alla Stazione della Circumvesuviana di Vico Equense, al ritorno s’iniziava a salire dai bagni di Pozzano, sino alla Basilica e poi ancora in ascesa sbucando di fronte al Castello ed ancora più su, sino alla sbarra del Faito ed attraverso il vicino ingresso dei boschi, fino al Monte Coppola per poi ridiscendere al Circolo Nautico.
Ecco ciò che hanno nelle gambe i canottieri stabiesi, i successi quotidiani di un antagonismo fraterno fra membri di una stessa società sportiva fino alle regate internazionali… ed al meritato ORO!
Nei polmoni l’aria del Faito, nei capelli la salsedine e l’umido del mare, un corpo che come avrete capito è interamente scolpito dagli elementi, frutto di una passione mai animata dalla ricerca della vana gloria, il canottiere è un uomo estremo, un odierno bronzo di Riace.
I suoi successi, sono una ricchezza anche per i suoi concittadini ed alla sua patria in cambio non chiede niente, se non continuare a praticare lo sport che ama.
Nell’estate del 1980 mio padre mi portò al Circolo Nautico Stabia per l’iscrizione, lì conobbi la segretaria Annamaria Perna e in quello stesso momento Don Ciccio Landolfi ci presentò un giovane canottiere, lo ricordo con i suoi folti riccioli era Giuseppe Abbagnale, successivamente conobbi il resto della “famiglia”, ricordo Tonino dell’Aquila, e un uomo massiccio non di alta statura, ma un atleta immenso Francesco Esposito (Ciccio), penso sia l’atleta italiano più iridato di tutti i tempi.
Un’altro dei motivi che mi fece approdare al Circolo Nautico fu la mia piccola corporatura, la qual cosa si rivelò utile, perché in una infelice assenza dei timonieri ufficiali oltre a Giuseppe di Capua ricordo Salvatore Gasparo e Giuliano Ambrosio, ebbi l’onore di guidare il timone della barca dei fratelloni Abbagnale, devo dire che l’imbarazzo ed il fatto di essere impreparato a tale ruolo mi procurarono un certo impaccio soprattutto davanti a quelle enormi figure dell’Olimpo sportivo.
Ora posso dire con tranquillità che al di là del campanilismo questi giovani, gli allenatori Antonio Venditti, il Dottor La Mura sono stati dei pedagoghi non solo in senso sportivo, ma esempi di vita e vorrei sottolineare che in altri paesi, per molto e sottolineo molto meno, si sono sprecate fiumi di parole, elevate statue, scoperte lapidi.
Bisogna anche ricordare che dietro ogni canottiere che si allena soprattutto se giovane, c’è una famiglia, per dirla tutta una mamma che altrettanto stoicamente, prepara il borsone dell’atleta ogni mattina e che ne lava i panni umidi e maleodoranti, con cadenza da allenamento sportivo, una donna che spesso è la prima tifosa dei colori giallo-blu e soprattutto del proprio figlio.
Una pensiero va al Circolo Nautico, ai suoi Soci ed i suoi Presidenti in ordine di tempo; la storia del remo stabiese non esisterebbe senza di loro e dunque un RINGRAZIAMENTO a tale istituzione è doveroso.
Il canottaggio a Castellammare è praticabile gratuitamente, mentre negli altri circoli d’Italia è richiesta una retta. Fuori dalle nostre mura cittadine il canottaggio è dunque, uno sport d’élite, per noi è una pratica aperta a TUTTI.
Il Circolo Nautico Stabia riceve dal Coni nel 1984 la Stella d’Oro al merito Sportivo ed il suo vivaio giovanile e fiorente è già in grado di esprimere a livello mondiale tutta la sua robustezza ed esperienza remiera, del resto i giovani canottieri stabiesi non chiedono nulla, semplicemente continuare a vogare.

Canottieri

Circolo Nautico Stabia

Il Canottaggio

Il Canottaggio

a cura di Giuseppe Zingone

Circolo Nautico Stabia

Circolo Nautico Stabia

Il Canottaggio:

Cavalieri del mare

Francesco Esposito

“Fratelloni” Abbagnale

Giuseppe Abbagnale

La Coppa Lysistrata

Massimo Paradiso

Vincenzo Sorrentino: a remi da Roma a Tripoli

Vincenzo Sorrentino: breve biografia

Vincenzo Sorrentino: la crociera dell’ardimento…

 

Miracoli stabiesi ( Lettera aperta ai lettori )

Lettera aperta ai lettori

di Giuseppe Zingone

Caro cugino, quando ieri, martedì 19 novembre 2008 il caro Gigi Nocera mi ha contattato da Torino, stentavo a crederci.
Tu conosci il mio interesse per le cose sacre, ed in genere per la sacra teologia, avevo già sentito parlare di ubiquità, leggendo la vita dell’amato Padre Pio da Pietrelcina, oggi san Pio, ma addirittura constatare che una intera tua rubrica quella del “Sei stabiese se…” era miracolosamente apparsa sul CANALE STABIESE, ha del prodigioso.
Io personalmente avrei auspicato un intervento di Sua Eccellenza il mio amato Arcivescovo mons. C., il quale evidentemente da persona attenta, oculata e prudente, cosa che da sempre contraddistingue i grandi uomini della Santa Chiesa Cattolica, ha preferito, dall’alto della sua esperienza sul tema, soprassedere in quanto si trattava di un altro volgare tentativo di ingannare la vera Religione.
Il punto è, che secondo me un vero prodigio è accaduto sul serio, infatti a differenza della tua lunga serie di frasi con accanto i nomi dei relativi autori, in questa appariva si la lista, ma i nomi degli autori erano miracolosamente spariti.
Signore mio come può essere capitata una tal cosa? In ogni modo nel pomeriggio mentre riposavo comodamente sul divano ho avuto una visione: un omuncolo piegato, torto e truce davanti ad un video, un tasto Canc della tastiera tutto consunto e rovinato, un mouse che sembrava un topo vero; io sono certo fosse lui (il nostro pirata), intento a far sparire ogni traccia dalla lista del Liberoricercatore per farla apparire quasi identica sul sito del CANALE STABIESE.
Il fatto è che sul più bello mi sono svegliato, proprio nel momento in cui ero intento a rubare una stilla di sudore del filibustiere, cosa questa che mi avrebbe permesso tramite l’analisi del DNA di provare un tal furto al RIS dei Carabinieri; ma cosa vuoi i sogni svaniscono sul più bello.
Appena mi sono destato, però, ho pensato di scrivere al Prefetto per la Congregazione delle cause dei Santi Mons. J. S. M. affinché si potesse istruire subito almeno una causa di beatificazione, appena ne ebbi risposta il core non poteva far altro che palpitare a più non posso, ma ecco caro cugino quale è stata la risposta di questa sacra Istituzione:
“Carissimo fratello nella fede, grazie per averci fornito gli elementi che erano in suo possesso affinché si potesse istruire una tal Santa Causa, purtroppo i suoi dati risultano incompleti, in quanto, se l’evento non è attribuibile a Nostro Signore Gesù Cristo o a sua Madre o alla Schiera dei suoi Angeli e dei sui Santi, bisogna che nelle nostre sante mani giunga almeno un nome; infatti una delle prime condizioni delle sacre istruttorie è la paternità; e questa a Nostro parere non è presente o desumibile.
Carissimo fratello non avendo tali prove di Verità quello che possiamo concedervi è al massimo una CANNONIZZAZIONE, saluti sua Eminenza ecc… ecc…”.
Caro cugino non ti nascondo la mia profonda delusione, solo una causa di Cannonizzazione, per i profani (e per chi è incuriosito da tale termine) tengo a precisare che si tratta solo di un colpo di bastone aggiustato dietro la noce del collo, e sinceramente trovo sia una giusta ricompensa per un siffatto personaggio, in ogni caso è sempre meglio di una fustigazione dei piedi fatta in Pubblica piazza.
Ma toglierci una tale gioia, quali cittadini stabiesi attenti ad ogni forma di giustizia divina e terrena è un torto che il Buon Dio non potrà di certo perdonare.

Alla fine di questa esperienza è giusto tirare le somme:

-Pensare che una rubrica possa essere scomposta, sparire dal Liberoricercatore e materializzarsi su un altro qualsivoglia sito indica la mancanza di professionalità nonché l’ignoranza delle più semplici regole che vigono sul copyright (a tal proposito invito a leggere il Disclaimer di www.liberoricercatore.it), questa storia ha del paradossale oltre che rivelarsi ridicola a scapito di chi l’ha perpetrata.
– Fingere di non conoscere chi sia l’autore di un tal misfatto è GROTTESCO, vuol dire che in una rubrica seria e prestigiosa qual sembra il Canale Stabiese, vige la più completa anarchia, per cui chi prima si sveglia inserisce un qualsivoglia argomento nel sito senza tener conto dell’intera redazione o quasi di nascosto.
– Allo stesso modo sa di meschino, se l’intera Redazione non chiede Pubblicamente scusa al Sito al quale è stato sottratto il maltolto, perché lascia pensare ad un tacito accordo dell’intera REDAZIONE.
– In ogni caso anche se si trattasse della furbata di un singola zucca (vuota) è giusto che delle persone serie siano pronte a prendere le distanze, scusarsi per il maltolto ed allontanare una simile causa di sciagura dal proprio luogo di lavoro o di passione.
– Una ultima riflessione su tutta questa miserevole vicenda è questa: È vero che nella Home page del sito si dichiara esplicitamente che si tratta di un sito amatoriale ben lontano dall’essere ritenuto una testata giornalistica (e questa è una cosa saggia oltre a corrispondere alla più GENUINA VERITÀ), questo però non esime una intera Redazione dal documentarsi, secondo quelle che sono le più basilari regole del giornalismo fosse pure amatoriale, sulla veridicità di un fatto, o che l’argomento che si sta trattando non appartenga già a qualcuno, tutto ciò è superficiale e disdicevole.

A questo punto cosa dire…

Caro cugino le persone della nostra Città si dividono in tre specie:
1) Gli uomini seri, che cercano di fare cultura, fosse anche cultura popolare, solo per amore, per fortuna siamo ancora in tanti e questo a Gloria del Buon Dio;
2) Ci sono poi quei personaggi che occultano la cultura e preferiscono tenerla solo per sé, decidendo in tal modo di non donare nulla, a loro un po’ di Purgatorio farebbe più che bene!;
3) Ed infine gli ultimi, i più subdoli di Tutti, quelli del COPIA, INCOLLA, (e che non chiedono la relativa autorizzazione o la citazione), questi lugubri figuri degni dei romanzi di Stephen King, hanno dalla loro parte una schiera di tirapiedi ancor peggio di loro, gente che non chiede scusa, che ritiene lecito l’illecito, vero il falso, giusto l’ingiusto, a loro non c’è inferno che basterebbe.

Veniamo a te caro cugino:

Ma come ti è venuto in mente di creare un sito sulla Città di Castellammare di Stabia che è nettamente al di sopra a quello che è lo standard medio della rete sulla nostra Città?
Questo è un severo monito che ti faccio, in quanto sei un provocatore; hai mai pensato di metterti nei panni di chi naviga nelle professionali pagine del Liberoricercatore?
Se lo hai fatto allora non puoi fare altro che giustificare, questi colpi bassi degni solo della più recente pirateria somala.
Un sito così ben tenuto, continuamente aggiornato, ricco di contenuti inimmaginabili ai moderni cybernauti, cosa potrebbe provocare negli utenti se non invidia, collera, ira, impudenza, eh no… stavolta te la sei proprio cercata.
Ma come potevi pensare che tutto ciò sarebbe passato inosservato, quando ti scrive gente dal globo intero; sei un agitatore!
Il fatto che poi a fine mese pubblichi i dati dei contatti ricevuti nell’ultimo mese mi fa proprio arrabbiare, ma tu ci pensi che il liberoricercatore da solo riceve più contatti che tutti i siti di Castellammare messi insieme?
Una ultima cosa, sovversivo che non sei altro, quante volte ti ho chiesto per carità cristiana di donare anche agli altri qualcosina, si capisce tu ti appropri di tutte le novità in circolazione, lascia qualche briciola, un punto, un punto e virgola, ‘na fotografia stracciata, ‘na poesia incompleta, insomma da buon cristiano ricordati che è meglio dare, che ricevere!

In ultima analisi:

Quando capiremo TUTTI (Stabiesi) che è più ragionevole collaborare per il BENE comune di una Città, che sembra in rovina anche per il nostro comportamento piuttosto che esacerbarsi e coltivare il nostro piccolo orticello;
Spero inoltre che nessuno si senta offeso da questo ridicolo scritto anch’esso disdicevole, ma assolutamente veritiero! Un saluto a TUTTI Giuseppe Zingone.

Lettera aperta

Miracoli stabiesi, Lettera aperta

Miracoli stabiesi, Lettera aperta

di Giuseppe Zingone

Lettera aperta

Lettera aperta

Caro cugino, quando ieri, martedì 19 novembre 2008 il caro Gigi Nocera mi ha contattato da Torino, stentavo a crederci.
Tu conosci il mio interesse per le cose sacre, ed in genere per la sacra teologia, avevo già sentito parlare di ubiquità, leggendo la vita dell’amato Padre Pio da Pietrelcina, oggi san Pio, ma addirittura constatare che una intera tua rubrica quella del “Sei stabiese se…” era miracolosamente apparsa sul CANALE STABIESE, ha del prodigioso.
Io personalmente avrei auspicato un intervento di Sua Eccellenza il mio amato Arcivescovo mons. C., il quale evidentemente da persona attenta, oculata e prudente, cosa che da sempre contraddistingue i grandi uomini della Santa Chiesa Cattolica, ha preferito, dall’alto della sua esperienza sul tema, soprassedere in quanto si trattava di un altro volgare tentativo di ingannare la vera Religione.
Il punto è, che secondo me un vero prodigio è accaduto sul serio, infatti a differenza della tua lunga serie di frasi con accanto i nomi dei relativi autori, in questa appariva si la lista, ma i nomi degli autori erano miracolosamente spariti.
Signore mio come può essere capitata una tal cosa? In ogni modo nel pomeriggio mentre riposavo comodamente sul divano ho avuto una visione: un omuncolo piegato, torto e truce davanti ad un video, un tasto Canc della tastiera tutto consunto e rovinato, un mouse che sembrava un topo vero; io sono certo fosse lui (il nostro pirata), intento a far sparire ogni traccia dalla lista del Liberoricercatore per farla apparire quasi identica sul sito del CANALE STABIESE.
Il fatto è che sul più bello mi sono svegliato, proprio nel momento in cui ero intento a rubare una stilla di sudore del filibustiere, cosa questa che mi avrebbe permesso tramite l’analisi del DNA di provare un tal furto al RIS dei Carabinieri; ma cosa vuoi i sogni svaniscono sul più bello.
Appena mi sono destato, però, ho pensato di scrivere al Prefetto per la Congregazione delle cause dei Santi Mons. J. S. M. affinché si potesse istruire subito almeno una causa di beatificazione, appena ne ebbi risposta il core non poteva far altro che palpitare a più non posso, ma ecco caro cugino quale è stata la risposta di questa sacra Istituzione:
“Carissimo fratello nella fede, grazie per averci fornito gli elementi che erano in suo possesso affinché si potesse istruire una tal Santa Causa, purtroppo i suoi dati risultano incompleti, in quanto, se l’evento non è attribuibile a Nostro Signore Gesù Cristo o a sua Madre o alla Schiera dei suoi Angeli e dei sui Santi, bisogna che nelle nostre sante mani giunga almeno un nome; infatti una delle prime condizioni delle sacre istruttorie è la paternità; e questa a Nostro parere non è presente o desumibile.
Carissimo fratello non avendo tali prove di Verità quello che possiamo concedervi è al massimo una CANNONIZZAZIONE, saluti sua Eminenza ecc… ecc…”.
Caro cugino non ti nascondo la mia profonda delusione, solo una causa di Cannonizzazione, per i profani (e per chi è incuriosito da tale termine) tengo a precisare che si tratta solo di un colpo di bastone aggiustato dietro la noce del collo, e sinceramente trovo sia una giusta ricompensa per un siffatto personaggio, in ogni caso è sempre meglio di una fustigazione dei piedi fatta in Pubblica piazza.
Ma toglierci una tale gioia, quali cittadini stabiesi attenti ad ogni forma di giustizia divina e terrena è un torto che il Buon Dio non potrà di certo perdonare.

Alla fine di questa esperienza è giusto tirare le somme:

-Pensare che una rubrica possa essere scomposta, sparire dal Liberoricercatore e materializzarsi su un altro qualsivoglia sito indica la mancanza di professionalità nonché l’ignoranza delle più semplici regole che vigono sul copyright (a tal proposito invito a leggere il Disclaimer di www.liberoricercatore.it), questa storia ha del paradossale oltre che rivelarsi ridicola a scapito di chi l’ha perpetrata.
– Fingere di non conoscere chi sia l’autore di un tal misfatto è GROTTESCO, vuol dire che in una rubrica seria e prestigiosa qual sembra il Canale Stabiese, vige la più completa anarchia, per cui chi prima si sveglia inserisce un qualsivoglia argomento nel sito senza tener conto dell’intera redazione o quasi di nascosto.
– Allo stesso modo sa di meschino, se l’intera Redazione non chiede Pubblicamente scusa al Sito al quale è stato sottratto il maltolto, perché lascia pensare ad un tacito accordo dell’intera REDAZIONE.
– In ogni caso anche se si trattasse della furbata di un singola zucca (vuota) è giusto che delle persone serie siano pronte a prendere le distanze, scusarsi per il maltolto ed allontanare una simile causa di sciagura dal proprio luogo di lavoro o di passione.
– Una ultima riflessione su tutta questa miserevole vicenda è questa: È vero che nella Home page del sito si dichiara esplicitamente che si tratta di un sito amatoriale ben lontano dall’essere ritenuto una testata giornalistica (e questa è una cosa saggia oltre a corrispondere alla più GENUINA VERITÀ), questo però non esime una intera Redazione dal documentarsi, secondo quelle che sono le più basilari regole del giornalismo fosse pure amatoriale, sulla veridicità di un fatto, o che l’argomento che si sta trattando non appartenga già a qualcuno, tutto ciò è superficiale e disdicevole.

A questo punto cosa dire…

Caro cugino le persone della nostra Città si dividono in tre specie:
1) Gli uomini seri, che cercano di fare cultura, fosse anche cultura popolare, solo per amore, per fortuna siamo ancora in tanti e questo a Gloria del Buon Dio;
2) Ci sono poi quei personaggi che occultano la cultura e preferiscono tenerla solo per sé, decidendo in tal modo di non donare nulla, a loro un po’ di Purgatorio farebbe più che bene!;
3) Ed infine gli ultimi, i più subdoli di Tutti, quelli del COPIA, INCOLLA, (e che non chiedono la relativa autorizzazione o la citazione), questi lugubri figuri degni dei romanzi di Stephen King, hanno dalla loro parte una schiera di tirapiedi ancor peggio di loro, gente che non chiede scusa, che ritiene lecito l’illecito, vero il falso, giusto l’ingiusto, a loro non c’è inferno che basterebbe.

Lettera aperta, Totò, Peppino e la Malafemmina

Lettera aperta, Totò, Peppino e la Malafemmina

Veniamo a te caro cugino:

Ma come ti è venuto in mente di creare un sito sulla Città di Castellammare di Stabia che è nettamente al di sopra a quello che è lo standard medio della rete sulla nostra Città?
Questo è un severo monito che ti faccio, in quanto sei un provocatore; hai mai pensato di metterti nei panni di chi naviga nelle professionali pagine del Liberoricercatore?
Se lo hai fatto allora non puoi fare altro che giustificare, questi colpi bassi degni solo della più recente pirateria somala.
Un sito così ben tenuto, continuamente aggiornato, ricco di contenuti inimmaginabili ai moderni cybernauti, cosa potrebbe provocare negli utenti se non invidia, collera, ira, impudenza, eh no… stavolta te la sei proprio cercata.
Ma come potevi pensare che tutto ciò sarebbe passato inosservato, quando ti scrive gente dal globo intero; sei un agitatore!
Il fatto che poi a fine mese pubblichi i dati dei contatti ricevuti nell’ultimo mese mi fa proprio arrabbiare, ma tu ci pensi che il liberoricercatore da solo riceve più contatti che tutti i siti di Castellammare messi insieme?
Una ultima cosa, sovversivo che non sei altro, quante volte ti ho chiesto per carità cristiana di donare anche agli altri qualcosina, si capisce tu ti appropri di tutte le novità in circolazione, lascia qualche briciola, un punto, un punto e virgola, ‘na fotografia stracciata, ‘na poesia incompleta, insomma da buon cristiano ricordati che è meglio dare, che ricevere!

In ultima analisi:

Quando capiremo TUTTI (Stabiesi) che è più ragionevole collaborare per il BENE comune di una Città, che sembra in rovina anche per il nostro comportamento piuttosto che esacerbarsi e coltivare il nostro piccolo orticello;
Spero inoltre che nessuno si senta offeso da questo ridicolo scritto anch’esso disdicevole, ma assolutamente veritiero! Un saluto a TUTTI Giuseppe Zingone.

munnezza

E’ solo una questione di munnezza?

E’ solo una questione di munnezza?

di Giuseppe Zingone

munnezza

E’ solo una questione di munnezza?

In questi giorni e precisamente il 18 Febbraio anche la popolosa Roma-Capitale è venuta a conoscenza della disastrosa situazione del mancato conferimento della nettezza urbana di Castellammare di Stabia, nelle idonee discariche o inceneritori.
Un problema questo che al di là di quello che si può pensare coinvolge non solo la provincia di Napoli e Caserta, ma anche Roma e tante città italiane, quando arrivai nel 2000 a Ladispoli già si parlava della chiusura della più grande discarica d’Europa quella di Malagrotta. Ci sono riusciti, ma non pienamente solo quattordici anni dopo, se ne cerca una nuova adesso e pur essendo una necessità di tutti la discarica nessuno la vuole (forse pecché fete!).
Proseguendo il discorso, il quotidiano Leggo tra i più letti a Roma e distribuito gratuitamente nelle Metro della Capitale, ha pubblicato un piccolo articolo a pagina quattro con tanto di foto dei cumuli di pattume, ritenendo notizia d’attualità, l’ordinanza del Sindaco di Castellammare che obbliga i cittadini a tenere (o più propriamente a convivere direi) con i propri rifiuti in casa per una intera settimana. Continua a leggere