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Lettere alla Redazione (anno 2019)

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Venerdì, 15 novembre 2019  (Massimiliano Greco)

Caro Maurizio, sto cercando di ricostruire la storia del presepe della Cattedrale attraverso immagini, articoli di giornale e documenti.
Per quanto abbia cercato, a parte una decina di foto e cartoline, dalle origini agli anni ’50 non ho trovato nulla.

Pastori cattedrale di Castellammare

Pastori cattedrale di Castellammare (foto Massimiliano Greco)

Escludendo il catalogo della mostra all’Angelicum del 1962 ed il video dell’istituto Luce, gli unici due documenti a me noti, parte dell’archivio di mio padre, sono la nomina di Mons. D’Arco, il verbale di consegna dei pastori alla soprintendenza di Napoli nel 1954 e due articoli di giornale de presepe del 1954 e 1955. Troppo poco direi.
Mi piacerebbe che gli amici di Liberoricercatore.it mi aiutassero in questa ricerca che servirà per una futura pubblicazione.

Ti abbraccio. Massimiliano.

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Lettere alla Redazione (anno 2018)

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Martedì, 9 ottobre 2018  (prof. Gianfranco Vanacore)

Buongiorno, sono un docente di Tecnologi della Scuola Secondaria e sto realizzando con i ragazzi una ricerca sull’acqua e il nostro territorio per un progetto Erasmus. Vi sarei grato se poteste concederci liberatoria per l’utilizzo di foto tratte dal vostro bel sito, in particolare quelle relative alla sorgente dell’ Acqua Santa, a Faito, ovviamente citando la fonte.

Rimango a disposizione per chiarimenti. Gianfranco Vanacore.

LR risponde:

Gentile Prof. Vanacore, nessun problema, utilizzi tranquillamente le immagini. Oltre alla citazione di autore e fonte (veda modalità nel nostro disclaimer), quando il progetto verrà ultimato, vogliate usarci anche la cortesia di metterci a conoscenza di ulteriori info relative al lavoro effettuato dai ragazzi. In tal modo avrei piacere di pubblicizzarlo anche su liberoricercatore.it, a beneficio dei nostri lettori. La presente valga come liberatoria all’utilizzo delle immagini richieste.

Cordiali saluti. Maurizio Cuomo (Direttore Responsabile di LR)

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Lettere alla Redazione (anno 2017)

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Lunedì, 16 ottobre 2017  (Giuseppe Mollo – Roma)

Caro Direttore, desidero vivamente complimentarmi con il Sig. Antonio Cimmino, per aver sciorinato dal prezioso “scrigno” dei suoi ricordi “Spigolature stabiesi” un’autentica rassegna storico-folcloristica su fatti, personaggi e accadimenti afferenti la nostra città. A proposito della stessa, mi preme apportare una piccola e, forse, insignificante precisazione. Laddove si afferma che in occasione della festa della Madonna dei Bagni (contrada del Comune di Scafati – SA), i ragazzi di Castellammare e paesi limitrofi colà si recavano facendo roteare un “chirchio” infiocchettato, non perpetravano un’usanza in onore di San Sandolo, ma in onore della Madonna dei Bagni in quanto ivi esistevano alle spalle del Santuario delle vasche ricolme di acque che la credenza popolare riteneva miracolose.

Quanto sopra, ripeto, non vuole essere un appunto, bensì una semplice precisazione, avendo titolo per affermarlo. Sta di fatto che Sandulillo ‘e Vagne corrispondeva al nome di Sandolo Desiderio, mio nonno materno, che genitore di una numerosissima prole, fra cui mia madre Clorinda, ha gestito in proprio e, poi, attraverso gli eredi un grande ristorante fino agli anni ’90. Con stima. Giuseppe Mollo (Roma).

Giuseppe Mollo da Roma


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Lettere alla Redazione (anno 2016)

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Domenica, 25 dicembre 2016  (Antonello Ferraro)

Ciao tutti gli Amici di Libero Ricercatore. Un felice Natale a tutti ed un sereno 2017 a tutti Voi. Desidero formulare i miei più sinceri auguri in particolar modo a tutta la Redazione ed in modo speciale a Maurizio, Corrado e Gaetano.

Un abbraccio. Antonello Ferraro.


Lunedì, 3 ottobre 2016  (Salvatore Russo)

C/mare “delenda est”? Mi sono ispirato alla famosa frase attribuita a Scipione “l’Africano” (Publio Cornelio Emiliano 185-129 a.C.) prima di radere al suolo Cartagine, perché immigrato in C/mare da oltre trent’anni sto assistendo, con grande sofferenza, al lento declino di questa città che mi ha ospitato. Ho sempre sostenuto in passato che C/mare  aveva tutte le prerogative, per poter sbandierare il titolo di primario polo turistico dell’intera penisola per le potenzialità e bellezze scenografiche, storiche, strutturali, turistiche, che vanta, anche nel confronto con la vicina Sorrento che di tutto questo non ha niente. Come ad esempio: il lussureggiante arco dei Monti Lattari che protegge le spalle della città fino al mare, gli antichi reperti di Stabia, la Reggia di Quisisana, i valorosi cantieri navali, le acque termali, la funivia del Faito, la ex bellissima passeggiata in prossimità del mare, le sue ex ampie spiagge a livello del sedime urbano (circa 6 Km di fronte-pubblico demanio marittimo* – oggi in buona parte impedito da occupazioni private!), il porticciolo per la partenza dei traghetti verso le vicine isole, la capitaneria di porto ecc. che ne sancivano tale diritto. Ed invece se lo è fatto sottrarre da Sorrento, dove oggi il traffico turistico si veicola preferibilmente perché Sorrento ha una cosa che C/mare non ha: uno spiccato senso civico ed una ricettività più sviluppata oltre la canzone ”Torna a Surriento”.
A cosa si deve la perdita e il disvalore di quelle potenzialità? Forse ad una ”mala gestio” del territorio? Ci verrebbe spontaneo e comodo puntare il dito inquisitorio verso le varie amministrazioni che al suo governo si sono succedute! Ma io sono d’accordo solo in parte. Io chiamerei anzitutto al banco degli imputati i cittadini di C/mare, che per loro natura si sono sempre disinteressati dei patrimoni pubblici di questo paese; hanno sempre considerato le parti a loro non strettamente connesse come zone aliene… Se li interpellavo sull’importanza di un parco pubblico, o di un giardino o di una strada o marciapiede o di una aiuola di fiori o di una fontana, costantemente mi sentivo rispondere: “Che teng”a verè!” (tradotto in lingua italiana: che ho da vedere, cosa m’importa). Conferma ne sia che molti di loro continuano ad imbrattare le strade di rifiuti o deiezioni di cani, a rompere panchine, a strappare fiori, a danneggiare qualsiasi arredo urbano, a mostrare le mercanzie oltre il perimetro del negozio, a parcheggiare le moto sui marciapiedi, ecc., a danno dell’economia di questo paese se avesse avuto un diverso profilo di accoglienza! Un popolo questo, incapace di aggregarsi ed operare nell’interesse della città, incapace di creare comportamenti, associazioni, o manifestazioni popolari tutte finalizzate a tenere alto il potenziale turistico della città. Insomma un popolo di ”autistici” un popolo che non riesce a guardare oltre il confine del proprio piatto di spaghetti tant’è che per guardare nel piatto di spaghetti i dipendenti delle Terme hanno ignorato il vandalismo che si operava nelle strutture che dava loro da vivere al contrario degli operai del nord che hanno presidiato le loro aziende fallite! Tant’è che questo popolo non si è opposto al megalomane progetto che ha sconvolto la villa comunale, quando la stessa, invece, era abbisognevole di semplici interventi di ristrutturazione, ed i fondi potevano essere dirottati altrove. Tant’è che è incapace di suggerire cosa potrebbe essere necessario per migliorare la ricettività  del proprio paese compatibilmente con le disponibilità finanziarie, (per es.: zona Z.T.L.) tant’è che delega gli altri laddove potrebbe incidere con la propria volontà, tant’è che mostra una grande propensione alla salvaguardia della proprietà privata, per i numerosi ponteggi che si vedono disseminati lungo la città, e nessuna attenzione per la salvaguardia delle opere pubbliche e  potrei seguitare con questo rosario di esempi. A margine vi è invece una società di persone, colte, civili, sensibili ai problemi della propria città, ma che non riescono ad aggregarsi per far sentire il peso del proprio dissenso e della propria comune volontà, che assiste quindi impotente al declino del proprio paese avversa un’Amministrazione municipale che ne ha personalizzato il governo con scelte sbagliate come ad esempio quelle di indirizzi urbanistici pretenziosi e quindi non realizzabili per carenza dei necessari fondi col risultato di paralizzarne anche il che minimo miglioramento. Vedasi ad esempio il cosi detto “Più Europa” o il rifacimento della villa sul mare con grosso impegno di denaro pubblico, la quale invece aveva bisogno di una semplice manutenzione, e che oggi, con la nuova ristrutturazione, invade abusivamente il demanio pubblico (statale e non comunale), costituito dalla spiaggia antistante, prezioso bene che opportunamente bonificato, era disponibile alla diretta balneabilità dei cittadini, configurando forse con la prefata invasione un reato penalmente perseguibile? Allora se non riemerge una coscienza civica e uno scatto corale di orgoglio dalla popolazione di questo paese, questo paese non si riprenderà mai più! I politici di questa città possono smetterla con le proprie diatribe, mirate più a difendere interessi personali che a fare scelte utili per questa città; possono smetterla di studiare strategie politiche per prevalere su correnti antagoniste, possono smetterla di affannarsi in questi giochi di potere, se non si accorgono del grande scollamento che c’è tra il governo della città e la sua popolazione. Forse uno sportello del cittadino potrebbe essere il primo semplice strumento per riaprire il dialogo fra cittadino ed amministrazione (democrazia non è solo avulsa partecipazione di delegati ma anche partecipazione di popolo!). Oggi la città è martoriata da invasioni barbariche (megagalattici progetti) calate dall’alto con tutte le autorizzazioni Regionali* ottenute forse su pressioni lobbystiche, che sortiscono la sistematica  distruzione del suo tessuto urbano ed urbanistico, anche contro ogni opposizione plebiscitaria dei suoi abitanti, come ad esempio la continua riduzione del suo arenile demaniale con occupazioni private (vedi l’attracco della Marina di Stabia, scogliera alla banchina di Zi’ Catello, Albergo Crowne Plaza, ecc., e non ultime  le occupazioni comunali (vedi inutile ampliamento della Villa). Invasioni che impediscono prepotentemente il libero uso ed il libero transito della fascia demaniale e la fruizione di quel residuo tratto di spiaggia, che opportunamente disinquinata, poteva essere messa a disposizione dei bagnanti stabiesi e dei turisti, anzicché costringere gli stessi a migrare nei fazzoletti di spiagge offerti dai comuni vicinori. (Un cittadino italiano può transitare senza impedimenti una strada statale, ma il demanio marittimo di C/mare No!). Ma anche su questo argomento è parso allo scrivente che sia mancata la necessaria coesione ed il necessario  sostegno per cui il sottoscritto si è sentito un Don Chisciotte contro i mulini a vento! I politici potrebbero organizzare all’interno dei propri partiti, anzicchè sterili chiacchiere, scuole per educare gli elettori e la popolazione, a quel senso civico che manca. I politici potrebbero fare appello unanimamente alla Chiesa, alle associazioni sindacali, e a tutte le altre associazioni sociali se ve ne fossero, per risvegliare nella popolazione un maggiore amore per la propria città, e perché riaffiori una decisa volontà popolare, per restituire a C/mare  quel ruolo che le spetta, e perché venga rilanciato col turismo, l’economia del paese.

* Nota: i beni demaniali sono inalienabili e non possono formare oggetto di diritti a favore di terzi art 823 C.C.


Lunedì, 8 agosto 2016  (Rosa Pompeo)
Segnalo ai gentili lettori di liberoricercatore.it che questa sera (ore 21,00), presso il sagrato della concattedrale di Castellammare di Stabia, vi sarà un incontro con il Vescovo, Sua Eccellenza Francesco Alfano. Nell’occasione il famoso soprano stabiese Rosa Florentino, si esibirà e dirigerà il coro San Francesco. La cittadinanza tutta è invitata a partecipare.

Il Coro San Francesco

Il Coro San Francesco

Nel ringraziare per l’ospitalità, l’occasione è gradita per porgere i migliori saluti.

Cordialmente, Rosa Pompeo.


Domenica, 17 luglio 2016  (dott.ssa Francesca Tramparulo)
Carissimo direttore, ti scrivo per ringraziare Libero Ricercatore per la sua “preziosa” presenza nel web a mio avviso una grande intuizione, e un bene inestimabile per la nostra città.
Come ben sai il 15 Luglio 2016, presso l’Università Federico II di Napoli, ho discusso la mia terza tesi di Laurea Magistrale dal titolo “Chiesa, società e politica a Castellammare di Stabia (1861-1970)” e nelle pagine del sito ho avuto modo di poter trovare notizie importantissime le quali mi hanno permesso di redigere un lavoro molto più che soddisfacente con i complimenti del Presidente della Commissione di Laurea il dr. prof. Marco Meriggi.

Francesca Tramparulo

Francesca Tramparulo

Vorrei ringraziare oltre alla tua persona, tutta la redazione di Libero Ricercatore, ma in particolare: dr. Raffaele Scala, dr. Giuseppe Plaitano, dr. Corrado Di Martino, prof.ssa Gelda Vollono, Lino Di Capua e Antonio Cimmino.

Grazie, e a voi tutti Ad Majora! Francesca Tramparulo.


Martedì, 12 luglio 2016  (dott. Raffaele Scala)
Cara Redazione, Caro Sindaco della Città circa un mese fa inviai due foto sullo scandalo del Parco di Quisisana sommerso dai rifiuti non tanto, e non solo, per l’inciviltà dei cittadini ma per l’inefficienza, o menefreghismo, dell’impresa di igiene urbana stabiese e dell’assessore al ramo. Invitai quindi il futuro sindaco a tenere conto di questa emergenza.
Un mese dopo la spazzatura sta ancora lì in bella mostra, anzi la situazione è decisamente peggiorata. Oggi che il sindaco c’è, l’appello è rivolto direttamente al buon Pannullo: dia un segno di inversione di tendenza, restituisca alla cittadinanza quel bellissimo polmone di verde, istituisca un servizio permanente con uno o due operatori ecologici, almeno per l’estate, sposti la sede del corpo della forestale da via De Gasperi direttamente su Quisisana (ma che ci fa la forestale a via De Gasperi?). E se non dipende dal comune si attivi affinché ciò possa avvenire entro il più breve tempo possibile. Non vi sono, non vi possono essere più scusanti per nessuno, meno che mai per chi ha il dovere di amministrare questa nostra bellissima ma sfortunata Città.

In attesa di buone nuove. Raffaele Scala.


Martedì, 14 giugno 2016  (dott. Raffaele Scala)
Cara redazione, sono stato sabato mattina sui boschi di Quisisana. Vi mancavo da molto tempo e accanto a cose buone (hanno ricostruito tavoli e panchine e aumentato il numero dei cestini dei rifiuti) ho trovato l’eterno scempio dell’ inciviltà della spazzatura.
Che una buona minoranza di stabiesi sia per sua natura incivile è un fatto ormai assodato, ma è altrettanto vero che incivile, in questo caso, si mostra la stessa amministrazione comunale o comunque l’impresa addetta alla sua raccolta. Infatti i cestini erano tutti pieni, anzi stracolmi e le famiglie sono state costrette a lasciarla accanto a questi cestelli strapieni. Quello che mi chiedo, e la domanda la giro al prossimo sindaco della Città, è così complicato mettere in pianta stabile, uno, due addetti almeno per il periodo estivo responsabili della quotidiana pulizia del nostro meraviglioso Parco? Vi mando due foto a perenna testimonianza.

Cestino porta rifiuti - Boschi di Quisisana

Cestino porta rifiuti – Boschi di Quisisana

Cartello ai boschi di Quisisana

Cartello ai boschi di Quisisana

Cordiali saluti. Raffaele Scala.


Lunedì, 6 giugno 2016  (Giuseppe Zingone)
La mia famiglia è grata e riconoscente nei confronti di tutti coloro, che a vario titolo, ieri mattina, all’altezza della chiesa di San Bartolomeo, si sono prodigati per soccorrere immediatamente mia madre. Un grazie di cuore perché ciò mi fa pensare che ancora tanta brava gente vive nella mia Città.

Giuseppe Zingone (da Ladispoli). 


Sabato, 4 giugno 2016  (Vincenzo Rubicondo)
Buonasera, mi chiamo Vincenzo Rubicondo, la mia famiglia possiede un ristorante in zona Lungomare Garibaldi, il “Mamma Mia”; volevamo ringraziare per quello che fate per noi stabiesi… il vostro sito è diventato di vitale importanza per chi si sente stabiese nel midollo.

Grazie mille di vero cuore… 


Sabato, 14 maggio 2016  (Elio Esposito)
Della serie stabiesi che si fanno onore al nord, domani presenterò al prestigioso salone del libro di Torino il mio romanzo “L’ultimo volo dello scarabeo scarlatto”

Lo stabiese Elio Esposito, presenta: "L'ultimo volo dello scarabeo scarlatto"

Lo stabiese Elio Esposito, presenta: “L’ultimo volo dello scarabeo scarlatto”

storia d’amore tra uno stabiese e una ligure negli anni tormentati 1940 – 1945 (vedi sito boosprint) se la ritiene utile pubblichi pure sul sito liberoricercatore.it la notizia, spero sia di esempio per chi maltratta la nostra città.

Elio Esposito.


Lunedì, 9 maggio 2016  (Francesco Perrelli)
Spettabile Redazione di Libero Ricercatore, vorrei segnalare che l’edizione di Napoli dell’International NASA Space Apps Challenge 2016 è stata vinta da un team, Sfogliatella To Mars, formato da cinque studenti iscritti alla Federico II: Armando Mocerino, Lorenzo Pavone, Michele Pernetti, Dario Pisanti e Francesco Perrelli, quest’ultimo stabiese.

Sfogliatella To Mars

Sfogliatella To Mars

Sfogliatella To Mars

Sfogliatella To Mars

L’hackathon si è tenuto il 23 e il 24 Aprile, presso la sede di ingegneria della Federico II di via Nuova Agnano. Il progetto con il quale il team federiciano “Sfogliatella To Mars” ha vinto la gara è denominato “SRS Explorer” (Spider Robot Suit Explorer) e si tratta di un innovativo esoscheletro basato sul ragno salticida che permette ai futuri astronauti di muoversi su Marte più velocemente e di superare ostacoli saltando.

Attualmente SRS Explorer è in gara per la competizione globale, nella quale sarà giudicato dagli esperti della NASA. Avrà peso anche l’eco mediatico del progetto.
Questa è la video presentazione del progetto, inviata anche alla NASA: https://www.youtube.com/watch?v=WtKvbhLVXSI
Per ulteriori informazioni è possibile consultare la pagina del progetto: https://2016.spaceappschallenge.org/challenges/tech/jet-set-mars/projects/srs-explorer-spider-robot-suite-explorer

Distinti Saluti, Francesco Perrelli.


Giovedì, 25 febbraio 2016   (Marie Notarianni)
“Salve signore Maurizio, avete ricevuto un mail della parte di Alfonso che vi fa parte delle mie ricerche di genealogia. Sono profondamente legata alle mie radice familiale, le cerco dappertutto. Quello che m’importa è la coltura, la valore sentimentale di queste ricerche, niente altro.
Ho il desiderio di construire l’albero familiale come un libro che transmetero alle future generazione a fin che si ramentano dove vengano, chi erano gli antenati.
Vorrei conoscere la vita, la loro vita nel 19ème secolo a Castellamare, perchè sono venuti a Marsiglia alla fine del 19ème secolo, perchè sono andati via del loro paese?
Per quale ragione: la fame? la miseria? Perchè il mio bisnonno a lasciato tutta la sua famiglia al paese? Supporre che tutti avevano del lavoro col cantiere navale. Vorrei conoscere il loro modo di vivere. Se riprendo i documenti ufficiali, tutti i DI CAPUA erano marinai, ma come si puo descrivere il marinaio di quella epoca. So che il porto di Castellamare era uno grande cantiere navale.
Ho letto sopra i documenti che qualcuni della famiglia stavanno alla PIAZZA GRANDE e altri via VIZZANOLA.
Ho la possiblita di farvi parvenire la copia di questi documenti, avrei un gran piacere di avere altre precisione. Sono appassionata del vostro site, ho scoperto tanto belle cose
Merci beaucoup, merci pour votre disponibilité. Cordialemente
“.

Marie Notarianni (Marsiglia – Francia).


Giovedì, 28 gennaio 2016   (Antonio Di Capua)
“Guagliò continua così, sempre con lo stesso spirito, storicamente nostalgico, sprezzantemente realista. Sono anni che ti seguo dalla tropicale Pordenone, ed ogni volta alterno rabbia e commozione leggendo della nostra amata città, quello che fu non è più, ma se si riesce a svegliare le coscienze stabiesi… il futuro può essere di nuovo un’ipotesi positiva. Grazie per quanto fai per la nostra identità“.

Antonio.


Lettere alla Redazione (anno 2015)

Lettere alla Redazione

Lettere alla Redazione

Domenica, 27 dicembre 2015   (Rosetta Schettino)
“Buonasera sono Rosetta Schettino e abito sopra via Viviani. A dire il vero, visto che ho 77 anni e non so come funziona il compiuter, vicino alla tastiera c’è mia figlia Antonietta.
A verità neanche mia figlia sa bene come funziona, lei abita nel vico sopra del mio e fa la casalinga, mentre suo marito Catello, lavora dereto il mercato perché c’ha il camion della frutta. Comunque penso che il messaggio vi arriva comunque.
Vi scrivo perché ho saputo che in questo vostro sito parlate della città in cui abito e volevo dirvi grazie. Complimenti vi seguo sempre e ho anche fatto alcune ricette da voi pubblicate
“.

Con affetto. Rosetta Schettino.


Sabato, 26 dicembre 2015   (Prof. Giovanni Esposito)
“Buonasera, sono il professore Giovanni Esposito, insegnavo al Liceo storia dell’arte e disegno.
Sono appassionato di lettere antiche e storia di Castellammare, il mio più grande rammarico è stato non aver insegnato al Liceo Plinio Seniore di Castellammare di Stabia, culla della cultura della civiltà occidentale.
Si, credo di non esagerare se sostengo alla mia veneranda età il primato assoluto della città di Castellammare sulle bestie e sui cani che popolano questa nostra martoriata civiltà, senza trascurare gli imberbi che la gozzovigliano senza non avere mai implorato un barlume di speranza senza nessun intento.
Ebbene, cari appassionati come me della storia di questa città nella quale neanche oggi, a oltre ottanta anni riesco a vivere per colpa di mio genero Giuseppe che doveva prendersi per forza il posto come infermiere alla clinica di Pompei, ebbene amici cari, mai, mai ho pensato di disdire i miei natali e senza alcun retratto. Continua a leggere