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Sant'Antonio

Preghiera a Sant’Antonio

Caro Maurizio ricorderai certamente DONNA FIORELLA, quella del culto del pane di Sant’Antonio in via Gesù, ebbene saprai che tra le sue prerogative oltre alla dispensa del pane c’era l’unzione in fronte per la soluzione dei vari problemi di chi faceva ricorso alla sua intercessione privilegiata con Sant’Antonio. 

Sant'Antonio

Sant’Antonio

Ricordo che sopratutto in procinto degli esami passavano da lei centinaia di ragazzi per farsi ungere la fronte con l’olio benedetto del santo. La preghiera che donna Fiorella recitava mentre segnava la fronte con l’olio era questa:


PREGHIERA DI DONNA SCIURELLA
(dai ricordi del dr. Angelo Del Gaudio)

SPIRITO SANTO DOMINO
Spirito Santo

CHE GRAN POTENTO SIETE
che grande e potente siete

APRITE IL CUORE AL PROFESSORE
aprite il cuore al professore Continua a leggere

Nino Bixio e Marsala

Nino Bixio e Marsala

a cura di Giuseppe Zingone

Rivista nautica 1911

Un breve ed interessante articolo sulla nave Nino Bixio e Marsala, pubblicato sulla RIVISTA NAUTICA, nel febbraio 1911, emerge qui il nome di Alfonso Castellano, citato in un libro di Piero Girace, per delle sue incisioni ed in un articolo di Saverio Kambo, Castellammare 1927. In fondo all’articolo, un probabile suo disegno.1 Continua a leggere

  1. RIVISTA NAUTICA ITALIA NAVALE, del 1 marzo 1911 (Anno XX) numero 5, pag. 92-93.

Giorgio de Angelis (poetica stabiese)

tratta da LL’ACQUA ‘E CASTIELLAMMARE

Le Acque di Castellammare

Le Acque di Castellammare

 traggo questi versi da una mia poesia con la piena convinzione di quanto Castellammare autolesionisticamente sa farsi male da sola…

Tenimme ‘e Terme e ll’acqua pe’ curà?
Nun ce avimma allargà, ll’amma capì;
ll’ati acqua nun so’ niente, embé che ffà?
Ce amma stà zitte e nun ll’avimma dì.

CASTIELLAMMARE regalo da natura,
ogni malanno cura, pe’ chi se vo’ sanà.
Mare muntagn”e cielo, ‘o vverde d”e colline,
è ‘n’aria accussì fina ca se fa respirà…

…e non vuole riconoscere, né esser grata al CREATO, per quanto le ha dato. 

Per te Maurizio con grande stima e amicizia gdA Continua a leggere

Colonia dei Ferrovieri - Pozzano (archivio liberoricercatore.it)

L’ex collegio orfani dei ferrovieri di Pozzano

a cura di Maurizio Cuomo

L’imponente edificio da anni abbandonato, che insiste su di un tratto della costa di Pozzano che gli stabiesi identificano con il nome di “Colonia dei Ferrovieri”, un tempo a noi non molto lontano era un collegio per i giovani orfani dei ferrovieri.

Colonia dei Ferrovieri - Pozzano (archivio liberoricercatore.it)

Colonia dei Ferrovieri – Pozzano (archivio liberoricercatore.it)

Per il piacere di sapere e soprattutto per lasciarne traccia alle future generazioni, rimettiamo in pubblicazione una interessante ricerca, tratta dall’antologia storica: “Stabiae e Castellammare di Stabia” di Michele Palumbo. Nella fattispecie con l’articolo a seguire, a firma di Giuseppe Gullo, l’autore descrive il Collegio di Pozzano dalle origini fino agli anni del suo massimo splendore (primissimi anni ’70 del ‘900).


Il collegio orfani ferrovieri a Pozzano1

Ad iniziativa dell’Opera di Previdenza del personale delle Ferrovie dello Stato, nel 1946 sorse a Castellammare di Stabia un Collegio per accogliervi gli orfani, di ambo i sessi, dei ferrovieri. Allo scopo fu adibito il fabbricato alla via Sorrentina, originariamente costruito per gli uffici del Cantiere mercantile Calabretta, opportunamente trasformato e dotato di ogni conforto, giacché già da diversi anni veniva utilizzato, dalla detta Opera di Previdenza, per ospitare la Colonia estiva per gli stessi figli di ferrovieri. Il Collegio cominciò a funzionare il 9 ottobre del 1946, mentre era Capo del Compartimento F.S. di Napoli il dott. ing. Morando Morandi. Continua a leggere

  1.  da: Antologia storica: “Stabiae e Castellammare di Stabia” di Michele Palumbo, Aldo Fiory Editore – Napoli. Anno 1972. Pagg. 384 – 385. Brano n. 276 di Giuseppe Gullo.

Michele Grigorief

Michele Grigorief

a cura di Giuseppe Zingone

Michele Grigorief, donne terribili

Lo stratagemma di un giovane stabiese, “giovane prodigio” delle lettere, con tanta voglia di veder pubblicati i suoi racconti dai giornali della sua epoca, induce ad una riflessione, valida ancor oggi. Continua a leggere