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Guglielmo Cirillo (le pitture)

Guglielmo Cirillo (archivio liberoricercatore.it)

Guglielmo Cirillo (archivio liberoricercatore.it)

Guglielmo Cirillo nato a Castellammare di Stabia il 16 maggio 1901 da Vincenzo e Leonilde De Martino. Fin dall’infanzia il suo gioco preferito era disegnare con la carbonella, nascosto per delle ore sui tetti del suo cortile, a privati (frazione di Castellammare di Stabia). Nella gioventù si adopera per far fronte alle necessità della famiglia numerosa (nove fratelli – sei femmine e tre maschi), svolgendo molti mestieri: operaio ai Cantieri Navali, ai Cantieri Metallurgici, all’Avis e per ultimo si arruala nella Guardia di Finanza – partecipa durante la guerra alla Campagna d’Africa. Ma il suo amore per la pittura lo porta ad abbandonare ogni attività lavorativa per dedicarsi esclusivamente all’arte. Cirillo un autodidatta di non comune talento (così lo definisce il critico d’arte barone Piero Girace).
Viene definito il pittore “ vagabondo ” – il pittore “ solitario ” – il pittore delle “albe ” e dei “ tramonti ”.Negli anni Sessanta, viene chiamato a Torino dallo zio, il celebre Maestro, Direttore d’Orchestra, Rodolfo De Martino, autore e compositore di molte opere e canzoni tra cui “ Chiesetta alpina ”, per collaborare all’attività imprenditoriale del Maestro ed è a Torino che riscuote il successo ed il riconoscimento alla sua vena pittorica e alla sua freschezza artistica. Il critico d’arte, Napolitano, così si espresse nel suo articolo, visitando la mostra personale alle Terme Stabiane: “…bravo Cirillo, continua, con la medesima fede il viatico dell’arte, che è sempre cosparso di spine; e fra non molto il tuo nome sconosciuto sarà collocato – come una rivelazione – a quelli dei migliori pittori del nostro tempo”. Non è un presagio, ma una certezza. Il grande critico fu buon profeta. Guglielmo Cirillo muore a Castellammare di Stabia il giorno 11 novembre 1987. Continua a leggere

Anno 1951: Castellammare di Stabia, gara ciclistica in transito al corso Garibaldi

Il Ciclismo a Castellammare ( le immagini d’epoca del ciclismo stabiese )

 

Anno 1951: S.C. Brin di Castellammare di Stabia (Salvatore De Rosa e figli)

Anno 1951: S.C. Brin di Castellammare di Stabia. In foto Salvatore De Rosa e figli (immagine gentilmente concessa dal sig. Mimmo Donnarumma).


Anno 1951: Castellammare di Stabia, gara ciclistica in transito al corso Garibaldi

Anno 1951: Castellammare di Stabia, gara ciclistica in transito al corso Garibaldi (immagine gentilmente concessa dal sig. Mimmo Donnarumma).


Anno 1951: foto di gruppo

Catalessi a San Catello

San Catello e il curioso caso di catalessi. Correva l’anno 1899

articolo a cura del dott. Raffaele Scala

È sempre pieno di sorprese San Catello. In ogni tempo! Già altre volte abbiamo scritto storie curiose, fatti, persone e vicende legate alla sua festività, anzi alle sue due festività, perché, come è noto, San Catello si festeggia due volte, il 19 gennaio, giorno in cui  ricorre la sua festa civile e la seconda domenica di maggio, quando è portato in processione per le principali strade cittadine tra due ali di popolazione adorante. Oggi un poco meno, ma ancora resiste, nonostante tutto, non fosse altro per la curiosità dell’evento tramandato da diversi secoli e per la bella giornata di sole che quasi sempre accompagna la sua annuale uscita dalla cattedrale, invitando gli stabiesi, curiosi, turisti e quanti altri a fargli da corona.

San Catello a Piazza Orologio

San Catello a Piazza Orologio

Santo amato e venerato dagli stabiesi, di cui fu vescovo nel VI secolo, nonostante si dica fosse notoriamente protettore dei forestieri, municipio e popolazione non badavano – e ancora non si bada – a spese per le dovute onoranze, tra banda musicale, luminarie, bancarelle, fumi, fuochi e tric trac. Un giornale  del 1910 racconta che se ne andavano in spese municipali dalle 35 alle 40mila lire dell’epoca, circa 164mila euro di oggi, anno del Signore 2023.[1] Continua a leggere

Insalata di Carciofi di Schito

( di Paolo Gramaglia )

Carciofi di Schito

Carciofi di Schito

La seguente ricetta è proposta da Paolo Gramaglia, titolare ed executive chef del Ristorante President di Pompei. Gramaglia vanta una lunga e prestigiosa carriera, la sua Ars culinaria ha varcato anche i confini d’Italia. La seguente ricetta, ha come suo ingrediente principe il carciofo raccolto dai rinomati “Orti di Schito” di Castellammare di Stabia. Continua a leggere