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Cattedrale: Padre Pio (foto Enzo Cesarano)

Don Gennarino Abagnale

Don Gennarino Abagnale: “…un sant’uomo di Castellammare”

(articolo del dott. Carlo Felice Vingiani)

Cattedrale: Don Gennarino Abagnale (foto Enzo Cesarano)

Cattedrale: Don Gennarino Abagnale (foto Enzo Cesarano)

Gennaro Abagnale nacque il 18 aprile 1879 a Castellammare di Stabia e, più precisamente, in piazza Fontana Grande, dove suo padre Luigi, originario di Gragnano, possedeva una caffetteria. La madre, Maria D’Auria, aveva già quattro figli ed altri tre ne sarebbero nati negli anni successivi.
L’ambiente del porto in cui egli crebbe non era certamente dei più tranquilli, né tanto meno lo erano gli abituali avventori dell’attività di famiglia ma, a dispetto del contesto sociale in cui cresceva, Gennarino si accorse ben presto di avere la vocazione sacerdotale. Continua a leggere

Ettore Tito

Ettore Tito

a cura di Giuseppe Zingone

Ettore Tito, autoritratto a matita

Nella rivista Lidel, del mese di maggio del 1919, Massimiliano Greco, ha rinvenuto un articolo su Ettore Tito, a firma TINGA.1Per chi non conoscesse il pittore nato a Castellammare, indichiamo questo articolo presente sul nostro sito: Ettore Catello Tito. Continua a leggere

  1. Ettore Tito, in: Lidel rivista di letture, illustrazioni, disegni, eleganza, lavoro, Maggio 1919, pag. 18 e 19.
S.E. Mons. Agostino D'Arco

L’Apostolo di Castellammare

articolo1 di Antonio Greco

L’Apostolo di Castellammare

S.E. Mons. AGOSTINO D’ARCO 

(Ischia 5 marzo 1899 – Castellammare di Stabia 21 settembre 1966)

S.E. Mons. Agostino D'Arco

S.E. Mons. Agostino D’Arco

Se Hugo fosse vissuto nei nostri giorni ed avesse avuto la ventura di conoscere l’ultimo vescovo di Castellammare, non avrebbe potuto descriverlo diversamente da monsignor Myriel.
Anzi, sono sicuro che avrebbe aggiunto dell’altro; e parlando di lui avrebbe rivelato che, in un ambiente ecclesiastico, dove fatte poche e lodevoli eccezioni, si nutre verso il nostro Movimento un’inesplicabile indifferenza.
Egli fu il solo a valutarne le finalità altamente spirituali, fu il solo a comprenderne valore pedagogico, forza morale, concordia e unione che porta nelle famiglie.
E divenne un continuo, affettuoso mecenate, di ogni fermento presepistico locale; appoggio e protesse, con ogni mezzo, l’attività della locale Sezione Amici del Presepio.
Non declinò mai un invito a partecipare alle nostre manifestazioni; e fu il solo – bisogna pur dirlo fra tante autorità ecclesiastiche e civili a renderle possibili, colmando del proprio i deficit. Continua a leggere

  1.  tratto da: Il Presepio – Bollettino della Associazione Italiana Amici del Presepio, nr. 48 anno XIV Dicembre 1966.

I reali inglesi a Castellammare

I reali inglesi a Castellammare

di Giuseppe Zingone

Alexandra di Danimarca e le sorelle, Dagmar e Thyra, foto di Georg E. Hansen, Royal Collection

La visita dei reali inglesi a Castellammare,1è scandita in questo articolo, come fosse un telegramma e forse in realtà visto il periodo, di una registrazione telegrafica si tratta, poi finita in stampa. I protagonisti sono re Edoardo VII e sua moglie Alessandra di Danimarca che arrivano a Castellammare sul proprio yacht, il Victoria and Albert III, insieme a loro un’altra ospite d’onore e sorella della regina Alessandra, Marija Fëdorovna, nata principessa Dagmar di Danimarca  e vedova dell’imperatore  russo Alessandro III, in questo momento storico.2

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  1. Leggi anche: Giorgio V a Castellammare.
  2. Per altre curiosità, leggi: Giuseppe Peluso, Incontro a Baia, del 7 Gennaio 2015.

Quei terribili giorni del 1943

di Raffaele Scala

( Saggio inedito )

Premessa dell’autore:

Egregio Maurizio, spett.le redazione, in questi giorni sui giornali sono ricordati, con diversa enfasi, lo sbarco anglo americano del 1943, l’armistizio dell’8 settembre, la resistenza che ne seguì, con l’eroismo dei pochi e la viltà dei tanti. Anche Castellammare, come è noto diede il suo contributo di sangue e di eroismo. Altri hanno scritto prima e meglio di me, tra i tanti l’amico Antonio Ferrara, giornalista di Repubblica e emerito Presidente del Comitato per gli scavi di Stabia, anche recentemente sulla rivista Cultura e Società. Quello che ho inviato in allegato è solo un mio piccolo contributo per ravvivare il ricordo di quei giorni lontani, che in tanti hanno vissuto e i sopravvissuti ancora ricordano. Cordiali saluti, dott. Raffaele Scala.

14 febbraio 1943: Il Terzo Reich nel porto di Castellammare (collez. dott. Carlo Felice Vingiani)

A Castellammare di Stabia, come nel resto del Paese, le sofferenze della guerra, fortemente voluta da Benito Mussolini, diventavano ogni giorno sempre più insopportabili per la popolazione e le proteste, innescate dal 1942 per il continuo razionamento del pane, ridotto ormai a 200 grammi giornalieri, non mancavano: sulla scia di quanto accadeva in altre parti anche le donne stabiesi, il 26 febbraio di quell’anno, scesero in piazza facendo sentire la propria voce. Il risultato non si fece attendere e la razione di pane fu aumentata, poca cosa ma sufficiente ad andare avanti fino a quando, nel giugno del 1943, ancora una volta riempirono Piazza Municipio gridando contro il Potestà per il nuovo razionamento del pane. Continua a leggere