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Lettere alla Redazione (anno 2022)

Lettere alla Redazione

Lettere alla Redazione


Venerdì, 24 giugno (Andrea De Falco)

Commento all’articolo: “Storia del fu Teatro Francesco I“…

In riferimento agli interni: “vi voglio rassicurare che il tesoro è in ottime mani in quanto il proprietario mi ha assicurato che ne avrà grande cura e ne farà il pezzo forte del proprio appartamento”. A seguire il particolare di alcuni stucchi decorativi (foto Andrea De Falco):


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Editoriale saluti a don Antonino

A don Antonino D’Esposito

Liberoricercatore saluta e ringrazia Don Antonino D’Esposito

Editoriale saluti a don Antonino

Don Antonino D’Esposito

Caro don Antonino, abbiamo avuto il privilegio di aver vissuto il tuo ministero nella nostra Castellammare. Sei uno di noi da ben ventuno anni (in cattedrale da 9 anni!). In questo tempo ci hai insegnato l’importanza delle relazioni tra le persone: delle relazioni vere e autentiche che arricchiscono e fanno crescere, con parole pacate gesti semplici e atti coraggiosi. Sei stato per la nostra martoriata città Costruttore di Pace; nei momenti difficili e bui che hai vissuto a Castellammare hai sempre richiamato al senso civico i nostri politici. Amorevole è stata la tua dedizione nei confronti degli ultimi di questa comunità: gli anziani, gli ammalati, i poveri che hanno trovato in te un porto sicuro nel naufragio della loro esistenza. Grazie a te numerose opere del patrimonio culturale sono state recuperate: il restauro delle campane, della Cappella di San Catello, della Cappella di San Michele, dell’organo a canne e la realizzazione del Presepe stabile stabiano sono solo alcuni esempi dei doni che resteranno a futura memoria in questa città. Ci hai mostrato la via da seguire insegnandoci che i beni sono della Comunità e che chi li gestisce ha il dovere di renderli fruibili, incentivando iniziative che mirano alla loro valorizzazione. I tuoi insegnamenti hanno, indubbiamente, contribuito a formare le coscienze, a renderci consapevoli delle nostre potenzialità. La tua opera di tutela e valorizzazione del glorioso passato è stata fondamentale per aggregare e far sentire unici e importanti tutti noi fedeli, ma anche per progettare il nostro futuro. È stata questa tua caratteristica di uomo che costruisce il cambiamento tutelando il passato, che ti ha reso unico ai nostri occhi. Il tuo prezioso esempio ha ispirato tutti noi e in modo particolare i nostri giovani, che ti hanno sempre dimostrato il loro affetto. Hai lasciato qualcosa di te in tutti noi stabiesi. Mai dimenticheremo la splendida preghiera da te scritta per l’amata Castellammare di Stabia in occasione della festa dell’Immacolata:

“Maria proteggi dal male la nostra città” Vergine Immacolata ti affidiamo la nostra Città, che da sempre ti onora, e fa’ che non ti porti solo impressa nel civico stemma, memoria di antenati credenti, ma ti porti soprattutto impressa nel cuore!  Aiutaci a costruire una città fondata non sull’egoismo che uccide, ma sull’amore che edifica! Aiutaci Maria ad avere anche noi, un cuore immacolato, una mente attenta, e mani sporche e callose perché sempre all’opera nel cantiere mai chiuso del bene comune. Maria vergine Immacolata, prega per noi!  Don Antonino Parroco.

 Solennità del Corpus Domini                                             Enzo Cesarano

 

 

 

1952 – 2022: La funivia del Faito compie 70 anni

Premessa

Da sempre attento alla storia locale, liberoricercatore.it non poteva esimersi dal festeggiare questo storico traguardo… la funivia del Faito, inaugurata nel lontano 1952, quest’anno compie 70 anni e noi, alla nostra maniera, vogliamo raccontare la sua lunga storia. Da un’idea di Gaetano Fontana, abbiamo quindi raggruppato: immagini, manifesti, articoli e quant’altro conserviamo nel nostro archivio, per fornire a voi affezionati lettori una fonte attendibile di riferimento utile a commemorare e far meglio conoscere le mitiche “panarelle” stabiesi. in questi lunghi anni di taciturno lavoro riesce difficile quantificare quanti chilometri abbiano percorso… un saliscendi da mare a monte con vista mozzafiato sul nostro golfo, meraviglioso proscenio per contemplare lo spettacolare paesaggio e la magnificenza del celeberrimo dirimpettaio Vesuvio. Otto minuti di erto percorso, un tempo piccolo, ma sufficiente per far innamorare i turisti giunti in visita da tutto il mondo. Questa rubrica è quindi un atto dovuto per ringraziare le nostre “panarelle”, fedeli accompagnatrici, che instancabili, congiungono l’azzurro mare di Stabia al saluberrimo Faito, il “Gigante buono” verde smeraldo.

Ringraziamo Adriano Landolfi per aver creato (a titolo gratuito) il logo dell’anniversario che andremo a posizionare davanti alle stazioni della Funivia.

Maurizio Cuomo

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Giuseppina Noel Fabrè

Giuseppina Noel Fabrè

di Giuseppe Zingone

Fabré Noel Giuseppina

Fabrè Giuseppina, nasce il primo Febbraio del 1801 ad Aramon, Cantone di Beaucaire e muore a Napoli il 15 Febbraio 1827, contralto, studiò canto grazie al padre (citato nei documenti come oste o ristoratore, cuoco secondo Stendhal) Paolo Fabre (italianizzato Fabrè), che si era trasferito a Milano in cerca di lavoro. Oltre alla bella voce secondo Gioacchino Rossini, aveva ottime capacità interpretative, così scrive Stendhal.1 Continua a leggere

  1. Clarissa Lablache Cheer, The Great Lablache Nineteenth Century Operatic Superstar His Life and His Times, Xlibris Corp, 29 luglio 2009, pag. 31.
Lettera manoscritta

Le miracolose acque minerali di Castellammare

Le miracolose acque minerali di Castellammare

a cura di Lino Di Capua e Gelda Vollono

articolo del 09/03/2011


Nel corso delle nostre ricerche siamo venuti in possesso della copia di un giornale della metà del secolo scorso, il “Roma della Domenica”,  nel quale il giornalista Raffaele Ruggiero riporta la notizia dell’esistenza di un documento: una lunga lettera manoscritta, che reca la data del 23 agosto 1832, indirizzata ad un’Eccellenza e firmata dall’ingegnere costruttore di 1a classe Giuseppe Negri.

Lettera manoscritta

Lettera manoscritta

Quest’ultimo, come si legge nella lettera, precedentemente aveva sostenuto una ipotesi veramente affascinante su una non comune proprietà delle acque minerali di Castellammare, che nulla ha a che vedere con le loro celebri virtù terapeutiche, cioè quella di rendere durevolissimo il legno in esse immerso. Continua a leggere