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I Reali danesi a Castellammare

I Reali danesi a Castellammare

di Giuseppe Zingone

Johan Ludwig Gebhard Lund,Il principe Christian Frederik, olio su tela, 98,5 x 130, anno 1814

Il principe Christian Frederik,1più noto successivamente come Cristiano VIII di Danimarca, nacque a Copenaghen, il 18 settembre 1786 e sempre a Copenaghen, morì il 20 gennaio 1848. Sposato con Carlotta Federica di Meclemburgo-Schwerin nel 1806, divorziò dalla sua consorte nel 1810. Continua a leggere

  1. Christian Frederik, fu re di Danimarca dal 1839 al 1848.
Giacomino

Il mio amico Giacomino

articolo di Enzo Cesarano

(articolo di settembre 2014)

Il mio amico Giacomino come al solito sta seduto nella piazzetta del vescovato, lo vedo e gli dico di spostarsi perché il fetore è infernale, e lui senza scomporsi mi manda a quel paese.

Giacomino

Giacomino

 

Giacomo è un personaggio che va fuori dagli schemi, è piacevole da ascoltare, perché i suoi racconti sono una miscela tra filosofia spicciola e storie di vita vissuta, della quale lui ha saputo fare tesoro.
A Castellammare è molto conosciuto; la sua notorietà ebbe inizio nella metà degli anni ‘80 quando una mattina decise di fare dei murales. Le sue pitture però non erano destinate ai muri, ma su commissione venivano fatte sulle porte di negozi, le serrande, ecc. Al macellaio ad esempio, disegnava una bella mucca, al fruttivendolo un ricco cesto di frutta e così via, così facendo guadagnava si divertiva e divertiva.
I suoi colori forti e naif ravvivavano e intere strade spente e grigie presero vita grazie alla sua trovata che per quel tempo fu una vera e propria novità perfino i rotocalchi e la stampa nazionale diedero risalto a questo fenomeno cittadino. Continua a leggere

70° ANNIVERSARIO DALLA COSTITUZIONE DEL COMANDO IN CAPO DELLA SQUADRA NAVALE DELLA MARINA MILITARE

70° ANNIVERSARIO DALLA COSTITUZIONE DEL COMANDO IN CAPO DELLA SQUADRA NAVALE DELLA MARINA MILITARE

A cura di Antonio Cimmino e Corrado Di Martino – 15 gennaio 2022

Il Comando in Capo della Squadra Navale della Marina Militare Italiana nasce il 15 gennaio del 1952, eredita le funzioni che furono del Comando delle Forze Navali (istituito il 9 dicembre 1940), erede a sua volta del Comando dell’Armata Navale (fondata il 26 agosto 1914).

Navi, sommergibili, mezzi anfibi, aerei ed elicotteri, equipaggi composti da oltre 16.000 militari, coadiuvati da circa 1.300 civili, sono il vertice del pilastro operativo della Marina Militare. Oggi si festeggiano i suoi primi 70 anni dalla costituzione.

(Qui in basso alcune pietre miliari del Cantiere Navale di Castellammare di Stabia)

Cincnav sovrintende alla preparazione, l’addestramento e la condotta delle forze marittime della Marina Militare, ha il suo quartier generale nella tenuta di Santa Rosa, periferia nord di Roma, un luogo storico, durante la seconda guerra mondiale, nella tenuta aveva sede il Centro Trasmissioni del Comando Operativo della Marina, storicamente noto col nome di Supermarina.

L’Ammiraglio di Squadra Aurelio de Carolis comanda la Squadra Navale, da egli dipendono le unità navali, i comandi operativi che le raggruppano e i reparti delle forze operative assegnati

Sopra e sotto i mari, dentro e fuori dal Mediterraneo, nelle nostre basi e al fianco del personale delle forze armate sorelle, nei teatri operativi fuori area, ovunque chiamata ad operare, la Squadra Navale dà sempre il massimo: per mare, cielo e terra, incluso il contributo che la Marina fornisce alle attività spaziali e di difesa cibernetica, secondo un moderno approccio multi-dominio” così l’ammiraglio De Carolis descrive il compito della Squadra Navale.

Tuttavia Cincnav svolge altre attività in collaborazione con altri dicasteri della Difesa, quali la vigilanza sull’inquinamento dell’ambiente marino, la ricerca e salvaguardia dei beni archeologici sommersi, la partecipazione alla campagna antincendi boschivi; il supporto alle operazioni di ricerca e soccorso in mare e alle operazioni di soccorso per calamità naturali.

Bonne chance Cincnav

Ricordi nati in un supermercato

Gli anni ’30 a Castellammare
( nei ricordi dello stabiese Gigi Nocera )

Anche se già visto innumerevoli volte, lo spettacolo che ho notato nei giorni scorsi nel supermercato da me abitualmente frequentato mi ha particolarmente colpito. E mi ha fatto ricordare alcune cose da me vissute negli anni ‘30.
Fra gli scaffali colmi di ogni ben di Dio si aggiravano persone che, come formichine indaffarate, spingevano i loro carrelli piene di tanta merce, in special modo cibo e bevande di tutti i tipi in quantità tale da sfamare diverse famiglie numerose. Pane, biscotti, salumi, pesce, frutta in abbondanza, merendine, cioccolato, detersivi di tutti i generi e molte altre cose. E’ vero che alcune famiglie fanno la spesa una volta alla settimana. E quindi poteva essere la provvista per 7 giorni, ma considerando che oggi una famiglia media è composta in genere da tre o quattro persone al massimo, è facile dedurne che una parte di tanto ben di Dio, passato qualche giorno, viene buttato via. (Chi è quel bambino che dopo qualche giorno si mangia una di quelle 24 “brioscine” che nel frattempo sono diventate “seretecce”? E cosa importa se ogni anno in tutto il mondo 5 milioni di bambini muoiono per denutrizione (letteralmente “moreno ‘e famma”! Questi bimbi sono lontani nessuno li vede! Quindi per noi non esistono).
Ed ecco quindi le considerazioni che la mia memoria mi ha sollecitato a fare.
In quegli anni abitavo a Santa Caterina, poco distante dalla Chiesa della Pace. Al largo Gelso, quasi all’angolo con via Gesù, c’era un negozio di “coloniali”. Queste botteghe vendevano un po’ di tutto, ma principalmente caffé, zucchero, pepe e spezie varie; cioè merce che per lo più veniva da fuori Italia. Continua a leggere

Adelaide e il maestro Filosa

Adelaide e il maestro Filosa

a cura di Corrado Di Martino – 3 gennaio 2022

Oggi vi parliamo di un altro giovane talento stabiese e del suo ultimo lavoro: Adelaide Maresca; le Chiese stabiesi del Vice Regno spagnolo e il Filosa, dalla prima alla seconda riforma cattolica. Presentato il 7 gennaio prossimo alle ore 19, nella Concattedrale di Castellammare di Stabia.

Locandina evento 7 gennaio 2022

Autrice di questo volume è Adelaide Maresca, storico d’arte, performer e modello di pittura, nata a Castellammare di Stabia nel 1981. Laureata presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, si è occupata di pittura e conservazione nel Teatro Museo Dalì di Figueres (Spagna). Specializzata nel montaggio di esposizioni di opere d’arte con il master di Gestion Cultural a Barcellona e con lo stage di Montaje de Exposiciones nel Palazzo Reale di Madrid. Si interessa di questioni teoriche quali: –le Scuole Pittoriche napoletane e spagnole, dall’età moderna in su; tesi di Dottorato di Ricerca presso l’Università UB di Barcellona. Adelaide ha partecipato a diversi progetti internazionali come studioso e artista. Ha collaborato con importanti Festival d’arte, tra cui il MAD Museo Reina Sofia di Madrid, con artisti come Jennifer Allora e Guillermo Calzadilla nella Fundacion Tapies di Barcellona; l’IMAF in Stabia e il Muga Cauta a Barcellona. È prolifica autrice di articoli d’arte su varie riviste internazionali.

Nel volume che sarà presentato il 7 gennaio, si riporta una ricerca che è un tributo al maestro Francesco Filosa; straordinario autore di dipinti in varie strutture ecclesiastiche a Castellammare, in Italia e in Austria.  Nel testo della dottoressa Maresca, si trattano le influenze del concilio di Trento 1 sul sistema iconografico adottato ad esempio almeno fino al XX secolo, nelle chiese cittadine. Lo studio esamina in dettaglio le opere realizzate per il clero stabiese dal maestro Filosa. Opere prodotte dal 1939 al 1968, anni in cui le immagini pittoriche nelle chiese erano adeguate alle leggi sull’immagine stabilite dalla controriforma ispirata dal concilio di Trento, le cui influenze si protrassero fino al 1962, per poi essere trasformate del concilio vaticano II 2.

Una sorte di compendio delle opere ecclesiali di Francesco Filosa, che non ha lo scopo di descrivere con premura le chiese, piuttosto quello di proporre una riflessione fattuale sulla mancanza, oggi, di figure come  il decoratore dei finti marmi o del pittore che affresca le chiese. Purtroppo, testimoni attoniti assistiamo alla scomparsa di una tradizione divulgativa come quella dei segreti di bottega; come quella che non vuole curarsi delle ceneri di una cultura ma della fiamma del suo sapere, e Francesco Filosa era uno degli ultimi rappresentanti di questo pensiero.

qui di seguito alcune foto della scrittrice Adelaide Maresca

  1. 1545-1563
  2. 1962-1965