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La vera gemella dell’Amerigo Vespucci

A tutti gli stabiesi, o almeno a quella parte di essi interessata alla storia della città, è nota la data del varo dell’Amerigo Vespucci e buona parte delle sue vicende. Tuttavia è sconosciuto ai più, il fatto che la nave più bella del mondo abbia una gemella, e non parlo del Cristoforo Colombo 1 ma di Eugenia Cerio nata anch’ella a febbraio del 1931, e cugina di Elena madrina del Vespucci, come viene spiegato nel video riportato sotto.

Eugenia Cerio, la vera gemella dell’Amerigo Vespucci – YouTube

Durante l’intervista si conosceranno particolari interessanti della famiglia Cerio, una grande famiglia di militari e ingegneri, impegnati in varie parti del mondo in campo sociale e militare.

Si ringraziano la signora Eugenia Cerio, sua figlia Marilia Rossi per la cordiale ospitalità, e i soci ANMI per l’amichevole contributo a conferma della ultradecennale collaborazione.

 

  1. Nave scuola impostata nei cantieri navali di Castellammare di Stabia il 15 aprile 1926, varata il 4 aprile 1928, entrata in servizio 1º luglio 1928, ceduta all’Unione Sovietica nel 1949 e poi distrutta da un incendio nel 1963 dopo un ignominioso destino

Per i sentieri di antichi briganti

La rassegna stampa del libero ricercatore

La Repubblica - Tiziana Cozzi (6 aprile 2008)

La Repubblica – Tiziana Cozzi (6 aprile 2008)

“Per i sentieri di antichi briganti”,

articolo di Tiziana Cozzi, tratto da “La Repubblica” del 6 aprile 2008.

CALIGOLA E LE NAVI DI NEMI

Caligola e le navi di Nemi

di Corrado DI Martino 10-11-2021

Gaio Giulio Cesare Germanico, CALIGOLA, despota violento e sanguinario, regnò sulle sorti di Roma dal 37 al 41 d.C. –  Follia, sadismo e tendenze incestuose caratterizzarono il suo regno. Pretese di essere adorato come un dio e fece costruire delle navi cerimoniali, forse tre, di cui insieme ai soci ANMI vi raccontiamo la storia in un breve documentario.

(2) Cᴀʟɪɢᴏʟᴀ ᴇ ʟᴇ ɴᴀᴠɪ ᴅɪ Nᴇᴍɪ – YouTube

Sono stati utilizzati contenuti di: Alberto Cassanelli; Carlo Cestra; Gabriele Nicosanti.

Le geniali intuizioni di Gelda

Il Telegrafo di piazza Quartuccio

Gelda Vollono e Lino di Capua non sono nuovi a geniali intuizione come quella di cui vi parlerò oggi. Già in altre pubblicazioni, trattando argomenti relativi alla storia del passato prossimo della nostra città, ci hanno illustrato alcuni fatti nuovi e sconosciuti. Tanto che, spesso, la loro attività divulgativa e di ricerca, diviene oggetto di un vero e proprio cannibalismo culturale. (leggi anche: Perche’ “Palazzo Cardone”? – Libero Ricercatore)

La professoressa Gelda Vollono ci esorta questa volta, ad osservare con attenzione alcuni elementi presenti su cartoline del primo ‘900. L’azione fotografica di ripresa è certamente antecedente al 1931 1 quando Piazza Quartuccio non aveva ancora il monumento ai Caduti, e il Gran Caffè Napoli ancora non esisteva in quella piazza.

L’attenzione è da focalizzarsi sul tetto del palazzo sito oggi in via Mazzini 15. Al tempo su quell’edificio era installato un palo telegrafico, che collegava la centrale del telegrafo di via Mazzini con le varie stazioni remotei.

Palo telegrafico – Centrale di Via Mazzini 15

Testimonianza grafica

Ne abbiamo una prova sicura dall’insegna posta al piano terra, dove campeggia la sillaba “TE”, sillaba iniziale della parola TELEGRAFO.2.

Concludendo, nei primi del ‘900 nel palazzo cosiddetto Spagnuolo, notizia confermata dalla viva voce della compianta signora Filomena Imparato, c’era una postazione telegrafica, aveva la sua centrale tecnica in alcuni locali all’ultimo piano e gli uffici al piano terra come si potrà notare dalle foto.

Palo telegrafico – Palazzo Spagnuolo

Palo telegrafico – Intermedio, Piazza Giovanni XXIII angolo Via Mazzini

 

Un altro particolare che deve essere notato è quel palo insistente al tempo sul fabbricato di Piazza Giovanni XXIII incrocio Via Mazzini, che serviva a sostenere le linee telegrafiche rimandate verso l’Osservatorio Meteorologico e oltre, verso le Caserme e il Regio Cantiere.

Palo telegrafico – Osservatorio Meteorologico

A testimonianza della centralità di Piazza Monumento. nei locali di proprietà Celentano, vi era una vecchia centrale telefonica. Successivamente nel Palazzo Benucci (impropriamente detto Vanvitelli) sarà funzionante La centrale telefonica urbana della SET. (Leggi anche: Palazzo Benucci Archives – Libero Ricercatore)

Un’altra curiosità ci dice che nel palazzo Spagnuolo, dall’inizio degli anni ’80, al primo piano vi era la sede di un’importante stazione radiofonica, quella di Radio Tirreno Sud; una delle prime cento radio libere in Italia.

Concludendo, vi ricordo che siamo circondati di storia, basta solo osservare, osservare, osservare.

 

  1. Ricordiamo che solo nel 1931 fu eretto il monumento ai Caduti della Prima Guerra Mondiale
  2. Ovvero un apparato che consente la trasmissione a distanza di impulsi elettrici. Tali impulsi codificati secondo il sistema di simboli ideati dallo scienziato Samuel Morse (Charlestown, 27 aprile 1791 – New York, 2 aprile 1872), consentivano nella prima metà del XIX secolo e nei primi del ‘900, una comunicazione quasi istantanea. Successivamente arriveranno altri sistemi di comunicazione ma il Telegrafo fu una delle tappe importanti della rivoluzione tecnologica nelle Telecomunicazioni

Storia semplice

Storia semplice
di Enzo Cesarano

Breve premessa dell’autore
Caro Maurizio a te e agli amici di liberoricercatore.it voglio raccontare un aneddoto della mia famiglia perché divertente, una storia semplice a testimonianza di quando le nostre acque erano conosciute, valorizzate, e utilizzate per le loro funzioni medicamentose.

Le terme di Castellammare, cartolina Zingone Giuseppe

Le terme di Castellammare, cartolina Zingone Giuseppe

Alla fine degli anni ’50 il grande attore, commediografo e autore Eduardo De Filippo, fu colpito da gravi disturbi renali dovuti a dei calcoli al che un suo amico medico gli parlò delle nostre acque e della loro grande funzione sull’organismo, di carattere curativo e benefico per risolvere definitivamente quel disturbo che faceva soffrire l’attore. Continua a leggere