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Ticket per Faito

Ticket per Faito

Tiempe belle ‘e ‘na vota

“Tiempe belle ‘e ‘na vota, tiempe belle addó’ state? Vuje nce avite lassate, ma pecché nun turnate?”, parafrasando per intero il ritornello di una vecchia canzone di Aniello Califano, rimettiamo all’attenzione degli affezionati lettori la presente rubrica in cui vengono raccolti, numerosi documenti che testimoniano in modo semplice ed affascinante un passato stabiese non molto remoto. Un passato che sembra essere distante anni luce dai giorni nostri e dal nostro moderno modo di vivere (o sopravvivere) in una società sempre più frenetica e opprimente, che impone un modus vivendi affannoso e alla continua ricerca della modernità o di una acclamata effimera moda del momento. Al fine di salvaguardare, in una vera e propria “banca del ricordo”, il passato tracciato dai nostri padri (il cui solco, purtroppo, per i motivi di cui sopra, sembra svanire e perdersi come le tracce sulla sabbia di un bagnasciuga battuto dalle onde di un incontrollabile burrascoso progresso), verranno qui raccolte e proposte delle rare immagini, locandine d’epoca e quant’altro possa testimoniare l’indiscutibile e fervente attività economica svolta a Castellammare di Stabia, nei bei tempi che furono…

Maurizio Cuomo

Ticket per Faito (collezione Domenico Cuomo)

Ticket per Faito (collezione Domenico Cuomo)

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Vivere la Pasqua al Servizio degli Altri

Vivere la Pasqua al Servizio degli Altri

la Redazione – Pasqua 2020
“Ci siamo trovati impauriti e smarriti. Come i discepoli del Vangelo siamo stati presi alla sprovvista da una tempesta inaspettata e furiosa. Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda”.
(Papa Francesco)
Le parole di Papa Francesco danno voce a quanto l’Umanità intera sta attraversando in questo tempo particolare di incertezza e di fatica. E se la pandemia da Covid-19 sembra aver spento i rumori, a volte assordanti, della nostra vita quotidiana, nelle nostre strade, nelle Chiese, nei luoghi di ritrovo; non ha silenziato, però, i cuori di chi è chiamato, ogni giorno, a porsi in ascolto delle necessità dei fratelli. Il blocco delle attività lavorative ha amplificato il disagio di chi si trova nella condizione di non poter più garantire ai propri figli neanche il necessario. È stato così che, nel centro antico della città di Castellammare di Stabia, precisamente nella Chiesa Santa Maria di Porto Salvo, ha preso forma un’iniziativa sorta attraverso la collaborazione di don Antonino D’Esposito (Parroco della Concattedrale Maria SS. Assunta), don Salvatore Abagnale (Parroco della Parrocchia Spirito Santo) e sr Lucia Benedetta Rabbito (Custode Minore delle Suore Francescane Alcantarine di Porto Salvo). Grazie ad un appello lanciato da alcuni laici, impegnati nelle realtà parrocchiali del centro storico di Castellammare, abbiamo, in poco tempo, assistito al nascere di una vera e propria rete di solidarietà, che ci ha permesso di farci prossimi, rispondendo concretamente alle richieste di aiuto di tante famiglie segnate dalla difficoltà.  L’esperienza di carità fattiva, che stiamo vivendo, è resa possibile anche grazie al servizio instancabile del Diacono Antonino, di sr Michela Ester, sr Valeria Amata e sr Gabriella (che da casa sua ci sostiene con la preghiera), dei seminaristi Luigi, Silvio e Pasquale, di Concetta e Massimo e dei giovani Michele, Manu e Lelio.
La Chiesa di Porto Salvo, con la sua struttura circolare, in questi giorni sembra immagine di un grembo materno che sta accogliendo, nutrendo e consolando quanti bussano alla sua porta. La piccola opera, che si sta realizzando al suo interno, è segno concreto della premura che la Chiesa locale ha per i suoi figli. Ci guidano le parole del nostro Vescovo, Mons. Francesco Alfano, che risuonano per noi come un monito: “Al servizio degli altri … ecco come si vive la Pasqua del Signore! “.
Grati a Dio per quanto ci sta donando di vivere, affidiamo al Signore i volti di tutti i fratelli che abbiamo incontrato in questi giorni: di coloro che siamo riusciti ad aiutare finora (circa 300 famiglie del centro antico), e di tutte le persone che con la loro generosità hanno reso possibile tutto questo. Continuiamo a portare avanti questa opera lasciandoci accompagnare e sostenere dalle parole del Signore, che risuonano ancora più forti in questo tempo di Pasqua: “Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altriVi ho dato infatti l’esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi” (Gv 13,14-15).

Giganti stabiesi

Giganti stabiesi
di Frank Avallone

Il Corso Garibaldi di Castellammare

Il Corso Garibaldi di Castellammare

Il 30th Presidente degli Stati Uniti, Calvin Coolidge 1872-1933, coniò una frase intitolata “Press On”:
# 1 “Nothing in this world can take the place of persistence. Talent will not, nothing is more common than unsuccessful people with talent”;

# 2 Genius will not, unrewarded genius is almost a proverb;

# 3 Education will not, the world is full of educated derelicts;

# 4 Persistence and determination alone are omnipotent;

# 5 The slogan “press on” has solved and always will solve the problems of the human race!
TRADUZIONE

# 1 Niente al mondo può sostituire la persistenza. Il talento non può, non c’è nulla di più comune di persone senza successo, ma con talento;

# 2 Il genio non può, il genio incompreso è quasi proverbiale;

# 3 La cultura non può, il mondo è pieno di derelitti in possesso di cultura.

# 4 Solamente persistenza e determinazione sono onnipotenti.

# 5 Lo slogan del Presidente Coolidge “continua a spingere”, ha risolto e continuerà a risolvere i problemi dell’umanità!
* * *

Ora, certamente, vi chiederete il perché di questo slogan, in inglese e in italiano. La risposta è molto semplice: voglio raccontarvi di alcuni personaggi della mia fanciullezza (molti ricorderanno che ho già scritto della persona di “Carluccio d”e ricuttelle”) che questo slogan, anche se non lo avevano mai letto o sentito, lo avevano nel proprio DNA, faceva parte della loro personalità, come marchio di qualità ed eccellenza e continuarono, tutta la loro vita, a spingere con persistenza e determinazione fin quando divennero un esempio, da imitare, dai loro figli e da tutti noi!
Invito tutti i lettori ad ampliare questa pagina, aggiungendo eventualmente il ricordo di qualche altro “gigante stabiese” (al fine di rivalutarne la memoria).

Ferdinando r”e cane
Ferdinando, aveva un cane corso, che sembrava un leone, però mansueto. Quando lo portava a fare la passeggiatina formavano una coppia ben assortita. Ferdinando, camminando, spostava il peso del suo corpo, ora sulla gamba destra ed ora sulla sinistra; come una barca, cullata dalle onde del mare; così camminava anche il suo cane; insomma si potrebbe dire che si barcamenavano. Continua a leggere

Libero d'Orsi

Il “filone sportivo”

Il “filone sportivo”
di Frank Avallone

Ho frequentato la Seconda Media nel 1952, con la Prof.ssa Schettino, insegnante manesca, la cui severità era per noi motivo di orgoglio, perché assolutamente insuperabile; chi pensa di aver avuto un insegnante severo, di certo non ha idea di cosa riusciva a fare la Schettino! Ci puniva sempre alla grande.

Ricordo che qualche volta portava in classe il suo unico figlio “Luigino” (che poteva avere sette o al massimo otto anni di età), in tali occasioni lo faceva sedere con noi. Povero guaglione, quanti pizzichi e “scuzzettoni” ha preso, ogni volta che la madre ci voltava le spalle, erano mazzate accompagnate dalle intimazioni di stare zitto… e che lui per paura di prendersi ulteriori botte puntualmente rimaneva in silenzio.

Ora Luigino dovrebbe avere 63 – 64 anni, chissà se leggerà questo mio scritto, eventualmente lo facesse, gli vorrei dire: “Caro mio Luigino, scusaci, ma in qualche modo ci dovevamo pure vendicare di tua madre”.

Ma a onor del vero bisogna dire che la Schettino era una professoressa eccezionale, con l’unico difetto di essere manesca. Grazie signora Schettino, grazie di cuore per quello che ci hai insegnato (con le buone o le cattive).

Libero d'Orsi

Libero d’Orsi

Altro personaggio imponente di quegli anni era il Preside Libero D’Orsi, ricordo ancora le grosse scarpe che lui calzava, sempre impolverate, perché come noto, era dedito agli scavi delle antiche ville di Stabiae. Continua a leggere