Archivi tag: Liberoricercatore

La chiesa di Porto Salvo, seconda parte

La chiesa di Porto Salvo, seconda parte

video seconda parte intervista a don Pasquale Vanacore

di Corrado Di Martino

 

 

 

In questa seconda parte don Pasquale Vanacore, responsabile dell’Ufficio Beni Culturali dell’arcidiocesi di Sorrento-Castellammare, ci illustra una per una, tutte le magnifiche opere presenti nel cosiddetto Santuario dei Marinai.

Una descrizione veloce e competente, di ciascuna statua, dipinto o scultura preziosa. L’auspicio resta quello di ridare vigore ad una tradizione, quella dei festeggiamenti della Madonna di Porto Salvo, nella prima decade di agosto.

La magia del Faito, la natura e la musica per un indimeticabile tramonto sul Golfo di Napoli

il Giovane Scout e il Faito

Il Giovane Scout e il Faito, torna nelle sale di proiezione

Invito alla manifestazione

Domenica 6 maggio 2018, nuovo appuntamento culturale per Libero Ricercatore.

Presso l’Auditorium L. Guida di Massaquano (Vico Equense), alle ore 20,00 sarà proiettato il documentario di Libero Ricercatore: – Il Giovane Scout e il Faito -. Il documentario, film di apertura del Faito Doc Festival 2017, ha riscosso vari successi, durante le proiezioni tenutesi per autorità e personalità stabiesi, oltre che in buona parte delle scuole della città di Castellammare di Stabia. il cortometraggio, descrive le esperienze di un giovane,  vissute durante varie escursioni svolte nell’intero arco di un anno. Attraverso le quattro stagioni, attraverso lo sguardo meravigliato di un ragazzo, si scopre la vita  del nostro gigante buono.

Seguirà una proiezione di immagini storiche sempre relative al Monte Faito.

La Parrocchia S.Giovanni Battista in Massaquano da tempo dedica spazio a tematiche importanti e di rilievo culturale , affinché esse diventino stimolo e risorsa per i padroni del futuro, le nuove generazioni.

Cine Teatro Montil

La costruzione del Cine-Teatro Montil

La costruzione del Cine-Teatro Montil

a cura di Corrado Di Martino

Vista di insieme Cine-Teatro Montil – foto di Raffaele La Nave

Natale Montillo (Castellammare di Stabia 5 maggio 1898 – Castellammare di Staba 13 novembre 1965), attore, produttore, regista e sceneggiatore italiano; in seguito ai ricavi del suo ultimo film: Balocchi e Profumi, con Tamare lees, Cesare Danova, Roberto Risso, Tecla Scarano che poi visse a Castellammare, lo stesso Montillo ed altri ancora; nel 1953 diede il via alla costruzione del Cinema Teatro Montil.

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Sciuscia’, morto l’ultimo a Napoli

a cura di Corrado Di Martino

Lazzao ‘o pulimmo

L’ultimo sciuscià1 è morto il 10 aprile ultimo scorso. Era l’ultimo lustrascarpe di Napoli, malato da tempo, non girava più per lavoro, ormai per gravi motivi di salute, restava chiuso in casa. Ricordiamo zi’ Tonino così era chiamato, poiché, quello del lustrascarpe ambulante è un altro dei lavori noti e antichi, estinto. Nato, durante la fine della Seconda Guerra Mondiale, quando, ragazzini poco sopra i sei anni, si guadagnavano da vivere pulendo le scarpe ai soldati americani in stanza da noi dopo la liberazione. Sciosciain2 e quindi Sciuscia’, entrò prepotentemente nel lessico degli italiani, anche grazie al film omonimo di Vittorio De Sica, un film specchio di un’epoca ormai lontana. Abbiamo ricordato questo personaggio napoletano, per ricordare di riflesso Lazzaro ‘o pulimmo, che nei pressi dell’ottica Mazzocca, svolgeva quotidianamente il suo compito, spostandosi in ombra davanti la Cassarmonica solo d’estate.

  1. traslitterazione dall’inglese shoeshine, lustrascarpe
  2. una fricativa alveolare che foneticamente suona ˈʃuːʃaɪn

Fu Enrico Alvino, e non Vanvitelli

Fu Enrico Alvino, e non Vanvitelli

a cura di Corrado Di Martino

Podisti e il Palazzo Benucci – (foto C. Di Martino)

 

E già, fu l’architetto Alvino e non il Vanvitelli, benché ad essere pignoli qualcosa di Vanvitelli la troviamo nell’ambito comunale1 a costruire il palazzo storico di corso Vittorio Emanuele II (riportato nella foto). Ma partiamo con ordine, e da lontano; la demolizione della cinta muraria che circondava la città antica di Castellammare, e l’incremento demografico (dovuto anche alle floride condizioni economiche della cittadinanza), evidenziarono il bisogno impellente di uno sviluppo urbanistico. Al tempo, si programmava con attenzione, quindi, per dare un composto sviluppo alla città, si pensò di affidare all’architetto stabiese Ottavio d’Avitaya, il compito di concepire un’espansione euritmica della città. L’architetto d’Avitaja propose agli amministratori, di concedere a privati i terreni posti fuori dal Quartuccio, con l’obbligo di versare i giusti canoni e, soprattutto, provvedere al miglioramento dei fondi stessi (Enfiteusi). Sorsero così la Strada Spiaggia nel 1842; e la Strada del Lido nel 1847 ( queste due strade, successivamente con delibera del 6 novembre del 1863, divennero: Corso Vittorio Emanuele e Corso Garibaldi).

Corso Vittorio Emanuele II – (prop. E. Cesarano)

Il piano urbanistico iniziò ad arricchirsi di eleganti fabbricati, fra cui quello progettato dall’architetto di scuola napoletana, Enrico Alvino (Milano 29-03-1809, 07-06-1876) 2

Busto di Enrico Alvino, in via Chiaia a Napoli

erroneamente attribuito da una leggenda metropolitana al Vanvitelli: il “ Palazzo Benucci “. Don Domenico Benucci (enfiteuta), Titolare per il Regno delle due Sicilie del Monopolio dei Tabacchi; commissionò ad Alvino, già famoso e fra i migliori architetti italiani dell’800, la costruzione fra le due vie che oggi prendono il nome di Alvino e (vico) Bonucci [doveva essere Benucci], di un palazzo signorile, che prese così il suo nome. L’edificio, dopo fu sede del Grand Hotel Royal; successivamente e fino alla fine degli anni ’60, fu sede della centrale telefonica urbana della Società per l’Esercizio Telefonico SET (divenuta in seguito: SIP, TELECOM, TELECOM Italia, TIM), a quel tempo al piano terra vi era (come tutt’oggi) l’Auto Scuola Castellano; fu sede della Democrazia Cristiana; al suo interno vi era una scuola privata per l’infanzia etc… Ora, come, dove e quando sia nata la leggenda che il fabbricato di Corso Vittorio Emanuele sia stato progettato e costruito dal Vanvitelli, e non dall’architetto Alvino, non si sa, resta comunque il perpetrar l’errore, ad esempio: il ritrovo, caffè e lounge bar, annesso a questo fabbricato, si chiama Piazza Vanvitelli, pur ironia della sorte, essendo in via Alvino 6.

 

Note

  1.  Luigi Vanvitelli (ovvero Lodewick Van Wittel) nacque a Napoli il 12 maggio del 1700, fu architetto famoso e geniale, ben inserito alla corte di Carlo III, era in rapporto di grande amicizia con Giuseppe Bonito. Vanvitelli, era solito frequentare Castellammare di Stabia, per curarsi con le acque termali e medicamentose, per assaporare i latticini dei monti Lattari ed il pesce cucinato in maniera magistrale dai monaci del Santuario di Marisa SS. di Pozzano. Ogni qualvolta aveva da trascorrere giorni a Castellammare era ospite del convento di Pozzano. Ecco che nel 1754, a due anni dall’inizio della costruzione della Reggia di Caserta, progettò un vero e proprio capolavoro, la Sacrestia dei PP. di San Francesco di Paola di esempio di armonico equilibrio nella figurazione e nei ricchi adornamenti.
  2. Enrico Alvino, professore ordinario dell’Istituto di Belle Arti, poi professore di Architettura Civile, fu uno dei più illustri urbanisti dell’800, ad egli si devono oltre che il palazzo Benucci a Castellammare di Stabia, il tracciato dell’attuale corso Vittorio Emanuele in Napoli; il prospetto di S. Maria di Piedigrotta; il palazzo Nunziante a Napoli e la cappella bizantineggiante annessa a detto edificio. Ristrutturazione dell’ex convento di S. Giovanni delle Monache in sede dell’Accademia di belle arti; la colonna onoraria di piazza dei Martiri; il nucleo centrale della Stazione di Napoli, poi realizzato da Nicola Breglia. Oltre ad esse figurano fra le sue opere il duomo di Cerignola, che ricorda la fiorentina Santa Maria del Fiore. Progettò la facciata del duomo di Napoli; ,si occupò del rifacimento della facciata del duomo di Amalfi. È ritratto in un busto, opera di G. B. Amendola (1882), sulla Riviera di Chiaia a Napoli.