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La cabina Climatometrica in Villa Comunale

a cura di Maurizio Cuomo

La cabina climatometrica e meteorometrica nella villa comunale

( dedicata al caro amico Antonio Sessa, artista stabiese, profondo e sensibile )

Fra le attività promosse dall’Azienda Autonoma di Cura Soggiorno e Turismo c’è da segnalare l’impianto, nella villa comunale, della cabina climatometrica e meteorometrica.

La Cabina climatometrica

La cabina climatometrica e meteorometrica nella villa comunale

Dopo la pubblicazione del Decreto 27 agosto 1960 n. 1042 del Presidente della Repubblica sul nuovo ordinamento delle Aziende, il locale Consiglio, che già veniva carezzando l’idea della necessità di dare a Castellammare “incremento all’Industria del sole e del clima, per la quale possediamo materiale incomparabile insieme alle numerose sorgenti di acque minerali ed ai nuovi Scavi di Stabiae”1, nella tornata del 12 dicembre 1960 procedette a deliberare gli impegni per l’impianto della cabina. Continua a leggere

  1. Così è testualmente detto nella deliberazione del Consiglio dell’Azienda in data 12 dicembre 1960

Antichi mestieri: ‘o muzzunaro

Antichi mestieri stabiesi

Conoscere il micro-passato (il normale quotidiano soggettivo) può essere utile a capire la crescita economica e culturale di una intera popolazione. Questa modesta ricerca degli antichi mestieri (estinti e sopravvissuti), potrebbe aiutare a delineare con più chiarezza una parte dimenticata di vita stabiese vissuta.

Maurizio Cuomo


‘o Muzzunaro

( a cura di Maurizio Cuomo )

'o Muzzunaro

‘o Muzzunaro

Quello del “Muzzunaro”, figura molto povera, operante nel recupero di tabacco (ricavato dalla raccolta di cicche di sigarette) da rivendere a basso costo, è oggi un mestiere poco ricordato ed in taluni casi addirittura dimenticato. Questa attività, effettuata essenzialmente per il bisogno di sopravvivere alla povertà, veniva svolta perlopiù da anziani e da scugnizzi di strada. Il recupero dei mozziconi di sigaretta, avveniva sia “a mano” (costringendo l’operatore di sorta a chinarsi in continuazione), o molto più agevolmente mediante un apposito bastone dalla punta acuminata. Continua a leggere

Arancio acquerellato

Marzo, un anno a Castellammare

di Giuseppe Zingone

Marzo, un anno a Castellammare

Ladispoli, lì 1 marzo 2011

Il cielo di Marzo sta sulla nostra testa, tra capo e collo, come una ghigliottina, se c’è il sole è in vigore un’amnistia, se piove chi si è visto si è visto e attenti agli schizzi… È proprio vero caro Di Giacomo: “Marzo è pazzo chiove, schiove e jesce ‘o sole!”.
Marzo spalanca violentemente le nostre finestre su un cielo turchino che invoca il sole, qualche stabiese il dolce tepore solare lo strapperebbe volentieri al paradiso rapendolo e ficcandoselo dentro casa a forza.

Qualcuno ha addirittura escogitato interessanti giochi di luce utilizzando i vetri delle macchine o le vetrine dei negozi dirimpetto per illuminare a giorno il proprio basso e quando la festa finisce bastano tre mandate al portoncino in ferro, per rincorrere sul Lungomare un sole rosso sangue che ha deciso di sciogliere il suo ultimo colore nel blu cobalto del mare come un acquerello.

arancio stabiese

arancio acquerellato (foto Giuseppe Zingone)

A Marzo non disdegno, nonostante l’allergia alla soffice parietaria, di fare un giro in collina, la ritrovo ovunque per terra, sul tufo, nell’aria, non la voglio ma essa mi cerca e mi abbraccia lo stesso con il suo leggerissimo polline.
Qualche piccolo vortice di foglie nei tornanti di Quisisana, racconta che questo non è il primo rinnovamento di cui è testimone, ma la stagione è ancor fredda e l’inverno non cede del tutto il passo. Continua a leggere

Castellammare: la guerra in Corea e lo Stabia

articolo del dott. Raffaele Scala

Guerra in Corea

Guerra in Corea

I primi anni Cinquanta furono catalizzati dalla guerra di Corea, scoppiata nel giugno 1950 e terminata soltanto tre anni dopo, nel luglio 1953, lasciando il mondo intero col fiato sospeso per la preoccupazione di un nuovo conflitto mondiale innescato dalla volontà degli Stati Uniti, intervenuto militarmente nel conflitto con altri 17 Paesi, tra cui Francia e Gran Bretagna, di fare uso della bomba atomica. La sinistra di tutto il mondo, raccogliendo le parole d’ordine del Movimento dei Partigiani della Pace, sorto a Parigi nell’aprile 1949 e dell’Appello di Stoccolma di marzo 1950, si lanciò in una campagna antimperialista e a favore della pace con petizioni, ordini del giorno, manifestazioni, scioperi, fino a coinvolgere le stesse amministrazioni comunali coinvolte nell’approvazione di delibere contro la guerra, trovando in ciò la ferma opposizione delle prefetture chiamate ad annullarle e a redarguire sindaci e Giunte che fiancheggiavano la protesta pacifista. Tra le prime ad approvare un ordine del giorno contro la bomba atomica e contro l’eliminazione  della  guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali, con la conseguente destinazione delle spese militari in opere di civile progresso, fu l’amministrazione di sinistra di Castellammare di Stabia.[i]

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