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Castellammare nel 1842

a cura di Maurizio Cuomo

A molti potrà sembrare irriconoscibile (sigh!), ma credetemi il brevissimo cenno storico descrittivo, che a seguire vi propongo di leggere tutto d’un fiato, è quello della nostra Castellammare di Stabia, “fotografata”, da Catello Parisi nel 1842.1

Marina di Castellammare - Gatti & Dura - anno 1842 (coll. Gaetano Fontana)

Marina di Castellammare – Gatti & Dura – anno 1842 (coll. Gaetano Fontana)

Castellammare prossima alla capitale del regno di Napoli – in deliziosa posizione situata – luogo centrale del commercio del mediterraneo la diresti nel regno seconda in rinomanza dopo la città di Napoli – Nel suo porto oltre a 1500 bastimenti approdano in ciascun anno ed il numero dei nazionali e degli esteri che a vivere deliziosamente i caldi giorni estivi assiduamente vi si reca i sei mila individui oltrepassa. Continua a leggere

  1. da: Cenno Storico-Descrittivo della Città di Castellammare di Stabia, Catello Parisi – anno 1842 – pagg. 27 e 28

Polidoro

Dal tratteggio inconfondibile del M° Vincenzo D’Angelo, quest’oggi riemerge il ricordo di un personaggio molto noto agli stabiesi. A proporre questa nuova chicca, manco a dirlo, è il dott. Giuseppe Plaitano, che ritrova tra i tanti documenti della sua collezione di “cose stabiane”, nientedimeno che il ritratto di Polidoro.

Polidoro

Polidoro

Polidoro era un personaggio caratteristico, noto nel rione per la sua originalità caratteriale da eterno bambinone, con qualche “rotellina” fuori posto. Orfano di entrambi i genitori, viveva, insieme ad altri suoi fratelli e ad una sorella, con delle zie, le quali, alla morte dei genitori, avevano adottato gli sfortunati nipoti. Abitava in un appartamento al terzo piano del mio stesso stabile alla via S. Caterina, 109. L’aneddotica su Polidoro è ricchissima di episodi divertenti.

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Cronotassi dei vescovi della diocesi stabiese

a cura di Enzo Cesarano

CRONOTASSI DEI VESCOVI DELLA DIOCESI STABIESE

CRONOTASSI DEI VESCOVI DELLA DIOCESI STABIESE

 

1- Orso 499
2- S. Catello VI Secolo
3- Lorenzo 599 – 612
4- Lubentino 649
5- Gregorio I 1085
6- Gregorio II 1110
7- Sergio I 1120
8- Giovanni I 1141 – 1144
9- Palmerio 1198 – 1245
10- Giovanni II 1252 – 1283
11- Teobaldo 1283 – 1295
12- Pietro 1295 – 1327
13- Landolfo Caracciolo 1327 – 1331
14- Matteo d’Alagno 1331 – 1360
15- Paolo de Aliano 1362 – 1370
16- Mariano del Giudice 1370 – 1373
17- Ugone de Terressonio 1373 – 1384
18- Giuliano 1384 – 1388
19- Gentile de Fusco 1392
20- Antonio Arcomanno 1392 – 1399
21- Giacomo Gallucio 1399 – 1420
22- Ludovico Certa 1421 – 1447
23- Nicola Anfora 1447 – 1496
24- Antonio Flores 1496 – 1504
25- Pietro Flores 1504 – 1537
26- Giovanni Fonseca 1537 – 1559
27- Antonio Lauro 1562 – 1577
28- Ludovico Maiorano 1581 – 1590
29- Giovanni Mir 1591 – 1596
30- Vittorino Manso 1599 – 1600
31- Girolamo Bernardo de Quiros 1601 – 1604
32- Ippolito Riva 1605 – 1621
33- Annibale Mascambruno 1627 – 1644

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Colomba Di Somma

storia di una pasionaria di Castellammare di Stabia

articolo del dott. Raffaele Scala

Colomba Di Somma

Colomba Di Somma

Colomba era una donna di piacevole aspetto con la sua bionda chioma, gli occhi cerulei, il viso ovale, il naso rettilineo, piccola di statura ma non tanto con i suoi 167 centimetri. Un carattere dolce ma fragile, mite, eppure determinata. Cagionevole di salute, durante gli anni dell’adolescenza cominciò a frequentare la locale sede dell’Azione Cattolica, ottenendo vari aiuti in medicinali e viveri che le permisero di rimettersi da una grave malattia, nonché i mezzi economici necessari per frequentare e portare a termine gli studi, conseguendo da privatista il diploma di maestra elementare. In particolare entrò nelle grazie del professor Catello Longobardi, un sacerdote conosciuto frequentando gli stessi ambienti ecclesiastici e che volle aiutare la ragazza dandole lezioni gratuite per premiarla dell’attaccamento dimostrato nei confronti della religione e delle stesse istituzioni religiose.

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Biscotti Riccardi; realizzare il pacchetto di biscotti.

Biscotti Riccardi (il Biscotto di Castellammare)

Biscotti Riccardi (il Biscotto di Castellammare)

Il biscotto di Castellammare di Stabia unico nel suo genere, nasce dall’intuizione geniale dei fratelli Riccardi, gallettai (qui ne troverete l’appassionata testimonianza fornita da una delle figlie di Mariano Carrese discendente diretto di uno di questi artigiani, ovvero figlio di Anna Carrese: http://www.liberoricercatore.it/?p=10739). Le gallette sostituivano il pane durante i lunghi viaggi in nave. La modernità, il motore a vapore prima, il motore a scoppio poi, resero i trasferimenti via mare più veloci.

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