Archivi tag: Liberoricercatore

Letterine di Natale

Letterine di Natale

di Enzo Cesarano, Massimiliano Greco e Giuseppe Zingone

Tommasino (Luca De Filippo) legge la lettera di Natale

Cara matre, tanti auguri per il Santo Natale. Cara matre da oggi in poi, voglio diventare un bravo giovine. Ho deciso… mi voglio cambiare!1

Chi nella sua infanzia non ricorda con rimpianto e nostalgia, il momento della lettura della letterina di Natale? Continua a leggere

  1. È l’inizio della letterina di Natale, recitata da un serioso quanto nervoso e dispotico Tommasino, (Luca De Filippo), in: Natale in casa Cupiello.
La Zingara (collez. Antonio Greco)

La votapesce smarrita

Alla ricerca della votapesce1 smarrita

articolo di Pasquale Cirillo

La Zingara (collez. Antonio Greco)

La Zingara (collez. Antonio Greco)

Quanti personaggi sul nostro Presepe a far corona ai Protagonisti, veramente possiamo dire “‘na foll’’e ggente….”. Ma noi li conosciamo tutti, uno per uno. Per il loro mestiere: ‘a castagnara, ‘o canteniere, ‘o pisciavinnele, ‘a lavannara, ‘o chianchiere, ‘o ncenzatore…qualcuno proprio per nome, come Ciccibacco o il più famoso di tutti che è Benino (non Benito, mi raccomando), il pastorello che dorme nel pagliaio e suo padre, Armenzio, che lo va a svegliare  per andare alla Capanna. Molti, non tanti, conoscono pure il cacciatore che si chiama Cidonio, che è il fratello di Benino, oltre che amico di Ruscellio, il pescatore. E poi c’è la numerosa, folta, colorata, fantasiosa  schiera dei “pastori in cammino” che recano in dono al Bambino ricotte, formaggi, salami, prosciutti, galline, uova, broccoli, cavoli, meloni gialli e verdi e pure qualche anguria fuori stagione, insomma tutta roba da mangiare.  Niente di male, se pure il Poverello di Assisi voleva che a Natale tutti facessero festa con un pasto abbondante, compreso l’asinello del convento al quale ordinava fosse data doppia biada. Fra la folla anonima  del “cammino” spiccano due personaggi: il monaco “cercante” (di offerte) e la zingara. A proposito di quest’ultima si è scritto tanto. Vecchie tradizioni la identificano come la Stefania del miracolo del sasso trasformato in bambino, attribuendole addirittura la maternità di Santo Stefano.

La zingara

La zingara (collez. Pasquale Cirillo)

Altri se la immaginano triste perché, avendo fama le zingare di capacità divinatorie (c’è chi con occhi palepolesi ci vede la Sibilla), si muove a pietà nel prevedere la tragica fine di quel Bambino che ora dorme tranquillo nella mangiatoia; in fondo il suo bambino, per quanto misero, è meno sfortunato. Mi piace molto questa immagine e, qualche anno fa’, realizzando un diorama pasquale raffigurante la Deposizione di Gesù dalla Croce, ho posizionato in secondo piano la stessa  zingara del presepe, triste testimone del compimento della sua previsione. Proprio la stessa zingara ho usato, regolarmente munita di “votapesce”, che in italiano si chiama “schiumarola”, che sarebbe quella paletta bucherellata che si usa per rigirare le fritture nella padella. Ma che ci fa la zingara in cammino sul presepe con una votapesce in mano? Semplicemente la vende ai passanti, assieme ad altri piccoli manufatti in ferro, come mestoli, forchettone, paletta per il braciere… Continua a leggere

la Magia del Presepe Stabile Stabiano

Una bambina sale le scale della Cattedrale quale sarà la sua meta? Sembra attratta da qualcosa mai vista prima.

Entra in chiesa, si gira intorno, guarda con curiosità alcuni dipinti come a carpirne il significato mistico, poi nota la grande vetrata del Presepe, la scena però è tutta muta, come potrà accenderne le luci? Con la fantasia…

Il Munaciello a Castellammare

articolo di Maurizio Cuomo

'o munaciello

‘o munaciello

Un episodio misterioso raccontato in modo minuzioso e con particolari realistici, potrebbe suscitare in chi ascolta interesse; naturalmente però, se viene raccontata una vecchia storia sbiadita dal tempo, tramandata da padre in figlio, magari per diverse generazioni, diventa tutto molto più affascinante e coinvolgente dal punto di vista emotivo.
A volte però, accade che la vecchia storia protratta per decenni, subisca nel tempo delle involontarie modifiche, imputabili per lo più, all’innato estro narrativo di chi racconta (omissione di tracce ritenute poco importanti, piccole dimenticanze o addirittura inserimento di nuovi particolari per rendere il tutto più credibile). Questa involontaria, ma continua alterazione della versione originale del racconto, può trasformare la vecchia storia, generando (se questa è già molto radicata) addirittura una credenza popolare di straordinario impatto suggestivo.
La nostra tradizione è talmente ricca di credenze, che sarebbe arduo farne un preciso conteggio; tra di esse, però, spesso si sente parlare di fantasmi, licantropi (il cosiddetto Lupo Mannaro) e monacielli. In questa pagina cercheremo di analizzare per quanto possibile il fenomeno “Monaciello”, ossia quella presenza inafferrabile e misteriosa che per anni è stata protagonista delle cosiddette storie da focolare, raccontate dagli anziani di famiglia.

Origini della credenza
Secondo alcuni scritti (dei quali, però, non garantiamo l’effettiva attendibilità), la credenza del Munaciello a Napoli era già in essere nel 1578, quando nel “Pragmatica de locto et conduco” (raccolta di leggi che regolavano gli affitti), veniva dedicato un intero articolo sul Munaciello, stabilendo che se il locatario veniva assalito da un Munaciello poteva lasciare l’abitazione senza pagare l’affitto. Continua a leggere

Funivia del Faito inaugurazione

Funivia del Faito inaugurazione

a cura di Giuseppe Zingone

Funivia Monte Faito

Oggi 24 Agosto, ricorre l’anniversario della inaugurazione della Funivia del Faito, “Un evento di portata internazionale“, recita l’articolista Catello Izzo, che dalle pagine del quotidiano il Popolo del 25 Agosto 1952,1ne celebra la giornata. Oltre ad inserire qui in basso l’articolo (d’epoca), vogliamo aggiungere il link ad un altro documento importante, che oltremodo è intrinsecamente legato a quello della inaugurazione: Nasce un Villaggio sul Monte Faito di Regina Algranati, pubblicato sulle Vie d’Italia nel 1948. Infine ecco a voi anche: 1952 – 2022: La funivia del Faito compie 70 anni, ossia come Liberoricercatore ha inteso celebrare l’evento.

Continua a leggere

  1. Funivia Castellammare, Il Popolo, Lunedì 25 Agosto 1952, Roma anno IX, numero 222.