Archivi tag: Liberoricercatore

Il Munaciello a Castellammare

articolo di Maurizio Cuomo

'o munaciello

‘o munaciello

Un episodio misterioso raccontato in modo minuzioso e con particolari realistici, potrebbe suscitare in chi ascolta interesse; naturalmente però, se viene raccontata una vecchia storia sbiadita dal tempo, tramandata da padre in figlio, magari per diverse generazioni, diventa tutto molto più affascinante e coinvolgente dal punto di vista emotivo.
A volte però, accade che la vecchia storia protratta per decenni, subisca nel tempo delle involontarie modifiche, imputabili per lo più, all’innato estro narrativo di chi racconta (omissione di tracce ritenute poco importanti, piccole dimenticanze o addirittura inserimento di nuovi particolari per rendere il tutto più credibile). Questa involontaria, ma continua alterazione della versione originale del racconto, può trasformare la vecchia storia, generando (se questa è già molto radicata) addirittura una credenza popolare di straordinario impatto suggestivo.
La nostra tradizione è talmente ricca di credenze, che sarebbe arduo farne un preciso conteggio; tra di esse, però, spesso si sente parlare di fantasmi, licantropi (il cosiddetto Lupo Mannaro) e monacielli. In questa pagina cercheremo di analizzare per quanto possibile il fenomeno “Monaciello”, ossia quella presenza inafferrabile e misteriosa che per anni è stata protagonista delle cosiddette storie da focolare, raccontate dagli anziani di famiglia.

Origini della credenza
Secondo alcuni scritti (dei quali, però, non garantiamo l’effettiva attendibilità), la credenza del Munaciello a Napoli era già in essere nel 1578, quando nel “Pragmatica de locto et conduco” (raccolta di leggi che regolavano gli affitti), veniva dedicato un intero articolo sul Munaciello, stabilendo che se il locatario veniva assalito da un Munaciello poteva lasciare l’abitazione senza pagare l’affitto. Continua a leggere

Funivia del Faito inaugurazione

Funivia del Faito inaugurazione

a cura di Giuseppe Zingone

Funivia Monte Faito

Oggi 24 Agosto, ricorre l’anniversario della inaugurazione della Funivia del Faito, “Un evento di portata internazionale“, recita l’articolista Catello Izzo, che dalle pagine del quotidiano il Popolo del 25 Agosto 1952,1ne celebra la giornata. Oltre ad inserire qui in basso l’articolo (d’epoca), vogliamo aggiungere il link ad un altro documento importante, che oltremodo è intrinsecamente legato a quello della inaugurazione: Nasce un Villaggio sul Monte Faito di Regina Algranati, pubblicato sulle Vie d’Italia nel 1948. Infine ecco a voi anche: 1952 – 2022: La funivia del Faito compie 70 anni, ossia come Liberoricercatore ha inteso celebrare l’evento.

Continua a leggere

  1. Funivia Castellammare, Il Popolo, Lunedì 25 Agosto 1952, Roma anno IX, numero 222.

13 agosto 1893 Consacrazione Cattedrale

13 agosto 1893 Consacrazione Cattedrale

13-08-2021 Corrado Di Martino

Tra gli inestimabili danni provocati dal terremoto del 1456 nell’intera provincia napoletana agli edifici antichi e alle opere d’arte, è da annoverarsi anche la Cattedrale di Stabia. Fu così che il Duomo, seriamente danneggiata dal sismo, fu ricostruito dalle fondamenta. Nel 1581, il Vescovo mons. Ludovico Maiorano di Gravina, tramite la vendita dell’antica Cattedrale nei pressi del castello, costituì parte del capitale per la ricostruzione della nuova chiesa. Alcuni documenti dimostrano che nel 1587 a febbraio fu eletta una Commissione per la rifacimento del Duomo. La prima pietra fu posata dal Vescovo di Stabia il 22 novembre del 1587. Solo nell’anno 1643 la Cattedrale fu terminata, ne è testimonianza il fatto che venissero concesse delle cappella gentilizie a chi ne avesse la possibilità.

Il Duomo venne rifatto sullo stesso luogo del precedente; 25 anni dopo fu insediato un nuovo organo, appena a destra dell’altare maggiore. Nel 1713 fu eretto il nuovo atrio, rifatto ex novo nel 1774 poiché il precedente era malfermo. Nello stesso anno l’Amministrazione Comunale stabilì la riedificazione del campanile, purtroppo il Vescovo si dichiarò contrario poiché la costruzione della torre campanaria richiedeva la concessione di 10 palmi di terreno di proprietà della Curia. Fu Re Ferdinando IV di Borbone che nel 1782 con un suo intervento  sollecitò la città, che cedette il suolo comunale per la ricostruzione, il costo dell’operazione fu di 7323 ducati.

Successivamente, nel 1880, fu posato sull’abside il coro ligneo del Monastero della Pace; nello stesso anno presero il via i lavori per la nuova Cappella di San Catello.

Terminati i lavori, voluti da Mons. Francesco Saverio Petagna, Mons. Vincenzo Maria Sarnelli Vescovo, il 13 agosto del 1893 consacrò solennemente la cattedrale stabiese.

P.s.: Video realizzato da L’Altra Rete Project – fotografie di Vincenzo Cesarano

Circolo Nautico Stabia – Festeggiati i 100 anni

Domenica 9 luglio è stato celebrato il centenario del Circolo Nautico Stabia con un galà che ha visto soci, atleti e autorità onorare il guidone giallo blu. La festa è succeduta all’inaugurazione della mostra storico fotografica sui primi 100 anni di vita del Circolo Nautico Stabia. La mostra curata da Corrado Di Martino, nasce dalla proficua collaborazione fra Libero Ricercatore e il Circolo Nautico Stabia, rassegna ad ingresso libero, sarà disponibile almeno fino a settembre. L’esposizione, è un vero e proprio coinvolgimento totale dello spettatore nei successi sportivi di una delle più blasonate società agonistiche d’Italia, il Nautico Stabia, sodalizio che ha lasciato una traccia indelebile nella storia dello sport mondiale.

Peppe La Mura 1962

Nei suoi cento anni di attività il Nautico è stata una grande scuola di sport, una inesauribile fucina di talenti. Fenomeni del calibro di Ciccio Esposito, il semidio, Giuseppe, Carmine Abbagnale la leggenda, ed Agostino Abbagnale l‘immortale, hanno dato i primi colpi di remi partendo dalla banchina Marinella. Assistiti dal dottor Enzo Cavallaro e guidati dal grande Giuseppe La Mura hanno portato Castellammare sulle vette più alte del canottaggio olimpico. Timonieri come Di Martino, Zingone, Tregrossi, Polito, i fratelli Greco e per finire il grande Peppeniello Di Capua, hanno imparato a gestire tempi e tattica di gara consigliati dal gruppo dirigente il Circolo. Una schiera di campioni, come Abagnale, Amitrano, Amarante, La Mura, Scala, Apuzzo, Abbagnale ed altri ancora sono stati in grado di vincere 2523 medaglie d’oro, 1776 medaglie d’argento, 1192 medaglie di bronzo, facendo conoscere il nome di Castellammare di Stabia nei cinque continenti, su oltre 120 campi di gara.

Valentino Vecchione classe 1925

Tutto è iniziato col Principe Gallone di Moliterno, poi nel 1920 in una palazzina in legno e mattoni donata dalla società Magazzini Generali, il commendator Enrietti partorisce l’idea di creare una società sportiva che inviti i giovani a praticare gli sport del mare, sarà poi il commendator Giuseppe Cozzolino a fondare realmente il 23 maggio del 1921 la Società Sportiva Circolo Nautico Stabia. Nacque così quello che ha rappresentato un vero e proprio modello di promozione sociale e culturale attraverso lo sport per tanti giovani. Valori su cui, l’austero Comm. Giuseppe Cozzolino primo Presidente del sodalizio, profuse tutto il suo impegno con l’unico scopo di creare nella gioventù stabiese la passione per lo sport e per il mare.

Primo Equipaggio Circolo Nautico Stabia

Mostra e festa del centenario ritardati di un anno causa Covid e lockdown hanno ottenuto il favore di pubblico e media.

Il presidente della FIC Campania dr. Pasquale Giugno, ha premiato gli atleti intervenuti insieme al Presidente del Circolo Nautico dr. Antonio De Sinno e al Vicepresidente Amleto Vingiani.

Valentino Vecchione, classe 1925; Ciccio Cesarano; Ciccio Esposito, Giuseppe Abbagnale, Carmine Abbagnale e Peppiniello Di Capua, sono stati i protagonisti della serata animata dalla piacevolissima musica degli Alleria.

Editoriale saluti a don Antonino

A don Antonino D’Esposito

Liberoricercatore saluta e ringrazia Don Antonino D’Esposito

Editoriale saluti a don Antonino

Don Antonino D’Esposito

Caro don Antonino, abbiamo avuto il privilegio di aver vissuto il tuo ministero nella nostra Castellammare. Sei uno di noi da ben ventuno anni (in cattedrale da 9 anni!). In questo tempo ci hai insegnato l’importanza delle relazioni tra le persone: delle relazioni vere e autentiche che arricchiscono e fanno crescere, con parole pacate gesti semplici e atti coraggiosi. Sei stato per la nostra martoriata città Costruttore di Pace; nei momenti difficili e bui che hai vissuto a Castellammare hai sempre richiamato al senso civico i nostri politici. Amorevole è stata la tua dedizione nei confronti degli ultimi di questa comunità: gli anziani, gli ammalati, i poveri che hanno trovato in te un porto sicuro nel naufragio della loro esistenza. Grazie a te numerose opere del patrimonio culturale sono state recuperate: il restauro delle campane, della Cappella di San Catello, della Cappella di San Michele, dell’organo a canne e la realizzazione del Presepe stabile stabiano sono solo alcuni esempi dei doni che resteranno a futura memoria in questa città. Ci hai mostrato la via da seguire insegnandoci che i beni sono della Comunità e che chi li gestisce ha il dovere di renderli fruibili, incentivando iniziative che mirano alla loro valorizzazione. I tuoi insegnamenti hanno, indubbiamente, contribuito a formare le coscienze, a renderci consapevoli delle nostre potenzialità. La tua opera di tutela e valorizzazione del glorioso passato è stata fondamentale per aggregare e far sentire unici e importanti tutti noi fedeli, ma anche per progettare il nostro futuro. È stata questa tua caratteristica di uomo che costruisce il cambiamento tutelando il passato, che ti ha reso unico ai nostri occhi. Il tuo prezioso esempio ha ispirato tutti noi e in modo particolare i nostri giovani, che ti hanno sempre dimostrato il loro affetto. Hai lasciato qualcosa di te in tutti noi stabiesi. Mai dimenticheremo la splendida preghiera da te scritta per l’amata Castellammare di Stabia in occasione della festa dell’Immacolata:

“Maria proteggi dal male la nostra città” Vergine Immacolata ti affidiamo la nostra Città, che da sempre ti onora, e fa’ che non ti porti solo impressa nel civico stemma, memoria di antenati credenti, ma ti porti soprattutto impressa nel cuore!  Aiutaci a costruire una città fondata non sull’egoismo che uccide, ma sull’amore che edifica! Aiutaci Maria ad avere anche noi, un cuore immacolato, una mente attenta, e mani sporche e callose perché sempre all’opera nel cantiere mai chiuso del bene comune. Maria vergine Immacolata, prega per noi!  Don Antonino Parroco.

 Solennità del Corpus Domini                                             Enzo Cesarano