Castellammare di Stabia: il Faito è una montagna privata
articolo pubblicato su “Il Gazzettino Vesuviano“
Tredici km di tornanti spettacolari, frane, rocce e castagni. Qui si nascondevano i killer del clan, ora è il parco giochi di chi tiene la strada aperta, mettendo a rischio la vita di tutti… Animali lasciati vagare tra la vegetazione, abusivismo, taglio di alberi da legna (e commercio) e piante di marijuana. Chi verrà qui a sottrarre il monte ai padroni?
Il Faito è una montagna privata. Non ufficialmente, certo: siamo nell’area dell’Ente Parco dei Monti Lattari, versante di Castellammare di Stabia. C’è qualche castagneto e qualche proprietà privata anche sulla carta, poi dovrebbe esserci il demanio. Un po’ di Comune, un po’ della vecchia Provincia, un po’ di Regione. E invece no, nei fatti qualcuno si è appropriato della montagna. Dei suoi alberi, dei suoi campi, della sua legna. Tredici chilometri di tornanti spettacolari per salire in cima, disseminati da dissesti, frane, rocce sporgenti, alberi che oscurano il sole e radici a vista. È una strada ufficialmente chiusa al pubblico da molti anni proprio perché dissestata e abbandonata a sé stessa. Nei fatti è aperta a tutti. Questo versante del monte Faito è pericoloso ed è proprietà privata. Lasciato al proprio destino da quando, negli anni ’90, spietati killer di un clan in piena faida di camorra si nascondevano qui dopo gli agguati in città. Prima, era il paradiso di escursionisti e cacciatori di funghi, c’era un obolo da pagare e un casellante che alzava la sbarra. Continua a leggere