Brevi monografie, dedicate ai figli illustri di Stabia e a tutti coloro
che hanno dato lustro alla città di Castellammare di Stabia
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Vita di un comunista stabiese: Luigi D’Auria
Vita di un comunista stabiese: Luigi D’Auria
di Raffaele Scala
Premessa
Luigi D’Auria, militante comunista dal 1944, dirigente della Camera del Lavoro di Castellammare di Stabia e del suo patronato, l’Inca e per molti anni consigliere comunale del PCI, scomparve il 21 marzo 2010. A suo modo D’Auria fu un protagonista della vita sociale e politica stabiese della seconda metà del’900. Molti ancora lo ricordano, già vecchio e malato, diffondere il periodico di Rifondazione Comunista, Liberazione e poi quello dei Comunisti Italiani, Rinascita della Sinistra. Nei decenni precedenti era stato uno tra i più efficaci diffusori del quotidiano comunista, l’Unità.[1]
La militanza nel Fronte della Gioventù
Figlio di Ignazio, operaio dell’AVIS, militante comunista e attivista sindacale, e di Maria Romito, Luigi D’Auria nacque a Castellammare di Stabia il 16 luglio 1925, primo di sei figli.
Dopo la licenza elementare, fece le sue prime esperienze con alcuni lavori saltuari, poi, nel 1939, fu assunto come garzone nella Navalmeccanica, apprendendo il mestiere di carpentiere in ferro e montatore di scafi, con una paga di 67 centesimi l’ora. Nel 1942 partì come volontario per la guerra in qualità d’allievo motorista navale e assegnato a Pola, dove fu sorpreso dall’armistizio dell’8 settembre 1943. Pochi giorni dopo, il 12, nella caserma dove prestava servizio, irruppero i tedeschi facendo prigionieri tutti i militari, con l’intenzione di deportarli in Germania. Ammassati come bestie nei diversi vagoni, il treno fu bloccato a Pesina e attaccato da donne partigiane jugoslave guidate, sembra, dalla compagna di Tito, Davorjonka Pannovic, detta Zdenka, consentendo la fuga dei prigionieri. Con mezzi di fortuna, ma camminando quasi sempre a piedi, con pochi altri compagni di ventura, il giovane D’Auria riuscì finalmente a raggiungere Castellammare il 24 settembre. Appena arrivato sfuggì ad un rastrellamento operato dai tedeschi grazie alla prontezza di spirito di una ragazza che lo prese sottobraccio, allontanandolo dal pericolo. Nei giorni successivi, fino a quando i tedeschi non lasciarono la città, visse nascosto in casa di una zia.
Luigi D’Auria
(a cura del dott. Raffaele Scala)
Spett.le Redazione, mi ripresento con una nuova ricerca: la biografia di un piccolo grande uomo di Castellammare di Stabia, ancora un protagonista del Movimento Operaio Stabiese, stavolta della seconda metà del Novecento e recentemente scomparso. Attraverso questa piccola vita chi legge potrà ripercorrere la storia del nostro recente passato, cosa è stata la nostra città, quali erano i rapporti politici, cosa significava militare in un partito come quello comunista negli anni bui della cortina di ferro, l’epoca della celere, di Tambroni e di Scelba, degli arresti indiscriminati e della violenza politica. La sua fama non ha varcato i confini del circondario, ma di lui se n’è spesso occupata la stampa, perfino il settimanale l’Espresso, ma la storia non è fatta solo di grandi nomi e di grandi epopee, anzi, guai se fosse solo così. Sono le piccole storie di tanti sacrifici individuali, la militanza oscura di piccoli dirigenti di periferia che rendono grande un’idea, un’organizzazione, una società civile.
Io credo che i tantissimi che hanno conosciuto Luigi D’Auria, potranno, se vorranno, arricchire questa biografia con i loro ricordi, i suggerimenti, le correzioni, se ce ne saranno da fare. Ogni contributo sarà ben accetto e potrà essere inviato sulla mia mail personale, raffaele_scala@libero.it, oppure tramite la Redazione, che renderà pubblica questa lettera.
Ringraziandovi anticipatamente, Cordiali saluti, Raffaele Scala.
Vita di un comunista stabiese: Luigi D’Auria
Premessa
Luigi D’Auria, militante comunista dal 1944, dirigente della Camera del Lavoro di Castellammare di Stabia e del suo patronato, l’Inca e per molti anni consigliere comunale del PCI, scomparve il 21 marzo 2010. A suo modo D’Auria fu un protagonista della vita sociale e politica stabiese della seconda metà del ’900. Molti ancora lo ricordano, già vecchio e malato, diffondere il periodico di Rifondazione Comunista, Liberazione e successivamente quello dei Comunisti Italiani, Rinascita della Sinistra. Nei decenni precedenti era stato uno tra i più efficaci diffusori del quotidiano comunista, l’Unità (1). Continua a leggere