articolo a cura di Maurizio Cuomo
Con gran piacere rispolveriamo un brevissimo brano dal titolo “Bagni di mare”, a firma di Catello Parisi, scritto nel lontano 1842 per il suo celebre “Cenno storico-Descrittivo della città di Castellammare di Stabia”. Dalla sua cronaca descrittiva, frammento di storia pregno di suggestione, possiamo solo immaginare, lo scenario del tempo e come potessero essere a quei tempi (limpide e salutari), le acque che bagnavano le coste stabiesi… un lontano ricordo, oggi offuscato dal tempo e inquinato dall’uomo.
Bagni di mare1 – Quanto salutari siano i nostri bagni di mare il gran concorso e la valevole opinione di molti Sanitari professori nazionali ed esteri ne fanno fede. Forse le innumerevoli sorgenti di acque minerali che lungo il lido colle acque del mare si frammischiano rendono di tanto vantaggio. Molti bagni perciò sono durante state in differenti luoghi piantati cioè nella marina del Quartuccio2 – in quella del Gesù3 – nel vicolo della Cristallina4– e nella marina delle Calcaje5. Continua a leggere
- articolo tratto dal “Cenno storico-Descrittivo della città di Castellammare di Stabia” di Catello Parisi (anno 1842), Capo V (continuazione dell’attuale città di Castellammare, capitolo III (stabilimenti), paragrafo N (Bagni di mare), pagg. 70 e 71 ↩
- Arenile prospiciente alla Villa Comunale; ↩
- specchio di mare che bagna la banchina all’altezza del Circolo Nautico; ↩
- Piccola insenatura sabbiosa che tempo insisteva tra l’attuale fonte a mare dell’Acqua della Madonna ed il cantiere navale; ↩
- Pozzano, zona bagno Conte per intenderci. ↩