Archivi tag: Maurizio Cuomo

Call me Back (coll. Giuseppe Zingone)

Lettere alla Redazione (anno 2020)

Lettere alla Redazione

Lettere alla Redazione


Venerdì, 20 novembre (Carla Caccioppoli dall’Argentina)

Testo tradotto: Cercando su Google il mio nome per scoprire cosa appariva, è uscita una vecchia foto di una bella donna con una dedica amorevole al suo amore Francesco. Mi ha fatto venire i brividi visto che il nostro cognome è raro, almeno in questa zona.
Mi chiamo Carla Caccioppoli e mio nonno si chiamava Francisco Eduardo Caccioppoli, coincidenze di vita… potrebbe essere. Ma che bella donna e che lunga carriera, un grosso bacio da Jujuy Argentina.

Ritratto Carla Caccioppoli

Ritratto Carla Caccioppoli

Testo originale: Buscando mi nombre en Google para saber que aparecía, salio una foto antigua de una hermosa mujer con una dedicatoria amorosa a su amor Francesco. Me dio escalofríos ya que nuestro apellido es raro, por lo menos en esta zona.
Me llamo Carla Caccioppoli y mi abuelo se llamaba Francisco Eduardo Caccioppoli, casualidades de la vida… puede ser. Pero que hermosa mujer y que larga trayectoria, beso grande desde Jujuy Argentina. Continua a leggere

Foto scatta a Piana Romana dalla Signora Ermelinda Donatantonio

Apparizioni

Avevamo perso questo articolo nei vari passaggi e negli ammodernamenti strutturali del portale liberoricercatore.it. Ma per fortuna, dopo lunghe ricerche nei nostri archivi, come da titolo, è riapparso. Era il 2004 quando la stabiese Ermelinda Donatantonio ci presentò il seguente scatto fotografico, che destò subito il nostro interesse tanto che per me e mio cugino Maurizio Cuomo, divenne una causa da perorare e furono tante le persone interessate a questa foto. Nel ripresentare l’articolo vorrei aggiungere in un secondo momento dei ricordi su persone che hanno conosciuto San Pio e scriverne di nuove ricordando la figura di un suo confratello Fra Modestino da Pietrelcina, che tra l’altro era divenuto anche cittadino onorario della Città di Castellammare di Stabia.

Buona lettura, Giuseppe Zingone

Piana Romana: la stanza di Padre Pio (foto scattata dalla stabiese Ermelinda Donatantonio nel 2004)

Piana Romana: la stanza di San Pio (foto scattata dalla stabiese Ermelinda Donatantonio nel 2004)

San Pio da Pietrelcina

“Apparizioni”, articolo di Maurizio Cuomo  (30 ottobre 2004)

Dare una spiegazione ad un segno soprannaturale o ad una apparizione è sicuramente compito difficile, per cui in alcuni casi, anziché, avanzare una propria teoria, è opportuno dare spazio alle interpretazioni di chi ascolta o chi, come in questo caso prende visione dell’evento.

In questa circostanza, portiamo alla vostra attenzione, una immagine della stanza dove Padre Pio era solito ritirarsi per dormire quando risiedeva al paese di Piana Romana (al centro della quale si intravede una sagoma sfumata rivolta verso destra, quasi un’ombra dal capo chino nella classica postura del noto Frate, che sembra voler uscire dalla stanza). Continua a leggere

Acqua della Madonna - etichetta bottiglia

Acqua della Madonna

a cura di Maurizio Cuomo

Pietanze, bevande e dolciumi quali: pizza napoletana, gnocchi alla sorrentina, torta caprese, vini vesuviani, pomodori San Marzano, pasta e vino di Gragnano; sono solo alcune delle decine di specialità campane conosciute in Italia ed all’estero per l’eccellente qualità. Castellammare di Stabia contribuisce notevolmente ad arricchire questa lista con diversi prodotti locali tra i quali vanno ricordati: l’acqua della Madonna, i carciofi degli orti di Schito, la galletta stabiese, torroncini ed i tipici biscotti di Castellammare.


Acqua della Madonna

Acqua della Madonna (foto Maurizio Cuomo)

Acqua della Madonna (foto Maurizio Cuomo)

A questa sorgente scoperta nel 1841 nei pressi della chiesa di Santa Maria di Porto Salvo, fu attribuita la denominazione di “Acqua della Madonna” per la estrema vicinanza della fonte alla succitata chiesa, edificata dalla “Congrega dei Marinai” nel 1834.

Apprezzata perché a differenza delle altre acque riesce (in maniera del tutto naturale) a mantenere inalterate per lungo tempo le caratteristiche organolettiche, fu per decenni utilizzata dai navigatori dell’epoca (prima dell’invenzione del frigorifero e della scoperta del sottovuoto), che si approvvigionavano delle indispensabili scorte d’acqua da consumare nei lunghi viaggi marittimi, acquisendola direttamente dalla comoda mescita che si affaccia sul mare. Continua a leggere

Capillara

Capillaro (antichi mestieri)

Antichi mestieri stabiesi

Conoscere il micro-passato (il normale quotidiano soggettivo) può essere utile a capire la crescita economica e culturale di una intera popolazione. Questa modesta ricerca degli antichi mestieri (estinti e sopravvissuti), potrebbe aiutare a delineare con più chiarezza una parte dimenticata di vita stabiese vissuta.

Maurizio Cuomo


‘o Capillaro
( a cura di Maurizio Cuomo )

'a Capillara

‘a Capillara

A Castellammare colui che si occupava della raccolta e della conseguente rivendita di capelli (solitamente capelli di donna), era conosciuto come “Capillaro” (detto: Capillò o anche Capillòne, in altri paesi del napoletano; capera al femminile). Il “Capillò stabiese” girava per i vicoli cittadini, richiamando l’attenzione di quanti fossero interessati a vendere capelli, per un compenso, commisurato alla qualità e alla lunghezza della treccia ottenuta (da rivendere ai fabbricanti di parrucche). Le uniche attrezzature che il “Capillaro” portava con sé erano le forbici ed un cesto (in alcuni casi un piccolo sacco) usato per la raccolta dei capelli. Nell’immediato dopoguerra, con “l’americanizzazione” e l’avvento delle fibre sintetiche, questo mestiere si è completamente estinto.

Una curiosità: la mia nonna paterna era soprannominata ‘a Capillara, termine che rivendicava chiaramente i trascorsi lavorativi del suo nucleo di famiglia.

So che ho un PASSATO davanti

So che ho un PASSATO davanti

( una brutta storia che potrebbe ripetersi )

editoriale di Enzo Cesarano & Maurizio Cuomo

Siamo già colpevoli di disgraziati silenzi che negli anni della speculazione edilizia hanno portato alla distruzione della “piccola città“.

Sembra di essere ritornati anni addietro, quando in nome dell’effimero progresso, con miope lungimiranza, fu “saccheggiato” e sacrificato un patrimonio di risorse uniche inestimabili (i padiglioni moreschi delle Antiche Terme di Stabia, ancora gridano vendetta).

Stare ancora una volta colpevolmente zitti ed assistere all’inutile trivellazione della zona collinare di Varano significa distruggere la nostra Cultura e la nostra antica Storia: prima che si giunga all’irreparabile, il doppio binario della Circumvesuviana deve necessariamente terminare alla nuova stazione (attualmente in costruzione) al Viale Europa… inutile, a dir poco assurda (e molto probabilmente anche illegittima), la pretesa di far avanzare i lavori (per poche centinaia di metri) sacrificando e mortificando lo scrigno archeologico di Varano.

Una nuova cementificazione porterebbe definitivamente alla scomparsa di un’altra peculiarità caratteristica del territorio: la nostra antica Stabiae.

Stavolta basta! Abbiamo un passato davanti non rendiamoci complici di questo nuovo scellerato progetto. #hounpassatodavanti.