Archivi tag: Maurizio Cuomo

Castello Angioino (Costruzione del 1268)

Le Stampe di Ciro Denza

(Collezione dott. Catello Celotto)

Da Quisisana a Pozzano

Da Quisisana a Pozzano

In questa rubrica ospitiamo una galleria di stampe di Ciro Denza ritraenti l’allora città di Castellammare di Stabia. Le immagini di questa bellissima esposizione, sono state gentilmente concesse dal dott. Catello Celotto.

Continua a leggere

'o Muzzunaro

Muzzunaro (antichi mestieri)

Antichi mestieri stabiesi

Conoscere il micro-passato (il normale quotidiano soggettivo) può essere utile a capire la crescita economica e culturale di una intera popolazione. Questa modesta ricerca degli antichi mestieri (estinti e sopravvissuti), potrebbe aiutare a delineare con più chiarezza una parte dimenticata di vita stabiese vissuta.

Maurizio Cuomo


‘o Muzzunaro
( a cura di Maurizio Cuomo )

Quello del “Muzzunaro”, figura molto povera, operante nel recupero di tabacco (ricavato dalla raccolta di cicche di sigarette) da rivendere a basso costo, è oggi un mestiere poco ricordato ed in taluni casi addirittura dimenticato. Questa attività, effettuata essenzialmente per il bisogno di sopravvivere alla povertà, veniva svolta perlopiù da anziani e da scugnizzi di strada.

'o Muzzunaro

‘o Muzzunaro

Il recupero dei mozziconi di sigaretta, avveniva sia “a mano” (costringendo l’operatore di sorta a chinarsi in continuazione), o molto più agevolmente mediante un apposito bastone dalla punta acuminata. L’insolito raccolto fatto in strade, piazze, punti di ritrovo, bar, cinema e locali cittadini, veniva accumulato e conservato in barattoli di latta. La raccolta veniva valutata al termine della giornata lavorativa, quando il “Muzzunaro”, scartocciando i mozziconi (in tale epoca essendo le sigarette prive di filtro, era possibile il recupero di una maggiore quantità di tabacco), selezionava, separando con cura il tabacco bruciacchiato (destinato al confezionamento e alla rivendita di nuove sigarette di bassa qualità), da quello biondo (più raro e pregiato, solitamente consumato per uso personale). Continua a leggere

Biscotto di Castellammare prodotto dalla "Casa del Pane Maresca"

Biscotto di Castellammare

a cura di Maurizio Cuomo

Pietanze, bevande e dolciumi quali: pizza napoletana, gnocchi alla sorrentina, torta caprese, vini vesuviani, pomodori San Marzano, pasta e vino di Gragnano; sono solo alcune delle decine di specialità campane conosciute in Italia ed all’estero per l’eccellente qualità. Castellammare di Stabia contribuisce notevolmente ad arricchire questa lista con diversi prodotti locali tra i quali vanno ricordati: l’acqua della Madonna, i carciofi degli orti di Schito, la galletta stabiese ed i tipici biscotti di Castellammare.


Biscotto di Castellammare

Biscotto di Castellammare prodotto dalla "Casa del Pane Maresca"

Biscotto di Castellammare prodotto dalla “Casa del Pane Maresca”

Caratteristico biscotto a forma di sigaro, inventato nel 1848 dalla “Casa produttrice Riccardi”, apprezzato per fragranza ed inconfondibile sapore, questo caratteristico biscotto, ebbe come ultima ufficiale rappresentante la signora Concetta, morta nel 1941, in tragiche circostanze, a detta di molti, per non aver voluto rivelare la vera ricetta originale. Alla morte di Concetta la produzione del “Biscotto di Castellammare”, fu dapprima continuata da Mariano Carrese (nipote di Concetta) per poi essere ceduta in licenza d’uso all’erede Gianluca Terracciano (gli attuali detentori del marchio “Premiata fabbrica di biscotti A. Riccardi di Mariano Carrese”, sono i nove figli di Mariano).

Ingredienti: Farina 00, Zucchero, “Criscito”, Burro, Acqua, Vanillina.


P.S.: A completare la breve descrizione del biscotto stabiese, riportiamo uno scritto tratto da: “Stabiae e Castellammare di Stabia” di Michele Palumbo pubblicato da Aldo Fiory Editore Napoli nel 1972. Continua a leggere

Invito varo Vespucci (fronte)

Il Varo della Vespucci (biglietto d’invito)

Tiempe belle ‘e ‘na vota

“Tiempe belle ‘e ‘na vota, tiempe belle addó’ state? Vuje nce avite lassate, ma pecché nun turnate?”, parafrasando per intero il ritornello di una vecchia canzone di Aniello Califano, rimettiamo all’attenzione degli affezionati lettori la presente rubrica in cui vengono raccolti, numerosi documenti che testimoniano in modo semplice ed affascinante un passato stabiese non molto remoto. Un passato che sembra essere distante anni luce dai giorni nostri e dal nostro moderno modo di vivere (o sopravvivere) in una società sempre più frenetica e opprimente, che impone un modus vivendi affannoso e alla continua ricerca della modernità o di una acclamata effimera moda del momento. Al fine di salvaguardare, in una vera e propria “banca del ricordo”, il passato tracciato dai nostri padri (il cui solco, purtroppo, per i motivi di cui sopra, sembra svanire e perdersi come le tracce sulla sabbia di un bagnasciuga battuto dalle onde di un incontrollabile burrascoso progresso), verranno qui raccolte e proposte delle rare immagini, locandine d’epoca e quant’altro possa testimoniare l’indiscutibile e fervente attività economica svolta a Castellammare di Stabia, nei bei tempi che furono…

Maurizio Cuomo

– – –

Biglietto d’invito (fronte/retro) al varo della R.N. “Amerigo Vespucci”

per gent.ssima concessione del sig. Giuseppe Ghidella da Zagarolo (Roma)

Invito varo Vespucci (fronte)

Invito varo Vespucci (fronte)

Continua a leggere

La Natività (foto Maurizio Cuomo)

Te piace ‘o presebbio?

Natale in casa Cu…omo

di Maurizio Cuomo

“Dedico questa pagina a mio padre Domenico, che in tenerissima età mi ha trasmesso l’amore per il presepe. Passione che mi auguro, si tramandi ai miei figli affinché la tradizione di famiglia si consolidi ulteriormente e possa continuare ancora a lungo ad appassionare le future generazioni”

La Natività (foto Maurizio Cuomo)

La Natività (foto Maurizio Cuomo)

Innanzitutto, mi sia concesso di rispondere alla celeberrima domanda che il grandioso Eduardo (in scena Luca), nel suo “Natale in casa Cupiello“, poneva con insistenza (ma senza esito alcuno) al figlio “Nennillo” e di rimando a tutti noi spettatori:

“Si, Eduà’, ‘o presebbio me piace… e pure assaje!!!”.

A seguire una galleria fotografica (le immagini, purtroppo, non rendono la bellezza reale delle scenografie) di alcuni scorci del presepe che ho impostato.

Va da sé, che per quanto mi sia impegnato nell’utilizzare materiali naturali (sughero, legno, terracotta,1 pietra, muschio, ecc.), ed abbia ricreato ambienti ed oggetti in miniatura del tutto realistici,2 il mio personale contributo alla tradizione presepiale ha un approccio del tutto amatoriale, che seppur sia migliorato con il sano impegno, di certo non può essere paragonato alle creazioni dei maestri presepisti.

Ciononostante, lo scrivo “in punta di piedi”, spero comunque sia gradito e possa ispirare.

Infine, mi sia consentito di volgere un ringraziamento all’amico fraterno Enzo Cesarano ed al carissimo Massimiliano Greco, autentici cultori di “vita presepiale”, per aver rinverdito la mia passione per questa nobile arte.

Un abbraccio di cuore e buon Natale a tutti gli affezionati lettori di liberoricercatore.it!!!


Galleria fotografica: Continua a leggere

  1. I pastori sono tutti in terracotta della proporzione da 10 cm
  2. le assi utilizzate per assemblare la baracca che ospita la mucca, le ho ricavate da una vecchia trave di recupero che una settantina di anni fa, sorreggeva una vera e propria stalla alla via Schito; le monete nella ciotola del mendicante sono state ricavate con le teste di alcuni chiodi in rame da ciabbattino che ho ribattuto ed appiattito su di un’incudine; il finto prato è composto da profumatissimo muschio che ho raccolto ai boschi di Quisisana, ecc.