Archivi tag: Maurizio Cuomo

Boucard (1853) il ciucciaro

Asini e asinari nella Castellammare del 1842

a cura di Maurizio Cuomo

Trovandola curiosa e interessante, in questa pagina propongo alla vostra attenzione la lettura di una breve nota posta in calce alla pagina 27 del libro “La Penisola di Sorrento descritta da Francesco Alvino” (pubblicazione edita nel 1842, in cui vengono descritti asini e asinari della nostra Castellammare di Stabia).

Boucard (1853) il ciucciaro (coll. Gaetano Fontana)

Boucard (1853) il ciucciaro (coll. Gaetano Fontana)

Asini:

È incredibile il numero prodigioso d’asini che veggonsi a Castellammare. Sono per altro comodissimi mezzi di trasporto ed usati da tutti: con soli sei carlini (circa franchi 2 1/2) se ne ha uno col suo conduttore per quattro o cinque ore. Pronti in tutti i momenti bastano pochi minuti per averne un’infinità belli ed allestiti. Nel vedere che a loro ci avvicinassimo, simili all’asino di Sileno sperarono intimorirci co’ loro ragghi, ed a gara innalzarono le loro voci, corrisposti da simili ed infiniti cori che si trovavano in ogni angolo del paese…

Asinari:

l conduttori poi sono allegri e vivaci; la vita è per loro una continua festa. Continua a leggere

Castellammare di Stabia - Tedoforo olimpiadi di Roma '60

Il passaggio della fiaccola olimpica a Castellammare

Il passaggio della fiaccola olimpica a Castellammare

a cura di Maurizio Cuomo

Questa rarissima sequenza fotografica, ripresa in occasione delle “Olimpiadi di Roma del 1960”, immortala il passaggio a Castellammare di un tedoforo scortato dalle forze dell’ordine. Si noti nei primi due scatti, l’allora stazione della Circumvesuviana (fermata di “via Nocera”) ed in particolare le grossolane transenne di chiusura dei binari. L’intera sequenza fu operata dallo stabiese Gaetano Taranto che scattò le foto dalla sua abitazione sita in via Cosenza, 134.

Castellammare di Stabia - Tedoforo olimpiadi di Roma '60

Castellammare di Stabia – Tedoforo olimpiadi di Roma ’60

La testimonianza della sig.ra Clara Renzo:

“Approfittando delle foto del 1960 sulla fiaccola olimpica a Castellammare, vorrei ricordare che un tratto di strada, con la fiaccola in mano e correndo con eleganza e agilità, lo fece un mio amico, Aldo Umberto Giordano, figlio di quel don Eliodoro che aveva la salumeria all’inizio di via Nocera, dopo la scuola media Stabiae. Continua a leggere

Editto Borbonico (coll. Gaetano Fontana)

Quando a Quisisana si promulgavano le leggi

a cura di Maurizio Cuomo

E’ bella la nostra Castellammare! Le innumerevoli peculiarità che da sempre la caratterizzano (patrimonio concesso dal buon Dio, che abbiamo ereditato dai nostri avi), ahimé, raccontano il passato di una città splendida; un tempo rinomata anche all’estero. A seguire, per giusta conoscenza, presento ai tantissimi affezionati lettori, una “chicca” storica (mi si lasci passare il termine), destinata altrimenti a riempire ulteriormente il dimenticatoio (quell’assurdo contenitore dei bei ricordi perduti) di uso comune nella società attuale, sempre più miope e frettolosa.

Quisisana - 29 agosto 1830 editto borbonico (coll. Gaetano Fontana)

Quisisana – 29 agosto 1830 editto borbonico (coll. Gaetano Fontana)

Ogni buon stabiese, sa che Qui-si-sana (toponimo che nel suo intrinseco celebra l’aria fine e salubre stabiese), era il luogo prediletto dai reali per trascorrere le vacanze… pochi invece sanno che per l’intero periodo estivo, Castellammare diveniva di fatto una sorta di seconda capitale del regno, poiché il Re spostandosi nella nostra reggia collinare, “trainava” con sè (per alcuni mesi) l’intera corte.

Prova di ciò ci viene fornita da un raro editto di re Francesco I (facente parte della collezione dello stabiese Gaetano Fontana), nel cui dettaglio ripreso a seguire facciamo notare che fu concepito il dì 29 agosto 1830 a Quisisana.

Dettaglio

La presente intuizione/teoria, se fosse esatta, nel suo piccolo aggiunge ulteriore prestigio alla già ricca ed affascinante storia della nostra Castellammare, che un tempo non solo (come tutti sanno) diveniva residenza estiva dei reali, bensì vero e proprio quartier generale del Re.

 

Biscotti Jolanda: pubblicità d'inizio Novecento

Biscotti Jolanda

Tiempe belle ‘e ‘na vota

“Tiempe belle ‘e ‘na vota, tiempe belle addó’ state? Vuje nce avite lassate, ma pecché nun turnate?”, parafrasando per intero il ritornello di una vecchia canzone di Aniello Califano, rimettiamo all’attenzione degli affezionati lettori la presente rubrica in cui vengono raccolti, numerosi documenti che testimoniano in modo semplice ed affascinante un passato stabiese non molto remoto. Un passato che sembra essere distante anni luce dai giorni nostri e dal nostro moderno modo di vivere (o sopravvivere) in una società sempre più frenetica e opprimente, che impone un modus vivendi affannoso e alla continua ricerca della modernità o di una acclamata effimera moda del momento. Al fine di salvaguardare, in una vera e propria “banca del ricordo”, il passato tracciato dai nostri padri (il cui solco, purtroppo, per i motivi di cui sopra, sembra svanire e perdersi come le tracce sulla sabbia di un bagnasciuga battuto dalle onde di un incontrollabile burrascoso progresso), verranno qui raccolte e proposte delle rare immagini, locandine d’epoca e quant’altro possa testimoniare l’indiscutibile e fervente attività economica svolta a Castellammare di Stabia, nei bei tempi che furono…

Maurizio Cuomo

Biscotti Jolanda confezionati dal Sig. Catello D’Arco di Castellammare di Stabia

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( gentile concessione del sig. Antonio Sorrentino )

Via Vecchia Pozzano: discarica a cielo aperto (foto Ferdinando Fontanella)

Pozzano: discarica a cielo aperto!

l’editoriale di Maurizio Cuomo & Ferdinando Fontanella

Carissimi, nel giorno in cui per noi stabiesi ricorre e si commemora “‘O Lunnerì ‘e Puzzano“, cogliamo l’occasione per puntare i riflettori e segnalare a tutti (si spera che questo articolo possa raggiungere tutti: dall’ultimo degli ultimi dei cittadini stabiesi fino ad arrivare a coloro che oggi hanno l’onore e l’onere di amministrare la nostra sfortunatissima Castellammare), che a poca distanza dalla monumentale Basilica di Pozzano e precisamente nella panoramicissima, ma ahimè, abbandonata via Vecchia Pozzano, si consuma un reato ambientale assurdo.

Via Vecchia Pozzano: discarica a cielo aperto (foto Ferdinando Fontanella)

Via Vecchia Pozzano: discarica a cielo aperto (foto Ferdinando Fontanella)

La segnalazione arriva dal naturalista Ferdinando Fontanella (credetemi la scena che si para davanti agli occhi degli avventori è di quelle che mette rabbia e sconforto). A seguire vi mostriamo una carrellata di emblematiche immagini (foto riprese dallo stesso naturalista stabiese).

Galleria fotografica: Continua a leggere