Archivi tag: Maurizio Cuomo

La “panarella” negata!

editoriale di Maurizio Cuomo

Carissimi lettori, nella certezza che il nostro Faito stia a cuore ad ogni buon stabiese ed altrettanto certi che le assurde vicissitudini che in quest’ultimo periodo vedono ancora protagonista la nostra sfortunata “panarella“, possano interessare l’intera collettività, ad estate 2017 ormai ampiamente inoltrata e con la funivia ancora ferma, un chiarimento ci sembra giusto e doveroso.

funivia 1 fronte

 

Fatti occorsi e relativi adempimenti:

“Le funivie ogni 60 anni devono fare adeguamento strutturale e normativo – ha spiegato De Gregorio -. La vita tecnica della Funivia del Faito, inaugurata nel 1952, è terminata nel 2012, quando è stata chiusa. Per poterla rinnovare, scongiurandone la chiusura definitiva e, quindi, riaprire l’impianto al pubblico, la norma prevede l’effettuazione di importanti e complessi lavori radicali di ammodernamento tecnico, nonché di adeguamento antisismico e abbattimento delle barriere architettoniche per le due stazioni e per le altre strutture. Continua a leggere

Scupatore (antichi mestieri)

Antichi mestieri stabiesi

Conoscere il micro-passato (il normale quotidiano soggettivo) può essere utile a capire la crescita economica e culturale di una intera popolazione. Questa modesta ricerca degli antichi mestieri (estinti e sopravvissuti), potrebbe aiutare a delineare con più chiarezza una parte dimenticata di vita stabiese vissuta.

Maurizio Cuomo


‘o Scupatore
( a cura di Maurizio Cuomo )

Il termine moderno “operatore ecologico”, con il quale genericamente viene identificata una vasta categoria di manodopera operaia (meccanizzata e non), interessata all’attività di pulizia e alla raccolta di rifiuti dall’ambito urbano, ha quasi definitivamente rimpiazzato il caratteristico termine di “Scupatore” adoperato nel dialettale per identificare la vecchia figura professionale dello spazzino (netturbino).

L'organico per il servizio di nettezza urbana ai piedi di Palazzo Farnese (fine anni '50)

L’organico per il servizio di nettezza urbana ai piedi di Palazzo Farnese (fine anni ’50)

Questa professione (il cui termine traeva chiare origini, dalla grossa scopa di saggina, adoperata per la pulizia delle strade), simbolo del ceto povero della società, ha ispirato i pensieri di eccelsi poeti napoletani, tra di essi ricordiamo alcuni versi emblematici del nostro Raffaele Viviani, tratti dalla poesia “‘O scupatore”:

“[…]E’ nu brutto mestiere, ‘o scupatore!
E io vo dico cu tutta l’esattezza,
pecchè ce so’ nato int”a munnezza;
e tengo competenza e serieta’. Continua a leggere

Castellammare di Stabia e le sue Acque

Tiempe belle ‘e ‘na vota

“Tiempe belle ‘e ‘na vota, tiempe belle addó’ state? Vuje nce avite lassate, ma pecché nun turnate?”, parafrasando per intero il ritornello di una vecchia canzone di Aniello Califano, rimettiamo all’attenzione degli affezionati lettori la presente rubrica in cui vengono raccolti, numerosi documenti che testimoniano in modo semplice ed affascinante un passato stabiese non molto remoto. Un passato che sembra essere distante anni luce dai giorni nostri e dal nostro moderno modo di vivere (o sopravvivere) in una società sempre più frenetica e opprimente, che impone un modus vivendi affannoso e alla continua ricerca della modernità o di una acclamata effimera moda del momento. Al fine di salvaguardare, in una vera e propria “banca del ricordo”, il passato tracciato dai nostri padri (il cui solco, purtroppo, per i motivi di cui sopra, sembra svanire e perdersi come le tracce sulla sabbia di un bagnasciuga battuto dalle onde di un incontrollabile burrascoso progresso), verranno qui raccolte e proposte delle rare immagini, locandine d’epoca e quant’altro possa testimoniare l’indiscutibile e fervente attività economica svolta a Castellammare di Stabia, nei bei tempi che furono…

Maurizio Cuomo

Castellammare di Stabia e le sue Acque (ACST)

Castellammare di Stabia e le sue Acque (ACST)

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L’antica muraglia difensiva di Castellammare

a cura di Maurizio Cuomo

L’antica muraglia difensiva di Castellammare di Stabia, con ogni probabilità (si veda la stampa a corredo della pagina), partiva dal castello, attraversava l’attuale via Bonito, proseguiva per l’odierna via Mazzini, fino ad arrivare alla torre costruita in epoca angioina (1346) che si levava ove oggi sorge il Gran Caffè Napoli.

Giovan Battista Pacichelli, Il Regno di Napoli in prospettiva, Napoli 1703, pag. 184-185. (coll. Gaetano Fontana)

Giovan Battista Pacichelli, Il Regno di Napoli in prospettiva, Napoli 1703, pag. 184-185. (coll. Gaetano Fontana)

Dal barone Giovanni Celoro Parascandolo1. Nell’anno 1313 si ha certezza di queste mura perché “si riparano e si muniscono”2. Con un altro documento risalente all’anno 14513, ci giunge notizia che vi furono spese per le mura di Castellammare. Continua a leggere

  1. Castellammare di Stabia, Napoli 1956. Pagg. 78 e 79, apprendiamo che “Castellammare di Stabia aveva una cinta muraria difensiva che si estendeva dall’attuale porta di San Catello (precedentemente detta del Quartuccio), alla Fontana Grande. Queste mura, verosimilmente, dovettero essere costruite circa nel 1284 allorquando re Carlo I d’Angiò accordò agli abitanti dei casali delle Fratte e del Castello (ancora “divisi”) di abitare Castellammare onde meglio resistere uniti agli assalti dei nemici”[2. Ughelli: Italia Sacra vescovi di Stabia
  2. Filangieri di Candida: Codice diplomatico amalfitano
  3. Camera: Storia di Amalfi