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Carnevale a Castellammare

Carnevale a Castellammare

Nostalgia di un passato non tanto remoto

articolo di Maurizio Cuomo

Rivedere questa vecchia foto di bambini travestiti per il Carnevale evoca un misto di nostalgia, tenerezza e una leggera malinconia. Questo scatto, seppur in bianco e nero, è come una finestra che si spalanca sui miei ricordi.

Il Carnevale a Castellammare, ieri:

L’immagine cattura un momento fugace di innocenza e gioia, con i bambini preparati a festa, immersi nella magia della trasformazione in personaggi fantastici.

Castellammare di Stabia: Carnevale anno 1970

Castellammare di Stabia: Carnevale anno 1970

Nelle foto, si possono osservare in tutta la loro semplicità ed innocenza, maschere ingenue e costumi fai-da-te creati con amorevole dedizione dalle mamme.

Questi bambini indossano con orgoglio abiti e maschere trasmettendo un’energia contagiosa che attraversa il tempo e la memoria di ognuno di noi. Continua a leggere

La Cassarmonica… gioiello architettonico e vanto stabiese

La Cassarmonica… gioiello architettonico e vanto stabiese

articolo di Maurizio Cuomo

Uno dei vanti della città di Castellammare di Stabia è sicuramente la Cassa Armonica, una preziosa opera architettonica che si erge maestosa sul tratto di Villa Comunale antistante piazza Principe Umberto, laddove a poche decine di metri di distanza, è presente il Monumento ai Caduti, suo fiero dirimpettaio dal 1931.

Ma facciamo un passo indietro, ciò ci aiuterà a capire le motivazioni che spinsero l’Amministrazione comunale dell’epoca a richiedere la messa in opera di questa storica struttura che ha ospitato per quasi un secolo musicisti e orchestrali di elevato spessore.

La Cassarmonica: un po’ di storia

Nella seconda metà del 1800, Castellammare di Stabia divenne il luogo d’incontro prediletto di noti personaggi d’epoca: scrittori, poeti, pittori, nonché fucina di artisti di rinomata fama.

La Cassarmonica (coll. Enzo Cesarano)

La Cassarmonica (coll. Enzo Cesarano)

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Demolizione delle Antiche Terme

Le antiche terme: una picconata al “cuore”

Le antiche terme: una picconata al “cuore”

l’Editoriale di Maurizio Cuomo

La struggente immagine d’archivio “Demolizione delle Antiche Terme: il primo colpo di piccone”1, mi ha fatto molto riflettere e non posso esimermi dal commentare.

Questa immagine che tra l’altro avevo rimesso in calce a “Le antiche Terme“, un breve articolo descrittivo del prof. Giuseppe D’Angelo, per gli stabiesi dovrebbe essere monito per la coscienza.

A dirla tutta mi ha colpito dritto al cuore il commento di Enzo Cesarano:

“Quest’immagine della prima picconata (data alle Antiche Terme di Stabia quel maledetto 26 febbraio del 1956) iniziò a distruggere la memoria e l’anima della piccola città, trasformandola in qualcosa che, a distanza di anni, non si è capito cos’è…, purtroppo ancora oggi quel piccone nessuna mente illuminata riesce a fermare”.

Demolizione delle Antiche Terme

Demolizione delle Antiche Terme: il primo colpo di piccone

Ebbene, credetemi, portare avanti liberoricercatore.it, non è cosa semplice, in tanti anni di attività, abbiamo archiviato centinaia di articoli e migliaia di immagini d’epoca.

Molte sono le difficoltà ed i sacrifici che giornalmente affrontiamo per mantenere aggiornata la cosiddetta “memoria storica cittadina“.

Va da sé, che il nostro portale, animato giornalmente da numerosi collaboratori, ai quali va dato gran parte del merito del successo, viene portato avanti per semplice passione e senza alcuno scopo di lucro.

Sia chiaro, spesso ci rimettiamo dalle tasche nostre, perché “Chi” dovrebbe elogiare e sostenere iniziative come le nostre, sovente è indifferente e siamo costretti ad autofinanziarci. Continua a leggere

  1. Immagine è gentilmente concessa da Lino Di Capua e Gelda Vollono di “Ex Diversis Unum” ↩

Lo stabiese Gigi Nocera, illustre ad honorem

Personaggi stabiesi

Lo stabiese Gigi Nocera, illustre ad honorem

a cura di Maurizio Cuomo

Gigi Nocera (ritratto del M° U. Cesino)

Gigi Nocera (ritratto del M° U. Cesino)

Alle prime ore del mattino del 17 marzo 2012, l’amico fraterno Gigi ci lasciava in punta di piedi, proprio come fece qualche anno prima nel presentarsi. scrivendo: “Soltanto ieri sono venuto a conoscenza del vostro sito e subito mi ci sono collegato. Credo di essere il suo più vecchio visitatore (ho 85 anni)“.

Inutile dire che il vuoto lasciato intorno a sé è immenso, incolmabile… la commozione è tanta e noi a stento troviamo le parole per commemorare questo grande Uomo. Liberoricercatore perde un amico caro e rappresentativo…

Gigi, memoria storica preziosa, aveva sempre un aneddoto ed un consiglio per tutti.

Dall’alto della sua immensa modestia trovava con innata naturalezza le parole giuste e tanta saggezza da spendere. Di sanissimi principi morali, Gigi, era per tutti noi modello di vita.

Certo che elaborare uno scritto in sua memoria sarebbe stato per noi vera sofferenza, ci aveva affidato anzitempo un suo articolo biografico (al fine di non “appesantire” il nostro operato).

Da buon padre di famiglia, riusciva ad essere premuroso in tutto e con tutti. Il “coccodrillo” che alleghiamo a seguire è la prova provata della sua discrezione e dell’infinita sensibilità nei confronti degli altri.

Gigi, ci ha lasciato a 89 anni, ma per noi resterà sempre l’amabile “scugnizzo” che negli anni ’30 giocava sull’arenile e per le strade della sua amata Castellammare.

Gigi, grazie per averci concesso l’onore della tua sincera amicizia, ti saremo per sempre riconoscenti!!!

(gli amici fraterni di liberoricercatore.it)


Il “Coccodrillo”

“Il giornale della Fiat (L’Illustrato Fiat), che viene inviato a tutti i dipendenti e le concessionarie Fiat nel mondo, nel mese di maggio 2009 pubblicò una mia intervista fattami da una brava giornalista qualche settimana prima. Questa intervista la ritengo abbastanza interessante perché condensa esaurientemente in due paginette il nocciolo e la sostanza degli eventi più importanti della mia vita. Dato che ti ritengo un figlio oltre che un amico e che mi hai gratificato con la qualifica di nonno in allegato te ne mando una copia. Ora ti dirò cosa farne quando sarà il momento, se lo riterrai opportuno, naturalmente. Ti spiego. Come tu saprai in ogni redazione dei giornali nazionali più importanti esiste una raccolta di cosiddetti “coccodrillo”- Che cosa è un coccodrillo? E’ un articolo/ricordo di un noto personaggio della cultura, dell’arte, della politica, ecc. che viene preparato prima che costui passi a miglior vita. In modo che quando questa evenienza si presenterà il giornale ha bello e pronto il pezzo da pubblicare- Poiché (e per fortuna) nessuno è eterno, data la mia età non credo che la mia esistenza durerà ancora a lungo quindi se mi riterrai degno di un ricordo sul Libero Ricercatore penso potrai pubblicare quel “coccodrillo” rappresentato da quelle poche righe. Sempre naturalmente se tu lo riterrai opportuno, tanto per ricordarmi per l’ultima volta ai cari amici del sito. (Che forse diranno: “pure doppo muorte ce rompe ‘o c….!?”). Come vedi il mio “coccodrillo” me lo sono preparato da solo. Chiaro però che io non ho fretta…

Ciao Maurizio, ti abbraccio caramente. Gigi Nocera”



Villa San Marco: sito archeologico di Stabiae

Villa San Marco: sito archeologico di Stabiae

articolo di Maurizio Cuomo

Tra i siti archeologici di Castellammare di Stabia, particolare attenzione merita villa San Marco; tanto si è scritto in merito, per cui Libero Ricercatore cercherà di essere sintetico e allo stesso tempo esauriente.

Situata sul pianoro di Varano, fu completamente sepolta dalla celeberrima eruzione vesuviana del 24 agosto del 79 d.C., che stessa sorte riservò alle vicine città di Ercolano, Oplonti e Pompei.

paesaggio villa san marco

Villa San Marco

Villa San Marco

Quasi del tutto dimenticata, venne esplorata diversi secoli dopo dai Borbone (ricercatori che operarono sul nostro territorio dal 1749 al 1782), i quali, sin dai primi scavi, si resero conto che la pioggia di cenere e lapilli, antica portatrice di morte e distruzione, paradossalmente, poteva essere considerata una manna dal cielo, per l’ottimo stato di conservazione in cui aveva mantenuto la struttura del complesso archeologico e i numerosi reperti ritrovati.

Villa San Marco (il colonnato)

Villa San Marco – il colonnato (foto Maurizio Cuomo)

Dopo un periodo spento dal punto di vista archeologico, finalmente nel secolo scorso (secondo il diario di scavo i lavori iniziarono a far data dal 16 febbraio 1950 e proseguirono con sacrificio e con alterne fortune fino al 1962), Stabiae rivide definitivamente la luce, grazie al nostro illustre concittadino Libero D’Orsi.

In particolare, villa San Marco è il risultato del così definito “scavo A”, operato sul fondo Gaspare De Martino e fondo Massa (guardando la collina dalla Città il sito è posto sull’estrema sinistra), la suddetta denominazione vi è stata attribuita perché la Villa è situata dove nella seconda metà del 1700, fu costruita una cappella dedicata a San Marco, ormai del tutto scomparsa.

Orcio (foto Maurizio Cuomo)

Orcio (foto Maurizio Cuomo)

Villa San Marco descritta dal prof. Giuseppe D’Angelo

Ecco come il prof. Giuseppe D’Angelo (seppur brevemente) ebbe a descrivere Villa San Marco, una delle ville più rappresentative dell’intero complesso archeologico di Stabiae:

“Entrando nell’atrio con impluvium, notiamo sulla parete un lararium decorato con pittura a finto marmo preceduto da due gradini.
Dopo la zona delle cucine, prima di giungere al peristilio, incontriamo un ampio quartiere termale con calidarium, tepidarium e frigidarium (sale per il bagno caldo, tiepido e freddo).
Il peristilio si apre nel grande viridarium (giardino) con al centro una splendida piscina. Ai cui lati c’erano i due filari di platani, di cui oggi si osservano i calchi in cemento”1.

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  1.  Testo tratto da: Rivivi la Città, Giuseppe D’Angelo ↩