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Stabiae inaridisce!!!

Stabiae inaridisce: nel surreale, la realtà dei fatti!!!

l’editoriale di Maurizio Cuomo

Carissimi, quest’oggi vorrei sottoporre alla vostra attenzione un mio personale pensiero, che spero, possa aprire qualche nuovo spunto di riflessione. Ebbene, in mattinata nella rubrica “Copertina di satira stabiese” ho pubblicato una immagine, a mio giudizio, molto significativa, che riprendeva, almeno a prima vista, uno scorcio dell’ex arenile di Castellammare.

Stabiae inaridisce!!!

E Stabiae inaridisce… (fotomontaggio di Maurizio Cuomo)

Con estrema sorpresa, la suddetta immagine, seppur accattivante nell’accostamento di colori ed inquadratura, sembra che non abbia sortito “entusiasmo” in chi normalmente anima con un suo personale commento, i contenuti da noi proposti anche su facebook (circa 6.000 utenti fan).

L’andamento a rilento e incerto dei “MI PIACE” (solitamente i nostri post raggiungono le 3.000/4.000 visualizzazioni con picchi anche di 20.000 click), mi ha convinto a esternare, subito e a caldo, il forte dispiacere nel constatare quanto, involontariamente, il cittadino medio stabiese sia stato plagiato nel tempo, dal lassismo e dall’immobilismo di chi ha letteralmente abbandonato e abusato il nostro territorio. Dico ciò perché nella statistica odierna, purtroppo, leggo solo triste rassegnazione.

Rassegnazione di tutti noi, nel vedere una Castellammare sempre più brutta, trascurata ed abbandonata, scene ormai di ordinaria quotidianità che offuscano il bel ricordo di una “città” finanche a confondere il surreale con la realtà.

Chi di noi ricorda l’arenile? Quello fatto di “rena” nera vulcanica?! Penso pochi… forse qualche anziano, perché nel tempo la “rena” è sparita, ha lasciato posto ad una sorta di miscuglio terroso e rifiuti di ogni genere, poi coperti da sterpaglie varie, fino ad arrivare ai giorni nostri, con la preclusione totale per dei lavori (infiniti ed interminabili). Continua a leggere

Un San Catello al passo con i tempi…

editoriale di Maurizio Cuomo

Alcuni giorni fa, in compagnia di Enzo Cesarano, sono andato in cattedrale per un approfondimento di una mia ricerca, in tale occasione ci è capitato di intervistare il sig. Mario Vanacore, organista della concattedrale.

Coroncina a San Catello

Coroncina a San Catello

Mario consumata persona di chiesa e profondo conoscitore di arte sacra, spaziando con estrema padronanza da un argomento all’altro, quando si è parlato del nostro San Catello, riportando un’omelia del parroco, ha palesato a chiari parole e con particolare apertura mentale, un pensiero estremamente sottile e profondo che a seguire riporto in sintesi:

“Nel pieno rispetto della tradizione – dice Mario – i nostri antenati ci hanno tramandato il culto di San Catello, un antico culto fatto di pia devozione che ogni anno, per grazia di Dio, si ravviva e si rinnova con le gesta del popolo stabiese, rito che si è ripetuto perpetuandosi per numerosi secoli, fino ad arrivare ai giorni nostri. Di controparte, non possiamo però ignorare, che la società ha una sua naturale evoluzione, fatta di scoperte, invenzioni ed altro… per tal motivo, oggi è inimmaginabile che i giovani (presi dai tanti interessi: internet, videogames e altre stravaganze “multimediali”), continuino l’opera dei loro avi; da ciò, forza causa il ricambio generazionale (quello ad esempio dei portatori di San Catello), purtroppo, ahimè, è destinato a finire.

Lo stesso “Inno di San Catello“, scritto con tanta devozione da mons. Sarnelli, suggestiva preghiera del popolo di Stabia, descrive una Castellammare che più non ci rappresenta, ad esempio nell’ultima strofa si parla di: due cantieri, le acque (terme)…, ma “addò stanne?!”, queste ricchezze, purtroppo, ci sono, ma non ci appartengono più. Continua a leggere

Osservazioni astronomiche al Monte Sant'Angelo a Tre Pizzi

Osservazioni astronomiche al Faito

Osservazioni astronomiche al Monte Sant'Angelo a Tre Pizzi

Osservazioni astronomiche al Monte Sant’Angelo a Tre Pizzi

Ad una settimana di distanza dalla conferenza “Emergenze naturalistiche”, tenuta dallo studioso sorrentino Gaspare Adinolfi, prosegue l’interessante ciclo di incontri culturali organizzati dal CAI Stabia, che nel secondo appuntamento del 2016, propone a tutti i suoi associati e agli appassionati di storia, natura, cultura e tradizione locale:

Osservazioni astronomiche al Monte Sant’Angelo a Tre Pizzi, una interpretazione naturalistica della miracolosa apparizione di San Michele Arcangelo al vescovo Catello e al monaco Antonino”.

L’incontro organizzato in collaborazione con www.liberoricercatore.it, ospiterà i seguenti relatori:  Corrado Di Martino “DALL’ANONIMO SORRENTINO AL LIBERORICERCATORE,
UNA FELICE INTUIZIONE”, Maurizio Cuomo “TRA STORIA E LEGGENDA: IL VESCOVO CATELLO E IL MONACO ANTONINO, EREMITI AL GAURO” ed il naturalista Ferdinando Fontanella “IL MIRACOLO DEL SOLE, SOLSTIZIO D’INVERNO AL MONTE SANT’ANGELO A TRE PIZZI”.

L’appuntamento è fissato per venerdì, 15 gennaio 2016 (ore 19.30), presso la Sezione di Castellammare di Stabia del Club Alpino Italiano, ubicata alla via San Vincenzo, 15 (sede CPS).

L’ingresso è gratuito, siete tutti invitati, non mancate!

Bombe di Capodanno (per fortuna sequestrate)

Botti di Capodanno: Stabiesi in crisi, formiche o cicale?

editoriale di Maurizio Cuomo

Carissimi, trascorse poche ore dalla “pazza” mezzanotte con la quale abbiamo salutato con i soliti eccessi il 2015, e ancor prima di leggere il solito disastroso bollettino di guerra della guerriglia di inizio anno (purtroppo, una nostra barbara, consolidata tradizione… Santa Barbara ne sa qualcosa!), vorrei condividere con voi una personalissima riflessione.

Tutti sappiamo del periodo di crisi economica che ha colpito negli ultimi anni la nostra bella Italia e molti altri Paesi esteri; ebbene mi chiedo, dietro la parola “crisi” cosa mai si cela? Il pretesto di chi amministra il sistema per arricchirsi e “dissanguare” ulteriormente un popolo in difficoltà, o la “scusa” di chi dice di essere in difficoltà per campare e tirare avanti sempre e comunque a modo suo!? Molti di voi si chiederanno, ma “chisto ‘o primmo ‘e l’anno” dove vuole andare a parare? Fermo restando che la vera povertà è uno stato di fatto, vi ricordate il “terzo mondo” africano o le favelas brasiliane?! Quella è povertà!

Bombe di Capodanno (per fortuna sequestrate)

Bombe di Capodanno per nostra fortuna sequestrate. Vista l’imponenza di alcuni di questi ordigni, la scena potrebbe stupire, a rifletterci, però, rispecchia l’assurda finta normalità dei giorni nostri: se esistono dei pazzi che assemblano queste bombe, esistono certamente anche molti imbecilli che le acquistano!!!

All’indomani dello sperpero di denaro dannoso alla salute ed alla “tasca” di chi ha esploso, per pochi minuti di pazza frenesia, botti e petardi, mandando in fumo e rumore centinaia e forse migliaia di euro, io mi chiedo, ne è valsa la pena? Ora siete più poveri o meno ricchi? Cambiano i termini, ma il significato è quello. Certamente l’operaio stabiese “formica”, che con dignità e carattere portava avanti la sua famiglia, finanche a comprare casa dopo 40 anni di sacrificio lavorativo, è sempre più cosa rara, o meglio si è quasi estinto per l’imperversare del popolo “cicala”, invasore dei giorni nostri che campa (come lui dice) alla giornata, seppur del vero sacrificio non conosce significato. Continua a leggere

Stendardo di Lepanto

Il valore degli stabiesi alla Battaglia di Lepanto

Il valore degli stabiesi alla Battaglia di Lepanto

(Un appello doveroso dal risvolto improbabile? Liberoricercatore.it, facendoci portavoce del giornalista stabiese Raffaele Izzo, ci riprova nella speranza che si faccia chiarezza!!!)

a cura di Maurizio Cuomo

Carissimi lettori, quest’oggi vi sottopongo la lettura de “Il valore degli stabiesi alla Battaglia di Lepanto”, un breve articolo/appello del giornalista Raffaele Izzo, redattore de “Il Risveglio di Stabia”1.

Il Risveglio di Stabia - Anno XIII Numero 5 – Sabato 22 Marzo 1947

da “Il Risveglio di Stabia” – Sabato 22 Marzo 1947- Anno XIII – Numero 5 (“Emeroteca stabiese” di L.R.).

Non essendo a conoscenza se l’appello, elevato al Sindaco e al Vescovo dell’epoca, dal giornalista Izzo,  abbia poi avuto, fattivo riscontro e il degno, quanto auspicato prosieguo (sull’esito positivo ho qualche dubbio perché apprendo per la prima volta dell’esistenza di questo importante riconoscimento storico, attingendo dalla preziosa Emeroteca stabiese rubrica a cura di Gaetano Fontana, consultabile sul nostro portale), da stabiese convinto, ed orgoglioso di esserlo, avendone la possibilità (mi si perdoni se utilizzo liberoricercatore.it, come veicolo di divulgazione), voglio oggi rinnovare l’invito, alle Autorità politiche ed ecclesiali competenti e agli studiosi, affinché facciano luce e soprattutto si facciano carico dell’annosa faccenda: il gagliardetto (riconoscimento di Papa Pio V), dedicato ai valorosi marinai stabiesi, se davvero esiste (e se soprattutto oggi è custodito nel Museo Diocesano o in altro museo della città di Gaeta)2, torni a Castellammare e magari sia posto in una teca del “Museo Diocesano” a piazza Giovanni XXIII, perché patrimonio storico/culturale che ci appartiene. Continua a leggere

  1. Articolo pubblicato sabato 22 marzo 1947 su “Il Risveglio di Stabia” – Anno XIII – Numero 5 – pag. 3 (Archivio “Emeroteca stabiese” di Gaetano Fontana, fruibile su liberoricercatore.it).
  2. A onor del vero (grazie ai suggerimenti del mio amico Lino Di Capua, conoscitore di storia locale), aggiungo che l’articolo di Raffaele Izzo, risalente al 1947, è stato poi ripreso in tempi a noi più recenti nell’Antologia storica “Stabiae e Castellammare di Stabia” curata dal prof. Michele Palumbo, edita nel 1972 (pagg. 403 – 404, paragrafo n. 289), in coda al quale si asserisce (forse per personali ricerche da lui stesso intraprese) che “…il gagliardetto fu portato nel museo della città di Gaeta, dove… non c’é più”.