Archivi tag: Maurizio Cuomo

La Giara del liberoricercatore (foto Nicola Pede)

Il mercato delle Acque

a cura di Maurizio Cuomo

dedicata agli amici di “Ricomincio da Tre – Antiche Terme di Stabia” e a tutti coloro, che come il nostro caro amico Nicola Pede, credono e lottano per la riapertura delle nostre “Terme stabiane”

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Ai piedi della montagna, fra erbe selvatiche, dense di odori, e sassaie bianche, due rivoletti d’acqua colore del latte, cantavano al sole, tranquilli e abbandonati, scivolando di pietra in pietra, di sterpo in sterpo, con gridi di luce e brividi strani.

La Giara per le Acque di liberoricercatore (foto Nicola Pede)

La Giara per le Acque di liberoricercatore (foto Nicola Pede)

Un frate malinconico, ossessionato da incubi di morte, il volto triste e la tonaca frusta, seduto a un poggiolo come un santo romito nello squallore solare del paesaggio, guardava i lor giuochi e sognava: “Foss’io come loro, gioiosi e sereni; potrei vivere molti anni ancora!”. Poi, prese una giara di creta, che portava seco nelle solitarie peregrinazioni ed attinse dell’acqua. Continua a leggere

Privilegio agli stabiesi per le acque termali

a cura di Maurizio Cuomo

Carissimi visitatori, visto che molti amici in questi giorni mi hanno chiesto di far luce su di una ipotetica concessione data agli stabiesi per la libera fruizione delle acque termali, di buon grado e nella certezza di poter favorire l’attività meritoria di “Ricomincio da Tre – Antiche Terme di Stabia“, organizzazione no profit di cittadini stabiesi, nata in quest’ultimo periodo per vigilare e salvaguardare il nostro patrimonio termale, abbiamo investito il carissimo Lino Di Capua (bibliofilo, appassionato di storia locale), dell’onere e dell’onore di rintracciare il documento o uno scritto che potesse suffragare la suddetta concessione, ormai tramandata da padre in figlio e della quale si era quasi perduta memoria. Sperando di aver fatto cosa utile e gradita, e che soprattutto, possa servire alla causa (come già succedeva al buon Viviani, st’acqua è ssanghe, e ccoce pure a noi), rimettiamo a seguire il frutto della sua ricerca.

Nella speranza di una Stabiae migliore e maggiormente consapevole, porgiamo a tutti i più cari saluti.

La redazione di liberoricercatore.it

Le acque di Stabiae (foto Ricomincio da Tre - Antiche Terme di Stabia)

Le acque di Stabiae (foto Ricomincio da Tre – Antiche Terme di Stabia)

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Nomi dialettali stabiesi

( a cura di Maurizio Cuomo )

Elenchiamo a seguire una breve lista di nomi propri, con i relativi vezzeggiativi in uso a Castellammare. Solitamente attribuiti in tenera età, questi vezzeggiativi, danno luogo a delle vere e proprie alterazioni dialettali, che accompagnano la persona fino alla vecchiaia. Un esempio su tutti: mio zio Francesco, buon’anima, appellato sin da piccolo con il nome di “Ciccillo”, quando venne a mancare (alla veneranda età di ottant’anni), per gli amici e la famiglia era “Ciccillo”.

nomi dialettali stabiesi

nomi dialettali stabiesi

Adele: Tèlina

Addolorata: Dulurata – Duluratina

Agnese: Sisina – Sisinella

Agostino: Austino – Austiniello Continua a leggere

Castellammare nel 1842

a cura di Maurizio Cuomo

A molti potrà sembrare irriconoscibile (sigh!), ma credetemi il brevissimo cenno storico descrittivo, che a seguire vi propongo di leggere tutto d’un fiato, è quello della nostra Castellammare di Stabia, “fotografata”, da Catello Parisi nel 1842.1

Marina di Castellammare - Gatti & Dura - anno 1842 (coll. Gaetano Fontana)

Marina di Castellammare – Gatti & Dura – anno 1842 (coll. Gaetano Fontana)

Castellammare prossima alla capitale del regno di Napoli – in deliziosa posizione situata – luogo centrale del commercio del mediterraneo la diresti nel regno seconda in rinomanza dopo la città di Napoli – Nel suo porto oltre a 1500 bastimenti approdano in ciascun anno ed il numero dei nazionali e degli esteri che a vivere deliziosamente i caldi giorni estivi assiduamente vi si reca i sei mila individui oltrepassa. Continua a leggere

  1. da: Cenno Storico-Descrittivo della Città di Castellammare di Stabia, Catello Parisi – anno 1842 – pagg. 27 e 28