Archivi tag: Maurizio Cuomo

Francesco Pandolfi

Il comm. Francesco Pandolfi

Il Comm. Francesco Pandolfi

brevissimo ricordo a cura di Maurizio Cuomo

Francesco Pandolfi (archivio liberoricercatore.it)

Francesco Pandolfi (archivio liberoricercatore.it)

Nato a Castellammare di Stabia il 2 settembre 1906, il comm. Francesco Pandolfi fu presidente dell’Azienda di Cura, Soggiorno e Turismo.

Seppure a brevi linee, il comm. Pandolfi, merita senza alcun dubbio di essere annoverato nella nostra antologia dei personaggi stabiesi, perché uomo dalle mille idee e dalle indiscutibili capacità manageriali e organizzative fuori dal comune.

Come molti ricorderanno, il presidente Franco Pandolfi, operò per il prestigio della nostra Castellammare già dagli anni ’50, dandole lustro, con fervore encomiabile per numerosi anni.

Nell’arco della sua gestione a capo della locale Azienda di Soggiorno, organizzò numerosissime manifestazioni turistico/culturali… coloro che hanno avuto la fortuna di assistervi, ricorderanno con assoluta nostalgia: il carosello storico, la Sagra dell’Acquafrescaio, l’Incendio al Castello, il circuito motociclistico e dei go-kart, il Festival nazionale della chitarra, solo per citarne alcune. Continua a leggere

'a panarella r''o Faito

‘a Panarella (ovvero la funivia del Faito)

a cura di Maurizio Cuomo

Michelangelo Gargiulo, un nostro caro, assiduo frequentatore, che da molti anni vive in provincia di Varese, non ha esitato nemmeno un attimo a segnalarci questa sua piccola scoperta, che per noi sa di dolce amarcord e che di certo farà piacere a moltissimi dei nostri visitatori.

Castellammare di Stabia - 'a Panarella

Castellammare di Stabia – ‘a Panarella

Ma andiamo per gradi: circa un anno fa, Michelangelo ci scrive per segnalare di aver rivisto la “panarella” del nostro Faito; fin qui tutto liscio (spesso capita di rivederne una su riviste d’epoca o su cartoline), ma quando lui, nella sua e-mail precisa che la “panarella” (quella vera, che ogni buon stabiese vissuto a Castellammare tra gli anni ’60 e ’80, ha visto in funzione), oggi fa bella mostra di sé, nel museo dei trasporti “Ogliari” di Ranco (riconosciuto dall’UNESCO patrimonio dell’umanità), ho provato stupore e immenso piacere. Chiaramente la notizia era talmente bella per lasciarla cadere nel dimenticatoio, senza per altro darle la giusta considerazione e la benché minima rilevanza, che chiesi subito a Michelangelo di documentare questa sua piccola graditissima scoperta, con qualche immagine, ed ecco che pochi giorni fa, a distanza di quasi un anno, Michelangelo ci scrive nuovamente, per corredare con qualche foto la sua segnalazione. Continua a leggere

Santa Maria dell'Orto

Santa Maria dell’Orto

a cura di Maurizio Cuomo

Il rito delle “incoronazioni mariane” si fa risalire al nobile Alessandro Sforza Pallavicini, il quale lasciò cospicui beni al Capitolo di San Pietro in Vaticano purché dopo la sua morte, come scritto nel testamento del 3 luglio 1636, provvedesse a incoronare le immagini più celebri della Vergine1.

A Castellammare ci sono sei Immagini della Madonna che, per i loro pregi artistici, per l’antichità e per la grande devozione dei fedeli, sono state incoronate con decreto del Rev.mo Capitolo Vaticano, in accoglimento del desiderio del popolo stabiese. A seguire ve le proponiamo corredate da una breve descrizione.


Le immagini incoronate della Madonna:

Santa Maria dell'Orto

Santa Maria dell’Orto

Titolo dell’Immagine: Santa Maria dell’Orto
Data del rito d’Incoronazione: 21 agosto 1892
Prelato che ha proceduto al rito: (*) Vescovo Vincenzo Maria Sarnelli


Note:

(*) da Michele Palumbo – Stabiae e Castellammare di Stabia – Aldo Fiory Editore Napoli 1972;

  

  1. da: Luoghi dell’Infinito – “Val d’Ega, la fede delle Dolomiti”, articolo di Paolo Simoncelli
Via Cimitero - Villino Apuzzo

Alluvione del 20 agosto 1935

articolo di Maurizio Cuomo

L’armoniosa vivibilità della città di Stabia nei secoli è stata sconvolta, non poche volte, da eventi naturali di particolare rilevanza ai quali l’uomo non ha potuto opporre alcuna resistenza, tra questi ricordiamo: la catastrofica eruzione del ’79 d.C., la rovinosa alluvione del 1764 e venendo ai giorni nostri, il disastroso terremoto dell’80.

Alluvione del 20 agosto 1935 (Via Cimitero - Villino Apuzzo)

Alluvione del 20 agosto 1935 (Via Cimitero – Villino Apuzzo)

Al già corposo archivio di storia “stabiana” vissuta, raccolto e custodito nelle pagine di liberoricercatore.it, quest’oggi aggiungiamo un evento drammatico occorso a metà degli anni ’30 del Novecento, di cui oggi porta memoria solo qualche anziano o qualche sbiadito articolo di giornale: la violenta alluvione del 20 agosto 1935, un cataclisma che coinvolse numerose cittadine della provincia di Napoli, tra cui la nostra Castellammare di Stabia e la vicinissima Gragnano (per le rovinose frane a ridosso del quartiere Rosariello). Continua a leggere

15 agosto 1960 - Lo schianto della funivia del Faito (foto Mimì Paolercio)

La funivia del Faito in quel tragico 15 agosto del 1960

articolo pubblicato ad agosto 2012

articolo di Maurizio Cuomo

( in memoria di Francesco, Luigi, Alberto e Costanzo )

Negli anni ’40, viene completato lo studio di una funivia che, partendo dalla stazione di Castellammare Centro, potesse raggiungere alla quota di 1100 m il Monte Faito, dove stava per sorgere, per iniziativa delle stesse S.F.S.M. (Strade Ferrate Secondarie Meridionali), un’importante stazione di soggiorno. L’ambizioso progetto, accantonato per il sopraggiungere della Seconda Guerra Mondiale, venne poi ripreso alla fine degli eventi bellici, nei cosiddetti “anni della ricostruzione”.

Stazione funivia del Faito (coll. Walter Raimondi)

Stazione funivia del Faito (coll. Walter Raimondi)

Sull’onda dell’entusiasmo, di questi anni, la Circumvesuviana diede inizio alla costruzione della funivia per il monte Faito, importantissima via di collegamento tra Castellammare di Stabia ed il nascente villaggio montano del Faito. I lavori iniziati sul finire degli anni ’40, terminarono ben presto ed il 24 agosto del 1952, venne inaugurato l’impianto con la prima corsa ufficiale. Era nata la funivia del Faito, dalla quale, sorvolando rasenti e quasi immersi nella lussureggiante vegetazione del Faito, si potevano contemplare le bellezze del Golfo, un mezzo innovativo di trasporto,  che diede nuovo impulso alle mete turistiche e alle gite del fine settimana. L’eccezionale novità, fece in modo che negli anni a seguire si verificò un vero e proprio successo: gli avventori incuriositi ed affascinati dal moderno mezzo, accorsero in gran numero, fino a rendere il Faito, celebre per la frescura e l’intrinseca salubrità dell’aria.

L’armonia di questi anni, felici e spensierati, fatti di gite, escursioni e pic-nic, per i quali si verificava in ogni fine settimana estivo, una vera e propria transumanza di interi nuclei famigliari, fu però, interrotta bruscamente dalla tragedia occorsa il 15 agosto del 1960. Continua a leggere