A proposito della stampa stabiese: l’avventura di Nuova Iskra
periodico della gioventù comunista di Castellammare di Stabia. 1967 – 1972
articolo del dott. Raffaele Scala
Come abbiamo avuto modo di scrivere recentemente, Castellammare di Stabia vanta un antica tradizione nel campo della carta stampata, risalente quantomeno all’indomani dell’Unità d’Italia. Anzi, a voler essere pignoli, ancor prima, se consideriamo che il suo primo giornale è del 1860 con, La luce del Popolo, giornale filogaribaldino diretto da Agatino Previtera. Il giornale, quattro pagine, nacque proprio sul finire di quella estate, sull’onda del trionfale ingresso a Napoli, il 7 settembre, di Giuseppe Garibaldi. Nessun protagonista del nostro Risorgimento, come l’Eroe dei Due Mondi, fu da subito tanto osannato quanto odiato e maledetto nel suo Paese e ancora oggi, cento e più anni dopo la sua morte, lo stesso sentimento sembra ancora serpeggiare tra i Settentrionali che lo accusano di aver consegnato al Nord una zavorra e dai Meridionali per avere cancellato dalle carte geografiche un loro Regno indipendente sia dal versante economico che politico.[1] Fatta l’Italia, ancora bisogna fare gli Italiani, avrebbe detto il grande e ormai dimenticato letterato torinese, Massimo D’Azeglio, a sua volta un eroe risorgimentale. Ma non è l’Italia, Garibaldi e il Regno di Napoli l’oggetto del nostro argomento, quanto quello più modestamente di ricostruire le vicende di un giornale, forse un semplice periodico di provincia, ma per noi importante e che a suo modo rientra a pieno titolo nella storia culturale della Piccola Città.
Le origini del periodico di cui vogliamo trattare risalgono al 1967, esattamente a settembre di quell’anno, quando dalla piccola stanza del Circolo dei giovani comunisti di Castellammare uscì un ciclostilato di 18 pagine, presto passato a 20, denominato, abbastanza pomposamente, Nuova Iskra, bollettino interno del Circolo Giovanile Comunista.[2] Nato dall’ardore e dall’impegno di lotta dei nostri giovani anni. Continua a leggere