articolo del dott. Corrado Di Martino
Le Suore Francescane Alcantarine nascono a Castellammare di Stabia, nel quartiere della parrocchia dello Spirito Santo, eccovi un breve excursus. Nel 1867 don Vincenzo Gargiulo,1 curato, per contrastare la miseria e il degrado sociale della zona, avviò numerose iniziative di solidarietà ai più poveri, e di insegnamento dottrinale ai giovani. Era coadiuvato in questa difficile impresa da suor Maria Agnese Russo2, terziaria francescana riformata e, da un gruppo di giovani della parrocchia.
Nel 1869, è con l’aiuto di suor Agnese e del gruppo di giovani che si costituirà la prima cellula fondazionale delle Suore Alcantarine. Il 17 settembre del 1870, un gruppo di giovani ragazze, sull’esempio di Madre Agnese, lasciavano le case di origine per vivere in comunità al servizio dei poveri. Nei pressi della parrocchia dello Spirito Santo, la prima residenza. Austerità, preghiera e povertà, ispirarono il loro stile di vita. L’educazione scolastica, la catechesi, il dedicarsi agli anziani, ai più poveri, ai bisognosi; la “carità operativa”, furono un esempio, presto emulato in città da altre giovani. Il 14 ottobre del 1874, mons. Francesco Pedagna diede il consenso diocesano; tre giorni dopo, le prime 12 religiose, vestirono l’abito francescano. Continua a leggere
- Vincenzo Gargiulo nacque a Castellammare di Stabia (NA) il 2 agosto del 1834. Il seme della vocazione sacerdotale fu coltivato e crebbe con la frequenza al seminario diocesano, fino all’ordinazione sacerdotale, avvenuta nel 1857. Il 14 ottobre 1867 mons. Petagna nominò don Vincenzo economo curato della Parrocchia dello Spirito Santo, esprimendo fiducia nell’energia e nello zelo che il giovane sacerdote avrebbe profuso per la cura pastorale di quel territorio. Immediatamente egli infatti si fece carico della situazione di miseria e degrado che affliggeva il rione, nel quale parevano banditi i riferimenti ad ogni valore umano ed evangelico. I suoi interventi pastorali si concentrarono innanzitutto sulla famiglia e sui giovani. Nel 1869, grazie all’aiuto di suor Agnese Russo organizzò una scuola gratuita di lettere e lavoro, nel desiderio di dare forma stabile all’opera iniziata a servizio della gioventù. Il ministero pastorale di don Vincenzo fu caratterizzato da una ferma scelta di povertà personale, austerità, vita di preghiera e di sacrificio per il gregge a lui affidato. Nel 1874, presso il ritiro alcantarino di Piedimonte Matese (CE), stese personalmente le prime Costituzioni del nascente Istituto religioso. Sostenne fino alla morte, avvenuta il 22 ottobre 1865, la Famiglia religiosa da lui fondata, coadiuvando le Superiore generali nel discernimento ed accompagnando spiritualmente le suore. ↩
- Maria Luisa Russo nacque il 4 aprile 1830 a Castellammare di Stabia (NA). Non vi sono ulteriori notizie di lei fino all’otto gennaio 1859, giorno nel quale ricevette da mons. Petagna il permesso di indossare l’abito del Terz’Ordine di San Francesco, riconoscimento di una condotta di vita lodevole. Prese il nome di suor Agnese dell’Immacolata ed iniziò la vita della monaca di casa, cioè della religiosa vivente in famiglia. Dal 1867 iniziò la collaborazione con don Vincenzo, prima in qualità di direttrice della Pia Unione delle Figlie di Maria, che raggruppava le giovani del quartiere e poi di responsabile della piccola comunità che si era raccolta in vita comune presso la parrocchia dello Spirito Santo. Era suo compito istruire nella pratica dell’orazione il piccolo gruppo, che da lei accolse e fece propri i cardini della spiritualità francescana. Dotata di un’intelligenza pratica ed operativa, era animata all’offerta di sé nella totalità della vita, come testimonia l’impegno assunto in occasione della sua professione perpetua di “occuparsi della salvezza del prossimo non risparmiando nessuna fatica né incomodo ed anche la vita”. Suor Agnese assunse la carica di prima Custode maggiore dell’Istituto, che mantenne fino alla morte. Le sue salde virtù umane e di fede le consentirono di continuare ad esortare fino a che le fu possibile le suore che l’assistevano nella malattia riguardo la carità fraterna e l’amore per la comunità e di spirare serenamente nel Signore il 26 dicembre 1891. ↩