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Una bella Mostra Estiva

Una bella Mostra Estiva

di Giuseppe Zingone

È l’estate del 1938, Castellammare si prepara ad una bella mostra di pittura, voluta da alcuni stabiesi, il cui unico interesse è il bene della città delle Acque; l’anno d’esordio di queste gare di pittura risale a quattro anni prima, era il 1934.

Gennaro Villani, Il Castello

Spesso ci siamo chiesti come mai la notorietà di Castellammare si sia spenta tra gli anni settanta e ottanta del secolo scorso (potremmo fermarci al terremoto). Una città sempre indaffarata così la descrive Giuseppe Marotta, tanto turistica, quanto industriale, dove queste due anime in antitesi tra loro, convivevano serenamente. Con mio padre abbiamo spesso affrontato l’argomento, gli mancava il fiato quando parlava della vecchia città, delle serate estive, della musica sulla Cassarmonica, la bella Villa con i suoi platani, le terme, l’acqua minerale, il vero oro della Città.

Non voglio mentire, ma credo che Castellammare non avrà mai più tempi migliori, non ha la gente giusta, né tra i cittadini, né tra i presenti ed i futuri amministratori, è in ginocchio, abbandonata, violentata quotidianamente. Eternamente in bilico tra chi chiude gli occhi per non vedere e chi continua a viverla come se non ci fosse un domani.

E allora perché continuare a scrivere su Castellammare, a fare ricerca? Voglio continuare a credere, sperare, forse ad illudermi, che la gente del posto più bello del mondo dove sono nato, ha ancora tante cose da raccontare, al di là dei propri problemi e limiti. In fondo, in fondo le mie radici sono profonde.

L’illustrazione italiana, 1938, pag. VIII

Estate 1938

Una bella Mostra estiva è stata organizzata, sotto gli auspici del Commissario del Comune, a Castellammare di Stabia.
Nessun luogo può dirsi, invero, adatto ad accogliere i migliori rappresentanti della giovane
arte napoletana, più di questo, da cui Giacinto Gigante trasse tante ispirazioni alla sua arte luminosa e anticipatrice.
Partecipano alla Mostra con opere varie e pregevoli i pittori Brancaccio, Casciaro junior, Ciardo, Cortiello, Chiancone, D’Angelo, Girosi, Striccoli, Viti, Verdecchia, Girace e lo scultore Tizzano. Eccellenti nomi, come si vede, e tra i migliori, si ripete, dell’odierna scuola napoletana“.1

Articolo terminato il 22 maggio 2024


 

  1. L’Illustrazione Italiana, Anno LXV, numero 37, dell’11 Settembre 1938, XVI, pag. VIII.
Rarissima foto di Piero Girace, Monsignor Francesco Di Capua e Teodoro Brenson a Castellammare

Brenson Teodoro

Brenson Teodoro di Piero Girace

a cura di Giuseppe Zingone

Rarissima foto di Piero Girace, Monsignor Francesco Di Capua e Teodoro Brenson a Castellammare

Rarissima foto di Piero Girace, Monsignor Francesco Di Capua e Teodoro Brenson a Castellammare

Brenson Teodoro nasce a Riga il 27/11/1892, e muore il 21/9/1959 a Peterborough, New Hampshire, USA. Fu incisore, pittore, illustratore. La foto costituisce un’assoluta rarità, per la presenza dei due stabiesi ed il pittore russo (dell’allora URSS); l’anno è molto presumibilmente l’estate del 1934, dalla più nota storia di Piero Girace: L’estate dei pittori.1 Continua a leggere

  1. Brenson Teodoro nasce a Riga il 27/11/1892, e muore 21/9/1959 a Peterborough, pc. New Hampshire, USA, incisore, pittore, illustratore. Dopo aver studiato in una scuola di architettura a Riga e Mosca, ha vissuto a Berlino e ha viaggiato molto in giro per l’Europa. Nel 1924 venne in Italia e si stabilì a Roma, dove si unì al Gruppo Romano di Artisti e Incisori.
    Ben presto Brenson si fece conoscere a Milano, dove nel 1927 tenne la sua prima mostra personale alla Galleria Pesaro, la prefazione al catalogo fu scritta da P.P. Muratov. In Italia dipinse numerosi paesaggi di Roma, Firenze, Napoli e Venezia; nel 1929 i suoi paesaggi calabresi furono illustrati in un album pubblicato dalla casa editrice fiorentina “Vallecchi”. Nel 1931 si trasferì a Parigi, ma mantenne stretti rapporti con gli italiani. Nel 1931 partecipa alla mostra milanese “Incisori moderni” (Peintres graveurs contemporaines), dedicata ai francesi. Nel 1933 ha luogo la sua mostra personale nella galleria milanese “Tre Arti”. Il critico Vincenzo Bucci (Vissi; 1878-1958) parlò con entusiasmo della sua opera sulle pagine del Corriere della Sera (25.4.1933), creando l’immagine di un artista talentuoso e innamorato dell’Italia. Negli anni ’30 Brenson si è occupato anche di grafica di libri, in particolare ha illustrato le opere di Gorky e ha creato ritratti grafici dei francesi, soprattutto personaggi della cultura (tra cui André Gide, André Maurois, Jean Cocteau, ecc.). Nel 1941 si trasferì negli Stati Uniti con la moglie e il figlio e fu attivamente coinvolto in attività espositive e didattiche. In: La Presenza russa in Italia nella prima metà del XX secolo: Enciclopedia, Rosspen Mosca 2019, pag. 128, Voce Brenson Teodoro.

Vincenzo Migliaro

Vincenzo Migliaro

a cura di Giuseppe Zingone

Il pittore Vincenzo Migliaro, tra Piero Girace ed un giovanissimo Antonio Asturi alle Terme di Castellammare. Di Migliaro, Girace scrisse: Questo era Migliaro – orgoglioso e modesto, popolare ed aristocratico.

Si apre con una recensione (critica) di Vincenzo Migliaro, il capolavoro di Piero Girace, il libro: Artisti Contemporanei edito nel 1970 da E.D.A.R.T. Non poteva essere diversamente lo testimonia la stessa foto che il critico d’arte stabiese conservò tra i suoi fogli e ricordi. Questa foto è del 1936 siamo all’interno delle nostre stupende antiche terme, di cui nulla rimane, se non questa foto e le diverse cartoline dei suoi magnifici archi, il muro esterno. Migliaro fu ospite a Castellammare come racconterà Girace stesso, per la mostra dei pittori in qualità di giudice, che potete leggere qui: L’estate dei pittori. Continua a leggere

Piero Girace

Piero Girace

Questa nuova rubrica, ha lo scopo di raccogliere alcuni degli scritti, libri e documenti relativi al nostro concittadino Piero Girace, e che qui verranno offerti ai nostri lettori.

Piero Girace, proprietà Vincenzo Dolce

critico d’arte, scrittore, poeta, paroliere

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L’estate dei pittori

L’estate dei pittori

a cura di Giuseppe Zingone

Il pittore Vincenzo Migliaro, tra Piero Girace ed un giovanissimo Antonio Asturi, alle Terme di Castellammare

Sarà il caldo afoso di queste ore, ma questo racconto di Piero Girace, scritto così bene si addice proprio a questi giorni d’estate. In particolare l’Acqua e il Maestrale è un volume meraviglioso, una dedica alla sua città di nascita Castellammare di Stabia. Il giornalista stabiese ci racconta minuziosamente una gara di pittura che si svolse a Castellammare di cui egli stesso fu, co-artefice. Un evento che vorremmo rivedere oggi, con i nostri occhi, mentre siamo costretti ad accontentarci di rileggerlo qui e riportarlo in vita per il semplice piacere dei nostri lettori. Ahimé, quanto mi mancano le Terme con le sue acque!

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