L’intera redazione del Libero Ricercatore, pubblicando il video che vedrete ha voluto celebrare un doveroso omaggio a Mons. Petagna, che donò alla cittadinanza stabiese, fino ad impoverirsi, un tesoro di inestimabile valore. Monsignor Francesco Saverio Maria Petagna nacque a Napoli il 13 dicembre 1812, fu eletto vescovo di Castellammare di Stabia a 38 anni, rimase alla guida spirituale della Diocesi stabiese per 28 anni, dal 1850 al 1878.
Forse di ideologia filoborbonica, fu allontanato da Pio IX a Marsiglia, dopo l’Unità d’Italia (1860-1866); ivi si pose in evidenza per la sua generosità verso i meno abbienti; per la sua grande preparazione biblica; per il suo amore per chi era lontano dalla Patria. Si disse di lui: – visse beneficando, morì povero. –
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Il presepe del duomo di Castellammare di Stabia
a cura di Massimiliano Greco
Premessa dell’autore:
Caro Maurizio, carissimi lettori, da stabiesi e da appassionati dell’arte presepiale, siamo molto legati ai pastori della nostra Cattedrale, un bene prezioso, un patrimonio della collettività che va assolutamente preservato e valorizzato. Ciò che l’Associazione Stabiese dell’Arte e del Presepe può fare per superare quest’impasse, per ricreare il giusto intesse e per farlo conoscere oltre i confini cittadini, è parlare e scrivere del presepe. Qualche riscontro l’abbiamo avuto, come l’interessamento della scrittrice e giornalista Dora Celeste Amato di cui mi pregio essere amico, che lo scorso dicembre ha scritto un bellissimo articolo pubblicato sulla rivista “l’Espresso Napoletano”. Per noi si è trattato di un grandissimo successo ma evidentemente non è bastato a smuovere la coscienza di chi deve decidere. L’articolo allegato, scritto a dicembre dello scorso anno e pubblicato nel mese di giugno 2013 sul numero 234 della rivista “Il Presepio”, organo ufficiale dell’Associazione Italiana Amici del Presepe, vuole essere il nostro piccolo contributo affinché il presepe stabile del Duomo di Castellammare diventi finalmente realtà. Proprio grazie a questo articolo, nel mese di agosto sono stato contattato da Pino Simonetti, giornalista e regista della RAI, interessato ad inserire la storia del nostro presepe, ne ignorava l’esistenza, in un suo libro sulla scenografia del presepe Napoletano. L’ho incontrato più volte e ovviamente l’ho accompagnato in Duomo a conoscere i pastori. Fermo restando l’inadeguatezza del luogo dove sono riposti, uno sgabuzzino di 7/8 mq senza areazione ma per fortuna non umido, ciò che abbiamo potuto vedere ci ha lasciati letteralmente senza parole:arti volanti, l’ala di un angelo spaccata e incollata alla meglio maniera, piedi tenuti su con la carta gommata. Continua a leggere