Carissimo Maurizio, scrivo per portare a conoscenza degli affezionati lettori di Libero Ricercatore, della protesta di don Ciro Esposito, parroco della Concattedrale di Castellammare di Stabia, il quale in questi giorni si è lamentato e ha protestato a mezzo stampa e televisione della mancanza d’attenzione da parte del Comune per il presepe che ogni anno viene allestito nel nostro duomo.
Una scena del Monumentale Presepe di Castellammare di Stabia
In poche parole don Ciro non chiede soldi o sussidi, ma solo attenzione per vedere inserito, e a giusta ragione, nel cartellone dei cosiddetti “eventi natalizi” anche la visita al presepe settecentesco, che purtroppo non è preso per nulla in considerazione, nonostante ci sia una sua richiesta indirizzata alle Autorità Comunali, che giace inascoltata ormai da due anni.
Mi sono tornati alla mente i pastori del duomo a grandezza naturale, vere e proprie opere d’arte, unici per stile e fattezza, da poco restaurati e patrimonio della Comunità stabiese.
Un parroco, in qualità di cittadino di Stabia, chiede solo attenzione per un qualcosa che dovrebbe essere normale: visitare il presepe della Cattedrale e comprenderne l’importanza storico/religiosa dovrebbe essere una priorità innanzitutto per il primo cittadino e poi per la stessa cittadinanza.
Oggi la protesta di don Ciro, purtroppo, si mescola fra incuria dell’Amministrazione e disinteresse degli stessi stabiesi, una miscela estremamente pericolosa che porterà alla sicura distruzione delle rimanenti nostre ricchezze, che secondo il mio personale parere, rimangono le uniche risorse buone che possono farci dire ancora: “Post fata resurgo”.
Cosa dire? Io so solo che don Ciro non riceve attenzione nonostante si trovi a pochi metri dal Comune, e che lo stesso assurdo trattamento è rivolto alla Reggia di Quisisana, agli Scavi di Stabiae e all’arenile stabiese, priorità anch’esse trascurate/ignorate da questa Amministrazione. E allora mi chiedo: Cosa si può fare? Nello sconforto più profondo e completo, propongo ai vertici della nostra Amministrazione, di istituire anche un Assessorato all’Utopia, una nuova figura, dove tutte le richieste saranno ascoltate e, con un po’ di fantasia, forse anche soddisfatte.
E in questo quadro desolante, partendo proprio dalla più amara utopia… vi abbraccio ed invio un caro saluto a te e a tutti i frequentatori di liberoricercatore.
Enzo Cesarano