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La Natività in carrozzella

a cura di Massimiliano Greco

Dalla fantasia del maestro Luigi De Martino, la natività in carrozzella. Il titolo dell’opera, dato dall’acquirente, è fuga a Napoli, ma a mio personale avviso sarebbe stato più giusto fuga a Castellammare, verso l’aria salubre di Quisisana, o al massimo ritorno a Napoli.

La Natività in carrozzella

La Natività in carrozzella (opera di Luigi De Martino)

La carrozza1 è una libera elaborazione della carrozzella della ditta Scala ed è stata realizzata dal maestro Pietro Giordano. Sullo sfondo il lato bello del Vesuvio. L’opera è attualmente in mostra alla Creattiva di Bergamo.

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  1. carrozza in legno di Pietro Giordano, che riproduce in scala la carrozza reale che usavano i Borbone quando arrivavano a Castellammare di Stabia.

Presepi da Guinness – L’opera di don Antonio Esposito

articolo di Massimiliano Greco

Castellammare di Stabia vanta un’antica e radicata tradizione del presepe napoletano, per la collezione di pastori del ‘700 conservati nel Duomo, per la presenza di famiglie che hanno o hanno posseduto collezioni di pastori napoletani di grande pregio e per una folta schiera di artisti ed artigiani, alcuni di grande fama, che si sono dedicati e si dedicano tuttora  all’arte del presepe.

Presepe in Guscio d’uovo

Presepe in Guscio d’uovo

Tra i presepisti Stabiesi, un ruolo di spicco occupa di diritto don Antonio Esposito, un sacerdote schivo e riservato, il mago della micro miniatura, come lo ha definito il Prof. Angelo Stefanucci, presidente dell’Associazione Italiana Amici del Presepio.

Nato nel 1917, attratto dalla vocazione religiosa entra nell’ordine dei Barnabiti per poi passare al clero diocesano. Si cimenta nella realizzazione dei presepi per puro caso; è il Natale del 1941 e per sfogare in qualche modo il dolore per la perdita della mamma, decide di realizzare un presepe in una piccola scatola. Continua a leggere

Don Antonio Esposito

( a cura di Massimiliano Greco )

don Antonio Esposito

don Antonio Esposito

Lo scorso Natale ho avuto un regalo particolarmente gradito da Enzo Cesarano, un articolo in ricordo di mio padre pubblicato su liberoricercatore.
Belle parole che hanno commosso me ed i miei famigliari; vedere mio padre nella sezione degli stabiesi illustri, mi ha riempito di orgoglio. Ho salvato la pagina tra i preferiti e non ti nascondo che ogni tanto vado a rileggermi l’articolo.
Castellammare ha una grande tradizione presepistica, ha ed ha avuto grandi artisti. Alcuni ancora viventi fortunatamente, mi vengono in mente don Ciccio Acanfora ed Ulderico Meledandri, altri purtroppo deceduti.
Tutti meritevoli di essere ricordati e non solo per le qualità artistiche. Purtroppo le informazioni che ho sono alquanto scarne, posso solo fare ricorso a vecchi ricordi d’infanzia, quando però gli interessi erano rivolti da tutt’altra parte.
Giusto un accenno sui cataloghi delle mostre di arte presepiale che da tre anni l’Associazione Stabiese dell’Arte e del Presepe propone ma nulla di più. Tra gli artisti del passato, mi piace ricordare la figura di don Antonio Esposito, vero mago della miniatura. Era amico di mio padre, entrambi soci dell’Associazione Italiana Amici del Presepe, don Antonio lo era da 1956. Ho impresso nella mente un’immagine vecchia più di trent’anni; lo ricordo magro, abito talare, basco ed una grossa sciarpa nera al collo, intento a contemplare i pastori ed i presepi che mio padre custodiva gelosamente nelle sue vetrine.
Cercando tra documenti e riviste, ho trovato un articolo del prof. Angelo Stefanucci pubblicato sul numero 86 di giugno 1976 de “Il Presepio”, rivista dell’ A.I.A.P., che rende perfettamente idea del livello artistico e delle mirabilie di cui era capace don Antonio. Continua a leggere