a cura di Maurizio Cuomo
E’ bella la nostra Castellammare! Le innumerevoli peculiarità che da sempre la caratterizzano (patrimonio concesso dal buon Dio, che abbiamo ereditato dai nostri avi), ahimé, raccontano il passato di una città splendida; un tempo rinomata anche all’estero. A seguire, per giusta conoscenza, presento ai tantissimi affezionati lettori, una “chicca” storica (mi si lasci passare il termine), destinata altrimenti a riempire ulteriormente il dimenticatoio (quell’assurdo contenitore dei bei ricordi perduti) di uso comune nella società attuale, sempre più miope e frettolosa.
Quisisana – 29 agosto 1830 editto borbonico (coll. Gaetano Fontana)
Ogni buon stabiese, sa che Qui-si-sana (toponimo che nel suo intrinseco celebra l’aria fine e salubre stabiese), era il luogo prediletto dai reali per trascorrere le vacanze… pochi invece sanno che per l’intero periodo estivo, Castellammare diveniva di fatto una sorta di seconda capitale del regno, poiché il Re spostandosi nella nostra reggia collinare, “trainava” con sè (per alcuni mesi) l’intera corte.
Prova di ciò ci viene fornita da un raro editto di re Francesco I (facente parte della collezione dello stabiese Gaetano Fontana), nel cui dettaglio ripreso a seguire facciamo notare che fu concepito il dì 29 agosto 1830 a Quisisana.
Dettaglio
La presente intuizione/teoria, se fosse esatta, nel suo piccolo aggiunge ulteriore prestigio alla già ricca ed affascinante storia della nostra Castellammare, che un tempo non solo (come tutti sanno) diveniva residenza estiva dei reali, bensì vero e proprio quartier generale del Re.