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L’Ippocampo ritrovato

L’Ippocampo ritrovato

( muto testimone dell’antico splendore delle Terme stabiane )

articolo del Sig. Riccardo Scarselli

L' Avv. Franco Scarselli con il Presidente della Repubblica Antonio Segni.

L’ Avv. Franco Scarselli con il Presidente della Repubblica Antonio Segni (archivio liberoricercatore.it).

Era un pomeriggio del 1958, e mi interessava seguire mio padre Franco Scarselli; standogli a fianco le giornate non erano mai uguali, quanto apprendevo era un qualcosa di nuovo che mi portava al normale dibattito che si ha a quell’età con il proprio io.

È vivo ancora in me quel dopo pranzo, ci recammo alla maestosa fabbrica di ceramica Solimene a Vietri sul mare e già l’apparire di quella costruzione così inconsueta mi diede una certa impressione che fu ancora più forte quando nell’entrare, un uomo con fare cortese e sorridente ci venne incontro, era colui che mio padre chiamava affettuosamente, per il consolidato rapporto, < Cenziniello >, il titolare di quel magnifico opificio, il quale cortesemente ci invitò a fare un giro per i 4 piani dove avveniva la lavorazione a mano con singoli e particolari disegni sull’oggettistica in ceramica dei più svariati tipi.

Ricordo che quando ritornammo all’ingresso, nell’area operativa del titolare, la discussione di circa 2 ore si imperniò sulla sfumatura tra il giallo ed il verde di un cavalluccio marino che doveva sostituire gli usuali getti d’acqua in acciaio delle mescite dei banchi delle Terme di Castellammare.

Terme stabiane (anno 1950)

Terme Stabiane anni ’50 – da dx il Sindaco degli Uberti, di spalle in camice bianco il Prof. Marotta, il Prof. Bossa, il Sottosegretario alla Sanità, il Ministro (per l’industria ed il commercio) sen. Silvio Gava, il preside Libero d’Orsi (foto gentilmente concessa dal dott. Tullio Pesola).

Il ricordo di questo particolare oggi mi evidenzia le due figure, quella di chi conosceva la trasformazione del colore durante la cottura nei forni e la parte artistica di mio padre acquarellista ed affascinato sempre dal simbolo dell’ippocampo come fonte e difensore delle acque.

L’Ippocampo ritrovato

Dopo aver raccontato questa storia alla famiglia Solimene……… immaginate la gioia che ho avuto nel ricevere in dono dai SOLIMENE uno di quegli ippocampi ritrovato tra gli archivi della fabbrica: G R A Z I E.


Il mosaico del vecchio Lungomare

a cura di Gaetano Fontana

25 marzo 2017 – Nel giorno in cui viene restituita alla cittadinanza la cara Villa Comunale (interdetta per lungo tempo perché interessata da lavori di restyling), nella certezza possa essere di buon auspicio, pubblichiamo (per gentile concessione dell’A.C.S.T.) la bozza in originale del disegno del vecchio mosaico ornamentale della pavimentazione del lungomare. Una vera e propria perla di storia stabiese che di certo è nella mente e nel cuore di ogni buon cittadino della nostra amata Castellammare di Stabia… Volendo dare un valore aggiunto affettivo, a corredo, ci pregiamo di ospitare l’accorato ricordo di Riccardo Scarselli, al quale vanno i nostri più sinceri ringraziamenti.

L'ippocampo del vecchio mosaico della Villa Comunale

L’ippocampo del vecchio mosaico della Villa Comunale

Il ricordo di Riccardo Scarselli

Gentile Direttore, il rivedere i disegni della pavimentazione del lungomare della villa di Castellammare di Stabia mi ha riportato con il pensiero al periodo in cui vennero ideati.
Le nostre sorgenti termali, uniche al mondo come numero e qualità, erano la presentazione genetica della Città e nacque spontaneo richiamarle sul percorso del lungomare con l’anfora mescitrice, cui venne abbinato l’ippocampo che abbondava nel nostro mare cristallino. Continua a leggere