Un torneo di calcio del Rione Spiaggia
nei ricordi di Massimiliano Greco
Premessa dell’autore:
Caro Maurizio,
questa vecchia foto in bianco e nero è il pretesto per parlare del rione dove sono cresciuto, ‘a “Spiaggia”. Rione tutto sommato tranquillo, in prevalenza abitato da famiglie di operai e pescatori; tanta bella gente, perbene, umile e lavoratrice.
Qualche personaggio un po’ naïf, una bella gioventù e pochissimi sopra le righe. Siamo più o meno a metà anni ‘70 (75-77), la foto immortala la squadra vincitrice del torneo di calcio. Magari grazie a questo breve scritto, qualcuno tirerà fuori qualche altra foto, qualche filmino amatoriale, vero Arch. Peppino Di Somma?, e perché no, a qualcun altro verrà il desiderio di ricordare qualche fattariello e qualche persona che ormai non c’è più. Ho citato Mister Jone Spartano, mi dispiace di non essere riuscito ad avere più informazioni per un articolo a lui dedicato. Magari qualcuno che ha qualche anno più di me, leggendo, potrà prendere lo spunto per tracciare un quadro, umano e professionale, più completo.Un abbraccio. Massimiliano
Un torneo di calcio del Rione Spiaggia
In piedi da sinistra:
Fortunato Criscuolo, il caro Franco Donnarumma scomparso prematuramente, Paolino Biagioni, Lello Tavella (uno dei più talentuosi in assoluto). Accosciati da sinistra: Carlo Greco, Toni Letta, Catello Criscuolo e Massimiliano Greco.La squadra vincitrice di un torneo di calcio del quartiere spiaggia che si svolse nel “quadrato”, un piccolo spazio abbandonato, lo è tutt’ora, sito alla fine del lungomare, tra l’Hotel Miramare e il palazzo della finanziaria.Continua a leggere
Un campetto in terra battuta, senza pretese. Manna dal cielo però; considerando che nessun altro quartiere cittadino godeva di uno spazio sempre disponibile a qualsiasi ora del giorno per tirare calci ad un pallone, per noi fortunati, era meglio anche del Maracanà. Le porte solitamente erano delimitate da oggetti trovati al momento, qualche sasso, vecchie latte recuperate sull’arenile e a volte le cartelle scolastiche che facevano la loro bella figura; nel quadrato passavamo la maggior parte del tempo libero, fino all’imbrunire quando partiva, puntuale, il tam tam delle mamme che regolava l’ora di cena.