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San Catello di fine '800

San Catello: galleria iconografica

San Catello: la galleria iconografica

a cura di Maurizio Cuomo

In questa galleria virtuale, dedicata con grande devozione e rispetto, presentiamo una raccolta ricca e variegata di immagini sacre e iconografie che raffigurano San Catello, figura di straordinaria importanza per la città di Castellammare di Stabia.

Vescovo e cittadino esemplare, è venerato non solo come guida spirituale, ma anche come fervente protettore della comunità stabiese.

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Icona di san Catello di Francesco Francolangi

Icona di san Catello di Francesco Francolangi

Le immagini che compongono questa galleria provengono da vari periodi storici e tradizioni artistiche, offrendo uno spunto di riflessione sull’evoluzione del culto di San Catello e su come la sua figura è stata interpretata nel corso dei secoli.

Ogni opera, che sia un dipinto, una scultura o un’icona, racconta una storia, un frammento di fede che continua a ispirare i fedeli e a unire la Comunità.

La nostra galleria è in continuo aggiornamento, con nuove opere che si aggiungono periodicamente, e rappresenta uno spazio di condivisione e di valorizzazione del culto del Santo Patrono stabiese. Continua a leggere

L’eruzione del Vesuvio del 1906

L’eruzione del Vesuvio del 1906

articolo a cura di Maurizio Cuomo

In questa pagina presentiamo la cronaca dettagliata dell’eruzione del Vesuvio avvenuta nell’aprile del 1906, uno degli eventi più drammatici e solenni vissuti dalla comunità stabiese. L’eruzione, con la sua potenza distruttiva e il suo impatto emotivo, segnò profondamente la vita religiosa, sociale e culturale della nostra città. Migliaia di cittadini guardarono il cielo annerirsi, mentre le ceneri vulcaniche cadevano come pioggia sulla città, avvolgendo tutto in un’atmosfera surreale e inquietante.

Eruzione del Vesuvio con san Catello in esposizione

Particolare di un dipinto di Francesco Filosa (Cattedrale stabiese)

Le strade si riempirono di fedeli che pregavano in processione, implorando la protezione divina. Le campane della Cattedrale suonavano a lutto, ma anche a speranza. I sacerdoti, con coraggio e fede, guidavano il popolo tra le invocazioni e i riti sacri.

La statua del nostro San Catello portata in processione fece da guida come faro nelle tenebre.

In quei giorni drammatici, la spiritualità della città raggiunse un’intensità straordinaria. Le parole scritte allora testimoniano un sentimento collettivo di devozione e paura, ma anche di solidarietà e rinascita.

La cronaca che pubblichiamo è stata estrapolata da due preziosi scritti d’epoca, gelosamente custoditi negli archivi storici della Cattedrale di Castellammare di Stabia. Essa ci restituisce con forza le emozioni, le preghiere e i gesti di un’intera comunità che affrontò con fede uno degli eventi naturali più imponenti degli ultimi secoli. Condividerla oggi significa onorare la memoria di quei giorni e tramandare la forza spirituale che da allora anima ancora il cuore della nostra città. Continua a leggere

Santu Catiello e ll’alluvione

Il 20 gennaio 1764 una disastrosa alluvione provocò ingenti danni alla nostra città, ma grazie all’intercessione di San Catello (per noi stabiesi Santu Catiello) non ci furono vittime, al contrario dei paesi vicini come Lettere, Casola, Gragnano, Pimonte e Vico Equense.

A seguire la poesia composta (nel gennaio 2014) da Bonuccio Gatti, in occasione del 250° anniversario dell’alluvione.

Santu Catiello in una pittura di Ciro Alminni

Santu Catiello in una pittura di Ciro Alminni


Santu Catiello e ll’alluvione

Pure chist’anno è asciuta ‘a prucessione,
pure sta vota s’è mantenuta ‘a tradizione;
‘o maletiempo, accussì comme d’incanto,
è scumparuto propio pe f’ascì’ ‘o Santo!

E chistu ccà è pure ‘n’anno particolare,
ce sta ‘n’anniversario che è da ricordare:
250 anne fa ce fuje ‘na grossa alluvione,
ma Santu Catiello salvaje ‘a pupulazione. Continua a leggere

Osservazioni astronomiche al Monte Sant’Angelo a Tre Pizzi

“Per un’interpretazione naturalistica della miracolosa apparizione di San Michele Arcangelo al vescovo Catello e al monaco Antonino”

Il "Passo del diavolo" sulla via del Sant'Angelo a Tre Pizzi.

Il “Passo del diavolo” sulla via del Sant’Angelo a Tre Pizzi (foto F. Fontanella).

Qualche tempo fa, su invito di alcuni amici ricercatori appassionati di storia locale, ho avuto modo di leggere una traduzione1 dello scritto agiografico noto come Anonimo sorrentino. Cercavo, con la lettura, uno spunto naturalistico che potesse contribuire allo studio delle vicende narrate nel testo.

Tralasciando la bella e suggestiva descrizione del paesaggio, che in un primo momento aveva catalizzato il mio interesse, ho focalizzato l’attenzione sul racconto dell’apparizione di San Michele Arcangelo al vescovo Catello e al monaco Antonino.

“… la prova del loro comune sentire e dell’identico modo di esprimersi fu una visione angelica. A notte fonda infatti apparendo ad entrambi proprio uguale: Voglio, disse, che in quel luogo in cui siete soliti attendere con zelo alla preghiera e dove dinanzi vedeste un cero ardere, costruiate a mio nome un oratorio. Richiesto del nome rispose di essere l’Arcangelo Michele e disparve.” Continua a leggere

  1. D’Angelo G., 2009 – Anonimo Sorrentino – manoscritto del secolo nono – La più antica storia dei santi Antonino e Catello (II ed. riveduta, corretta e integrata). Pag. 87-89

San Catello – la storia del nostro Santo Patrono

Personaggi stabiesi

San Catello

la storia del nostro Santo Patrono

a cura di Maurizio Cuomo

Busto di San Catello (opera del M° Luigi De Martino - laboratorio artigiano alla via Rispoli)

Busto di San Catello (opera del M° Luigi De Martino – laboratorio artigiano alla via Rispoli)

La storia di San Catello

La storia di Catello, vescovo di Stabia e patrono della città di Castellammare di Stabia, purtroppo, non è ben chiara. Avvolta nel mistero e per alcuni tratti contraddittoria, la vita del Santo, fu trascritta per la prima volta dall’Anonimo sorrentino in un manoscritto risalente alla fine del IX sec. Intento a raccontare la storia di Sant’Antonino abate di Sorrento (strettamente collegata alla vita di San Catello), l’anonimo nei suoi antichi scritti, menzionando le vicissitudini che legano i due Santi, ha rilasciato numerose tracce descrittive anche di San Catello.

San Catello (stampa d'epoca)

San Catello (stampa d’epoca)

L’incontro tra i due Santi avvenne nella seconda metà del VI secolo, quando Sant’Antonino (monaco benedettino), scampato alla furia devastante del popolo longobardo, dopo diversi giorni di profugo cammino, giunto a Stabia, fu accolto dal vescovo Catello. Continua a leggere