La gattina nel motore
di Silvestro Migliorini
La gatta nel motore, immagine tratta dal web
In sintesi la storia è semplice e potrebbe essere liquidata in due battute: una gattina di pochi giorni si è smarrita nel vano del motore della mia auto in sosta. Ma, continuiamo con ordine, confidando anche nel vostro aiuto.
Mi trovo a Castellammare di Stabia, per pochi giorni, per trascorrere il Ferragosto. Sono riuscito a trovare un “buco” per un parcheggio, quasi impossibile della mia auto, da difendere con i denti e con le unghie per i prossimi giorni. Ieri sera, rientrando molto sazio per aver mangiato una gustosa e nutriente pizza, vedo da lontano molte persone che si danno un gran da fare attorno alla mia auto. C’è addirittura chi carponi cerca di infilarsi sotto la vettura, altri ancora parlano tutt’insieme. Riesco a mettere a fuoco soltanto poche parole “vigili urbani”, “pompieri”, “protezione civile”, deduco subito: ci sarà stato un incidente? Mi astengo dal fare domande, tanto non mi ascolterebbero. Finalmente riesco a leggere l’avviso incollato sul parabrezza che recita così: “Attenzione! C’è una gattina nel motore!”
Tiro fuori il telecomando e con un clic sblocco le portiere accendendo le luci dell’abitacolo dell’auto. Un istante dopo, da nessuno divento primo attore, quasi un eroe. Vogliono sapere subito se sto per partire e tirano tutt’insieme un sospiro di sollievo udibile per una ventina di metri alla mia risposta rassicurante. Mi raccontano gli interventi precedenti senza esito, tutti molto eccitati e partecipativi. Ormai la ricerca diventa globale e si moltiplicano nuove iniziative: dal cofano posteriore sono stati presi due ombrelli, una torcia elettrica ed un cartone arrotolato e piegato da usare per stanare l’animaletto che dà l’impressione che abbia fatto gli studi universitari, perché nelle due volte che si era arrivati vicino alla conclusione del caso, la gattina, dopo aver mostrato due occhietti vispi ed un musetto da favola, si era eclissata per poi segnalare la propria presenza con miagolii “strappa – core” nella parte posteriore dell’auto, per poi ritornare nuovamente nel vano motore. Qualcuno tenta di prenderla per la gola portando una scodella di latte ed un’altra di carne in scatola. Questo gesto scatena una gara di solidarietà, altri si presentano con altro latte ed altro cibo ed io, incredulo penso alla fame nel mondo, ai bambini malnutriti, rendendomi conto che forse mi odierete perché vi sto rovinando la storia, forse …per questo all’inizio vi chiedevo aiuto senza saperne giustificare la ragione.
Di tanto in tanto qualche auto di passaggio accosta, rallenta, mentre il guidatore chiede di essere aggiornato sugli ultimi sviluppi. Sono sempre più incredulo e qualcuno di voi potrebbe pensare a chissà quante birre ho bevuto durante la pizza. Vi giuro ho bevuto solo un bicchiere di birra, di più non posso per i miei malanni.
Mi ero un po’ stancato e vigliaccamente ho proposto di sospendere le ricerche. Come da un copione, una bambina ha incominciato a piangere. Ho ritiro subito la proposta chiedendo scusa consapevole che a questo punto rimaneva solo la possibilità di vincere, vincere! …Vincere!
Forse non ci crederete ma, a questo punto è arrivato un aiuto inaspettato, la gattina mostrandosi e si è lasciata prendere docilmente tra gli applausi generali. Che popolo fantastico quello napoletano!
Al mattino seguente sono tornato sulla scena ed ho trovato tutti piatti del cibo vuoti, allora il pensiero è corso alla fame ed ai bambini del terzo mondo.
Silvestro Migliorini
Castellammare di Stabia, lì 13 agosto 2010