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Operette e sceneggiate alle Terme

Gli anni ’30 a Castellammare
( nei ricordi dello stabiese Gigi Nocera )

Le Terme stabiane (anni '30)

Le Terme stabiane (anni ’30)

Negli anni 30 d’estate, molti spettacoli teatrali si svolgevano alle Terme Stabiane (le vecchie Terme, quelle “fora ‘o cantiere”). Il palcoscenico e la platea venivano allestiti nello spazio che normalmente era frequentato da chi di giorno faceva la cura delle acque, bighellonando in attesa delle conseguenze delle bevute… Di sera, quando iniziavano gli spettacoli, dalla montagna scendeva una frescura che induceva molte signore a tirare fuori “lo scialletiello” e coprire le loro spalle o i pargoli che tenevano in braccio. Oh! come ricordo bene quel fresco. E quanta nostalgia e quanti ricordi mi suscita! Molte famiglie assistevano regolarmente agli allestimenti di “Operette” e “sceneggiate”. Di queste ultime una delle Compagnie più apprezzata era quella denominata “Cafiero e Fumo”, che erano i capocomici. Una superstite di questa dinastia di attori dialettali ha partecipato una quindicina di anni fa ad un noto film di Luciano De Crescenzo. Continua a leggere

Nè, ma che sta’ succedenne?!

editoriale di Maurizio Cuomo

Castellammare in cartolina

Quando Castellammare era una “Cartolina”!!!

Che un giorno o l’altro arriverà la biblica apocalisse è cosa saputa, ciò che non sapevo è che la fine del mondo dovesse iniziare proprio qui dalla nostra Castellammare.

Cito alcuni fatti occorsi negli ultimi giorni per un brevissimo quadro della situazione: incendio a via Gesù, smottamento a via Tuoro, ennesima esondazione del Sarno con allagamento degli adiacenti abitati, ed esplosione di un ordigno nella centralissima via Carrese. Oltre agli eventi accidentali e o naturali che colgono Castellammare sempre e comunque impreparata, per chi non se ne fosse accorto, qui da noi, con la frase/giustifica: “Non è a norma…” è anche tutto in via di chiusura: attività commerciali, servizi pubblici, posti di lavoro, speranze per il futuro e tutti gli annessi del caso.

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Don Peppino

articolo del dott. Tullio Pesola

Come sia affascinante ed emozionante assistere al battesimo di una nave è un sentimento che a noi Stabiesi appartiene particolarmente, è qualcosa di inesprimibile, come inesprimibile è quella sensazione che si avverte quando udiamo dire: “Madrina, in nome di Dio taglia!”.

Una particolare cerimonia, un particolare rito sono necessari quando si dà vita ad una materia inerte qual è l’informe quantità di lamiere o tavole di legname che, assemblate dalla sapienza del lavoro umano, danno infine forma a una nuova imbarcazione. Quella materia pesante e rozza, in apparenza a tutto idonea tranne che a galleggiare in acqua, si trasforma come per magia (la magia della tecnica umana!) in oggetti agili e sicuri fra le onde, perfino eleganti.

Don Peppino (foto - Tullio Pesola)

Don Peppino (foto – Tullio Pesola)

Occorre, quindi, amministrare il battesimo a quella imbarcazione con la benedizione religiosa e l’imposizione del nome prima del varo, ossia del suo primo ingresso in mare.

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Giovanni Minieri

Da sempre impegnato nel sociale e nel volontariato, quest’oggi, l’amico Giovanni Minieri, ci onora di un suo componimento poetico dialettale dedicato alle ventotto sorgenti stabiesi.

Nel ringraziare Giovanni per la gentilissima condivisione, auguriamo a tutti una felice lettura.

Le Antiche Terme di Stabia

Vintotto so’ ‘e surgente


Vintotto so’ ‘e surgente
(Giovanni Minieri)

Chi è surde nun ‘e sente,

so’ vintotte ‘e sunature

‘nu strumente bell’assaje ca’ riescene a suna’.

Chiude ll’uocchie, appizze ‘e recchie,

è ‘nu scroscio ‘e acqua pura

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La Medusa (copertina di Asturi)

Tiempe belle ‘e ‘na vota

“Tiempe belle ‘e ‘na vota, tiempe belle addó’ state? Vuje nce avite lassate, ma pecché nun turnate?”, parafrasando per intero il ritornello di una vecchia canzone di Aniello Califano, rimettiamo all’attenzione degli affezionati lettori la presente rubrica in cui vengono raccolti, numerosi documenti che testimoniano in modo semplice ed affascinante un passato stabiese non molto remoto. Un passato che sembra essere distante anni luce dai giorni nostri e dal nostro moderno modo di vivere (o sopravvivere) in una società sempre più frenetica e opprimente, che impone un modus vivendi affannoso e alla continua ricerca della modernità o di una acclamata effimera moda del momento. Al fine di salvaguardare, in una vera e propria “banca del ricordo”, il passato tracciato dai nostri padri (il cui solco, purtroppo, per i motivi di cui sopra, sembra svanire e perdersi come le tracce sulla sabbia di un bagnasciuga battuto dalle onde di un incontrollabile burrascoso progresso), verranno qui raccolte e proposte delle rare immagini, locandine d’epoca e quant’altro possa testimoniare l’indiscutibile e fervente attività economica svolta a Castellammare di Stabia, nei bei tempi che furono…

Maurizio Cuomo

Asturi-Medusa

La Medusa (copertina di Asturi)

La Medusa (copertina di Asturi)
Per gentile concessione della dott.ssa Anna Iozzino