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Il Piccolo coro del Melograno di Firenze a Castellammare

Sabato 31 maggio 2014 (ore 19.30) nella concattedrale di Castellammare di Stabia

Il Piccolo coro del Melograno di Firenze

Il Piccolo coro del Melograno di Firenze

Circa 50 bambini dai 5 ai 13 anni, provenienti da tutta la provincia di Firenze e dalle province limitrofe, sabato 31 maggio, regaleranno un loro concerto alla città di Castellammare di Stabia e a chiunque avrà il piacere di ascoltarli nella cattedrale in Piazza Giovanni XXXIII.
Si tratta de “Il Piccolo Coro Melograno” di Firenze ispirato dal modello pedagogico, artistico e culturale del Piccolo Coro Mariele Ventre dell’Antoniano di Bologna. Creato, nel 2001 dalla direttrice Laura Bartoli, non è solo una scuola di musica ma una officina di valori ideali, uno strumento per le attività di solidarietà dedicate ai bambini. I suoi programmi musicali alternano l’esecuzione di brani di musica leggera per l’infanzia, accompagnati da basi musicali preregistrate, ad un eclettico repertorio, eseguito a cappella o con accompagnamento di pianoforte, che spazia dalla musica madrigalistica fino ai brani della tradizione natalizia. Continua a leggere

La chiocciolina sul percorso delle Acque

La chiocciolina sul percorso delle Acque

La chiocciolina sul percorso delle Acque

 

Con assoluto piacere si sottolinea che quest’oggi (venerdì 30 maggio 2014 – ore 18,00)  al convegno interverrà anche liberoricercatore.it, nelle persone del dott. Giuseppe Plaitano e del naturalista Ferdinando Fontanella, ai quali sarà affidato il compito di illustrare brevemente la storia delle nostre “acque”, alcune curiosità e piccoli aneddoti a tema, fino ad arrivare alle problematiche dei giorni nostri.

Nel ringraziare “Slow Food“, per l’invito a collaborare (da noi accettato ben volentieri), è gradita l’occasione per invitare la cittadinanza a partecipare.

 

La “Resistenza” e noi stabiesi

a cura di Francesco Ferrigno

Ricerca di famiglia intrapresa in memoria dello stabiese Attilio Uvale

La Resistenza: lapide

La Resistenza: lapide

In questa lapide affissa nell’Istituto Farmaceutico Militare di Firenze compare anche il nome di Attilio Uvale, di anni 23.  Continua a leggere

Omaggio a Don Carlo Schizzo

di Rodolfo Armenio

Don Carlo Schizzo

Don Carlo Schizzo

Don Carlo nacque a Caivano il 12 aprile del 1919: era il quinto di sette fratelli. Dopo aver frequentato l’Istituto ginnasiale del Sacro Cuore di Frattamaggiore, iniziò il Seminario Diocesano, preparandosi con impegno alla teologia. Terminati gli studi, pur non avendo ancora raggiunto l’età prevista dal Codice, con dispensa della Santa Sede, si preparò ad essere ordinato Sacerdote. La mattina del 2 febbraio 1942 ai piedi dell’Altare di Tempio di Teano, venne ordinato Sacerdote per sempre da S. E. Mons. Tamburrini. Dopo aver frequentato il corso di S. Eloquenzia, tenne conferenze e prediche all’Azione Cattolica di Benevento, Avellino, Bari, Lecce ed in altre Città del Nord Italia e del Nord America, successivamente venne affidato alla parrocchia di S. Lucia a Mare, a Napoli, come vice parroco. Nel 1946, Mons. Federico Emanuel, Ordinario della Diocesi di Castellammare di Stabia, lo volle nella propria Diocesi per affidarlo, il 9 giugno, al popolo di Ponte Persica che attendeva l’uomo mandato da Dio a comprendere e a condividere le esigenze in cui dibatteva. Una volta a Ponte Persica si sbrigò a tracciare un programma ben deciso: nel 1950 acquistò un terreno adiacente alla vecchia Cappella di S. Maria dell’Arco. L’anno successivo iniziarono i lavori del nuovo complesso parrocchiale che comprendeva: la Parrocchia, l’asilo infantile, i saloni parrocchiali, le scuole elementari, le stanze per le suore, il laboratorio di taglio, cucito e ricamo. Nel frattempo Continua a leggere

Zompa Cavalier

( articolo di Maurizio Cuomo )

Una famosa opera di Pieter Bruegel (il Vecchio) dal titolo “Giochi di fanciulli”, risalente al 1560 (conservata ed esposta al pubblico nel Kunsthistorisches Museum di Vienna), testimonia le origini antichissime di questo giuoco (in alcune zone d’Italia  anche conosciuto col nome di “Cavallo lungo”). Nello specifico il gioco è illustrato nell’angolo basso a destra del dipinto.

Giochi di fanciulli ( Zompa Cavalier )

Giochi di fanciulli ( Zompa Cavalier )

 

Modalità e svolgimento del gioco:

Definiti i due gruppi (composti da un minimo di due giocatori per squadra) e designato un ulteriore partecipante (neutrale) che farà da cosiddetto “cuscino” (in alcuni casi detto anche “mamma”), il gioco ha i presupposti per avere inizio. A questo punto due rappresentanti, delegati dalle squadre, fanno il “tocco” (la conta), e la sorte decide il resto, ovvero chi farà da “cavallo” e chi da “cavaliere”. Stabiliti i ruoli di ciascun gruppo, i giocatori si predispongono nel seguente modo: il partecipante “cuscino” (il quale ha il ruolo di sostenere, di ammortizzare e di proteggere la testa del capo fila del gruppo “cavallo”), posizionatosi in piedi con spalle al muro, viene cinto alla vita dalle braccia del primo dei giocatori che fanno da “cavallo”, il quale, piegato a novanta gradi (testa e spalla al “cuscino”), cercherà nei limiti del possibile di trovare una posizione comoda e soprattutto sicura, adatta allo svolgimento del gioco; il secondo del gruppo “cavallo”, ugualmente piegato a novanta, si predispone avvinghiato saldamente alla vita del suo capo fila, il terzo e gli eventuali ulteriori componenti del gruppo “cavallo”, avranno cura di posizionarsi allo stesso modo (formando così un unico corpo “cavallo”, saldo e sicuro). La squadra dei “cavalieri” (chiaramente di pari numero), previa consona rincorsa, inizia quindi a saltare sulla schiena dei ragazzi dell’opposto gruppo (azione che ha dato origine al nome del gioco “Zompa cavalier”), facendo attenzione a permanervi nel tentativo di abbattere con il peso i giocatori sottoposti.
E’ uso comune e buona norma (per dare preavviso ai “cavalli” in attesa, rivolti di spalle), che i saltatori accompagnino la rincorsa per il salto dando la relativa voce: “Zo-mba ca-valier”.
Tatticamente si darà incarico al primo “cavaliere” (in genere quello più agile, veloce e coordinato), di effettuare un salto sufficientemente lungo al fine di lasciare spazio utile ai successivi saltatori; a slancio compiuto, il primo “cavaliere”, in attesa che tutti gli altri saltatori abbiano compiuto il relativo slancio, dovrà permanere aggrappato alla schiena del sottostante “cavallo”, facendo attenzione a non cadere, pena la sconfitta della squadra di appartenenza. Il gioco metterà alla prova l’agilità e l’equilibrio dei “cavalieri” e la resistenza e la compattezza dei “cavalli”, designando un vincitore solo su rinuncia, o quando un componente dei due gruppi sbaglia (se un “cavaliere” cade o un “cavallo” cede).