Archivi tag: stabiese

Fratielle e surelle (‘a siconda stella)

a cura di Enzo Cesarano

Volendo dare, ai numerosissimi stabiesi emigrati dalla nostra Castellammare, la possibilità di riascoltare “fratielle e surelle”, anni fa, chiedemmo al carissimo Aniello Lascialfari di prestare la sua voce per la nobile causa…

A distanza di anni, il modulare limpido e sonoro di Aniello omaggia e rappresenta (in punta di piedi) l’operato dei numerosi cantori stabiesi che nel periodo della “dodicina” (dal 26 di novembre al’8 dicembre), con sacrificio ed assoluta devozione percorrono, nelle primissime ore del mattino, vie e vicoli della nostra amata Città, invitando i fedeli a recarsi in chiesa per la recita del Rosario.

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Edicola dell’Immacolata alla salita del carcere (foto Enzo Cesarano)


Ascolta la voce votiva di Aniello Lascialfari  (il “fratielle e surelle” del web) Continua a leggere

Appunti incompleti sul neofascismo stabiese nel dopoguerra repubblicano

articolo del dott. Raffaele Scala

Anni '30 (il fascismo a Castellammare)

Anni ’30 (il fascismo a Castellammare)

Passata la grande paura della defascistazione del 1943 – 1946, operata a Castellammare in particolare negli enti pubblici con alcune decine di licenziamenti e defenestrazioni, poi chiusa con la grande amnistia – provocando pesanti malumori ed energiche proteste nella base comunista, in particolare tra gli ex partigiani – voluta in particolare dal ministro di Grazia e Giustizia, Palmiro Togliatti nel giugno 1946, i fascisti rialzarono la testa costituendosi sul finire del 1946 in partito, denominandolo Movimento Sociale Italiano, poi diretto a livello nazionale da Giorgio Almirante (1914 – 1988). Tra quanti pagarono con il licenziamento per la loro militanza fascista, ricordiamo gli squadristi Mariano Carrese, un lontano e giovanile passato nelle file socialiste, Vincenzo Zerbini, Domenico Vanacore e Piero Girace. Il primo Sotto Comitato di Liberazione Nazionale guidato dall’avvocato Silvio Gava deliberò due successivi elenchi di 52 e 25 fascisti ritenuti squadristi e facinorosi.  Tra questi l’avvocato Arnaldo Fusco, considerato l’anima nera del fascismo locale e già Vice federale di Napoli e Giuseppe e Mario Mormone. Il 28 giugno 1944 toccò al sindaco Carlo Vitelli deliberare una nuova sospensione ed epurazione nei confronti di Sebastiano Longobardi, sorvegliante allo spazzamento e Michele Battipaglia, bidello di scuola elementare.[1]

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Quisisana, paradiso verde

( collezione Diego Celotto )

Caro Maurizio, rovistando fra le riviste antiche in mio possesso ho avuto la gradita sorpresa di ritrovarmi una copia della Rivista “Castellammare” edita sotto il periodo fascista (presumibilmente nel 1931), in buone condizioni. Se non è annoverata fra il tuo vasto archivio, posso inviarti periodicamente, tempo permettendo e se sei d’accordo, le foto delle pagine sì da poter essere condivise sul sito. Oltre alle pubblicità dell’epoca si dà ampio spazio alle Fontane del Re (!), tema attuale… Spero di aver fatto cosa gradita.

Un saluto. Diego Celotto


Quisisana, paradiso verde (stralcio n. 1)

Quisisana, paradiso verde (stralcio n. 1)

Quisisana, paradiso verde (stralcio n. 2)

Quisisana, paradiso verde (stralcio n. 2)

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Il francobollo stabiese

In questa pagina pubblichiamo la gigantografia del francobollo commemorativo della città di Castellammare di Stabia (formato reale circa cm 4×5). Il francobollo emesso nel 1985 (valore di £. 400), che riproduce l’inconfondibile paesaggio stabiese, ci fu gentilmente donato dal compianto Salvatore Correale (Presidente e fondatore del Circolo Filatelico e Numismatico “Club del Tempo Libero”).

francobollo di Stabia

francobollo di Stabia

Caratteristiche

Colore: Policromo

Dentellatura: 14                   Tipo di dentellatura: Pettine

Stampa: Rotocalco                Fogli da: 25

Dimensioni : 48 × 40 (mm)

Tiratura: 5.000.000

 

busta-1-fronte

Busta Primo Giorno

busta-2-fronte

Busta Primo Giorno

Annullo Primo Giorno

Annullo Primo Giorno

 

Il Faito

Il Faito
( Nicola Amabile )

Come un gigante generoso e grande
che veglia vigile sulla Città, o Faito,
verdeggiante e austero t’ergi eterno
sull’incantato golfo di Stabia.

Il Faito maestoso

Il Faito maestoso

In dolce degradar di clivi
si stende il tuo verde manto
a specchiar gli alberi annosi
nel Tirreno azzurro.

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