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Castellammare di Stabia (8-28 settembre 1943)

CRONISTORIA
( a cura di Antonio Cimmino )

Lapide posta sul muro perimetrale del Cantiere navale di Castellammare (foto Maurizio Cuomo)

Lapide posta sul muro perimetrale del Cantiere navale di Castellammare (foto Maurizio Cuomo)

Castellammare di Stabia: tramonto di mercoledì 8 settembre 1943

Una giornata di guerra, come le altre, nel regio cantiere navale di Castellammare di Stabia. Alle ore 18,30 circa ammaina bandiera sulle corvette  Lucciola (Capitano di corvetta Michelangelo Flaman di La Spezia) e Vespa ormeggiate al molo dell’Acqua della Madonna, complete di equipaggio e già allestite.

Le corvette in allestimento Grillo, Cicala e Calabrone sono ormeggiate alla banchina del cantiere.

Più in là, in corrispondenza del forte borbonico, si dondola alla brezza vespertina l’incrociatore leggero Giulio Germanico varato due anni prima e quasi completamente allestito. Da qualche giorno sono terminati i lavori di riparazione della zona poppiera colpita il 10 agosto,  da colpi da 152 mm lanciati a parabola (a forcella), dal Golfo di Salerno dai cctt. britannici Penelope e Aurora. Continua a leggere

‘E furastiere

Gli anni ’30 a Castellammare
( nei ricordi dello stabiese Gigi Nocera ) 

Furastiere alle Terme Stabiane (particolare di una cartolina d'epoca).

Furastiere alle Terme Stabiane (particolare di una cartolina d’epoca).

Come tutti i miei concittadini sanno, una volta le Terme stabiane si trovavano “fora ‘o cantiere”: proprio di fronte all’entrata principale del Cantiere Navale. L’interno delle Terme era architettonicamente armonioso e ben proporzionato tra gli spazi coperti e quelli all’aperto. Con pochi angoli e con dei graziosi padiglioni retti da colonne. Niente a che vedere con il freddo e squadrato cemento delle attuali terme.
Quelle preziose acque, che da secoli arrecano tanti benefici alla salute di chi ne fa accorto uso, avevano colà trovato degna residenza. Quel luogo ameno e tranquillo veniva raggiunto al mattino presto da molti stabiesi. Chi vi arrivava a piedi, chi col tram (quando esisteva ancora e che attraversava tutta la città, dalla Ferrovia al Cantiere) o con l’autobus. Ci si andava per curarsi dai veri o presunti acciacchi, ed anche per incontrarsi con gli amici, i conoscenti e magari pettegolare sugli uni e sugli altri, sui risultati calcistici delle “vespe”, cioè dello Stabia, la squadra di calcio locale, della situazione generale del paese e del Cantiere il cui lavoro non sempre era assicurato. Continua a leggere

Imparare dalle tradizioni

( l’editoriale di Maurizio Cuomo )

Riveduto ed ampliato in alcune sue parti, ho letto questo mio scritto, in occasione dell’intervento di liberoricercatore alla conferenza “Valorizzazione del Territorio – La chiave per la Città nuova”, evento organizzata da “Asso A.I.G.” e tenutosi nella sala conferenze di Unimpresa. La mia lettura, ha fatto da preludio e da introduzione a “Il Regio Cantiere Navale di Castellammare di Stabia, dalle origini al 1860”, interessantissima disquisizione di Antonio Cimmino.

Buona riflessione a tutti. Maurizio Cuomo.

Valorizzazione del Territorio

“Valorizzazione del Territorio – La chiave per la Città nuova”: le Tradizioni

La nostra è una città dalla storia antichissima, come tale, per il suo vissuto, gode di innumerevoli tradizioni che si fondono tra sacro e profano che la contraddistinguono dalle città viciniori: la processione di San Catello, il rito del dare la voce di fratielle e surelle, ‘o lunnerì ‘e Puzzano e ‘o Marterì ‘e Monte Coppola, solo per citarne alcune.
In questo ambito, una menzione particolare, la meritano i maestri biscottai locali che nel tempo si sono inventati dolciumi di ogni genere: i rinomati “Pullece ‘e monaco” di fine anno, delizia per il nostro palato, ne sono ottima testimonianza… per non parlare del “Biscotto di Castellammare” che nel suo nome porta anche tutta la laboriosità ed il profumo di una intera Città (profumo che nel tempo, purtroppo è svanito, perché un popolo ha smarrito la propria identità). Continua a leggere

La politica e il cittadino stabiese

( di Maurizio Cuomo )

Vota Antonio... Vota Antonio... Vota Antonio... Antonio La Trippa!!!

Vota Antonio… Vota Antonio… Vota Antonio… Antonio La Trippa!!!

I miei rudimenti scolastici basati sull’etica comportamentale e l’educazione civica, seppur labili, mi spingono ancora a credere che per poter amministrare una città, la politica è essenziale. Questa mia certezza, sicuramente forzata dai “dogmi” dei cosiddetti “bei tempi che furono”, tempi in cui i valori morali erano sempre e comunque anteposti agli interessi personali, oggi inizia a vacillare a causa delle cosiddette alleanze di comodo che celano e generano allarmanti compromessi a discapito di noialtri, accordi sottobanco che lasciano l’amaro in bocca ad una intera città, ma che paradossalmente accontentano un po’ tutti, perché alla fine verrà fatto credere che quella percorsa era l’unica via che si poteva imboccare. Fumo negli occhi all’italiana, insomma, inutile dire che il dado è tratto e che a noi comuni mortali, non resta che sperare o meglio pregare, che non si finisca ulteriormente in basso. A Castellammare quindi è giunta l’ora di vivere una nuova odissea: le “AMMINISTRATIVE COMUNALI”, dove a candidarsi vi è mezza città. Continua a leggere

Eduardo Martone (Poetica stabiese)

Mi piacerebbe inserire in rubrica un’altra delle mie composizioni. Complimenti ancora per l’ottima tenuta del sito. 

Eduardo Martone

Villa Comunale e Corso Garibaldi anni '50

Villa Comunale e Corso Garibaldi anni ’50

Serata d’abbrile

Ho 16 anni e passeggio da solo al buio per il lungomare di Castellammare; il cielo è stellato, la luna piena, una musica struggente fa da sottofondo ai pensieri, una coppia di innamorati cercano in un vicolo solitario un posto dove appartarsi, un grillo canta…..come può non iniziare la danza della fantasia?
La luna ha sempre intrigato l’uomo ed è con lei che comincia un colloquio intimo che dura poco tempo perché una nuvola chiara copre la luna, i piedi ritornano sulla terra e la realtà riprende il posto che per pochi minuti aveva prestato alla fantasia.

‘Nta ll’onne ‘e ‘stu mare ‘ncantato,
se specchiano stelle e lampare!
Ch’addore! Che cielo affatato!
… Che bella ch’è Castiellammare!

E chesta serata d’abbrile?
Che luna!…Che cielo stellato!
Pe’ ll’aria ‘na musica doce
‘o core me fa ‘ntennerì. Continua a leggere