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Il francobollo stabiese

In questa pagina pubblichiamo la gigantografia del francobollo commemorativo della città di Castellammare di Stabia (formato reale circa cm 4×5). Il francobollo emesso nel 1985 (valore di £. 400), che riproduce l’inconfondibile paesaggio stabiese, ci fu gentilmente donato dal compianto Salvatore Correale (Presidente e fondatore del Circolo Filatelico e Numismatico “Club del Tempo Libero”).

francobollo di Stabia

francobollo di Stabia

Caratteristiche

Colore: Policromo

Dentellatura: 14                   Tipo di dentellatura: Pettine

Stampa: Rotocalco                Fogli da: 25

Dimensioni : 48 × 40 (mm)

Tiratura: 5.000.000

 

busta-1-fronte

Busta Primo Giorno

busta-2-fronte

Busta Primo Giorno

Annullo Primo Giorno

Annullo Primo Giorno

 

Il Faito

Il Faito
( Nicola Amabile )

Come un gigante generoso e grande
che veglia vigile sulla Città, o Faito,
verdeggiante e austero t’ergi eterno
sull’incantato golfo di Stabia.

Il Faito maestoso

Il Faito maestoso

In dolce degradar di clivi
si stende il tuo verde manto
a specchiar gli alberi annosi
nel Tirreno azzurro.

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Castellammare di Stabia (8-28 settembre 1943)

CRONISTORIA
( a cura di Antonio Cimmino )

Lapide posta sul muro perimetrale del Cantiere navale di Castellammare (foto Maurizio Cuomo)

Lapide posta sul muro perimetrale del Cantiere navale di Castellammare (foto Maurizio Cuomo)

Castellammare di Stabia: tramonto di mercoledì 8 settembre 1943

Una giornata di guerra, come le altre, nel regio cantiere navale di Castellammare di Stabia. Alle ore 18,30 circa ammaina bandiera sulle corvette  Lucciola (Capitano di corvetta Michelangelo Flaman di La Spezia) e Vespa ormeggiate al molo dell’Acqua della Madonna, complete di equipaggio e già allestite.

Le corvette in allestimento Grillo, Cicala e Calabrone sono ormeggiate alla banchina del cantiere.

Più in là, in corrispondenza del forte borbonico, si dondola alla brezza vespertina l’incrociatore leggero Giulio Germanico varato due anni prima e quasi completamente allestito. Da qualche giorno sono terminati i lavori di riparazione della zona poppiera colpita il 10 agosto,  da colpi da 152 mm lanciati a parabola (a forcella), dal Golfo di Salerno dai cctt. britannici Penelope e Aurora. Continua a leggere

‘E furastiere

Gli anni ’30 a Castellammare
( nei ricordi dello stabiese Gigi Nocera ) 

Furastiere alle Terme Stabiane (particolare di una cartolina d'epoca).

Furastiere alle Terme Stabiane (particolare di una cartolina d’epoca).

Come tutti i miei concittadini sanno, una volta le Terme stabiane si trovavano “fora ‘o cantiere”: proprio di fronte all’entrata principale del Cantiere Navale. L’interno delle Terme era architettonicamente armonioso e ben proporzionato tra gli spazi coperti e quelli all’aperto. Con pochi angoli e con dei graziosi padiglioni retti da colonne. Niente a che vedere con il freddo e squadrato cemento delle attuali terme.
Quelle preziose acque, che da secoli arrecano tanti benefici alla salute di chi ne fa accorto uso, avevano colà trovato degna residenza. Quel luogo ameno e tranquillo veniva raggiunto al mattino presto da molti stabiesi. Chi vi arrivava a piedi, chi col tram (quando esisteva ancora e che attraversava tutta la città, dalla Ferrovia al Cantiere) o con l’autobus. Ci si andava per curarsi dai veri o presunti acciacchi, ed anche per incontrarsi con gli amici, i conoscenti e magari pettegolare sugli uni e sugli altri, sui risultati calcistici delle “vespe”, cioè dello Stabia, la squadra di calcio locale, della situazione generale del paese e del Cantiere il cui lavoro non sempre era assicurato. Continua a leggere

Imparare dalle tradizioni

( l’editoriale di Maurizio Cuomo )

Riveduto ed ampliato in alcune sue parti, ho letto questo mio scritto, in occasione dell’intervento di liberoricercatore alla conferenza “Valorizzazione del Territorio – La chiave per la Città nuova”, evento organizzata da “Asso A.I.G.” e tenutosi nella sala conferenze di Unimpresa. La mia lettura, ha fatto da preludio e da introduzione a “Il Regio Cantiere Navale di Castellammare di Stabia, dalle origini al 1860”, interessantissima disquisizione di Antonio Cimmino.

Buona riflessione a tutti. Maurizio Cuomo.

Valorizzazione del Territorio

“Valorizzazione del Territorio – La chiave per la Città nuova”: le Tradizioni

La nostra è una città dalla storia antichissima, come tale, per il suo vissuto, gode di innumerevoli tradizioni che si fondono tra sacro e profano che la contraddistinguono dalle città viciniori: la processione di San Catello, il rito del dare la voce di fratielle e surelle, ‘o lunnerì ‘e Puzzano e ‘o Marterì ‘e Monte Coppola, solo per citarne alcune.
In questo ambito, una menzione particolare, la meritano i maestri biscottai locali che nel tempo si sono inventati dolciumi di ogni genere: i rinomati “Pullece ‘e monaco” di fine anno, delizia per il nostro palato, ne sono ottima testimonianza… per non parlare del “Biscotto di Castellammare” che nel suo nome porta anche tutta la laboriosità ed il profumo di una intera Città (profumo che nel tempo, purtroppo è svanito, perché un popolo ha smarrito la propria identità). Continua a leggere