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La politica e il cittadino stabiese

( di Maurizio Cuomo )

Vota Antonio... Vota Antonio... Vota Antonio... Antonio La Trippa!!!

Vota Antonio… Vota Antonio… Vota Antonio… Antonio La Trippa!!!

I miei rudimenti scolastici basati sull’etica comportamentale e l’educazione civica, seppur labili, mi spingono ancora a credere che per poter amministrare una città, la politica è essenziale. Questa mia certezza, sicuramente forzata dai “dogmi” dei cosiddetti “bei tempi che furono”, tempi in cui i valori morali erano sempre e comunque anteposti agli interessi personali, oggi inizia a vacillare a causa delle cosiddette alleanze di comodo che celano e generano allarmanti compromessi a discapito di noialtri, accordi sottobanco che lasciano l’amaro in bocca ad una intera città, ma che paradossalmente accontentano un po’ tutti, perché alla fine verrà fatto credere che quella percorsa era l’unica via che si poteva imboccare. Fumo negli occhi all’italiana, insomma, inutile dire che il dado è tratto e che a noi comuni mortali, non resta che sperare o meglio pregare, che non si finisca ulteriormente in basso. A Castellammare quindi è giunta l’ora di vivere una nuova odissea: le “AMMINISTRATIVE COMUNALI”, dove a candidarsi vi è mezza città. Continua a leggere

Eduardo Martone (Poetica stabiese)

Mi piacerebbe inserire in rubrica un’altra delle mie composizioni. Complimenti ancora per l’ottima tenuta del sito. 

Eduardo Martone

Villa Comunale e Corso Garibaldi anni '50

Villa Comunale e Corso Garibaldi anni ’50

Serata d’abbrile

Ho 16 anni e passeggio da solo al buio per il lungomare di Castellammare; il cielo è stellato, la luna piena, una musica struggente fa da sottofondo ai pensieri, una coppia di innamorati cercano in un vicolo solitario un posto dove appartarsi, un grillo canta…..come può non iniziare la danza della fantasia?
La luna ha sempre intrigato l’uomo ed è con lei che comincia un colloquio intimo che dura poco tempo perché una nuvola chiara copre la luna, i piedi ritornano sulla terra e la realtà riprende il posto che per pochi minuti aveva prestato alla fantasia.

‘Nta ll’onne ‘e ‘stu mare ‘ncantato,
se specchiano stelle e lampare!
Ch’addore! Che cielo affatato!
… Che bella ch’è Castiellammare!

E chesta serata d’abbrile?
Che luna!…Che cielo stellato!
Pe’ ll’aria ‘na musica doce
‘o core me fa ‘ntennerì. Continua a leggere

Figure e personaggi del cantiere navale

Caro Maurizio, ti invio alcuni ritratti di personaggi e situazioni del cantiere navale di una volta. Mi sono venuti a mente in questi giorni e li ho subito trascritti per non dimenticarli.

 Antonio Cimmino

italcantieri

italcantieri

Zazà il poeta
Lorenzo era un manovale del cantiere con l’hobby della poesia, almeno come affermava lui. La sua più famosa composizione, che recitava sempre a richiesta, tra l’ilarità generale, era “’O mare e tu” e così diceva: “E’ bello ‘o mare, ‘o mare è bello, comme a tte”. L’uomo era vedovo e, ogni qualvolta si nominava la buonanima, si toglieva il cappello. Naturalmente i compagni di lavoro, con malizia, decine di volte al giorno, gli ricordavano la moglie per assistere al suo scappellamento.

Fafino
Fafino era un saldatore elettrico non troppo affezionato al suo lavoro. Quando furono costruiti i traghetti, con doppio fondo molto angusto, di fronte alle titubanze degli operai ad infilarsi nei passi d’uomo per saldare i madieri e i correnti, egli si offerse volontario. Entrato carponi, subito dopo accusò un malore per cui i compagni di lavoro lo estrassero subito. Aveva la bava alla bocca. Si seppe poi che aveva ingerito del citrato di magnesio per simulare la schiuma. Il capo operaio, da allora, gli proibì di saldare nel doppi fondi dei traghetti. Continua a leggere

Lo Scoglio di Rovigliano

( articolo di Maurizio Cuomo )

Lo scoglio di Rovigliano (foto Salvatore Avella)

Lo scoglio di Rovigliano (foto Salvatore Avella)

Un po’ di storia…

A circa cinquecento metri dalla foce del fiume Sarno e ben visibile dalla costa, sorge l’isolotto di Rovigliano. Si suppone che su di esso, in tempi remoti risalenti ad epoca romana, fu costruito un tempio in onore di Ercole suo fondatore. Continua a leggere

Storia del Contratto d’area torrese stabiese (Parte II)

di Raffaele Scala

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Cantiere navale di Castellammare (foto Fontanella)

Dopo la pubblicazione dell’articolo “All’origine del contratto d’area torrese stabiese (1991 – 1994)” in questo secondo capitolo della “Storia del Contratto d’Area torrese stabiese” conosceremo i dettagli di una piccola lotta per il potere all’interno della Cgil comprensoriale, affronteremo la tragedia dei morti di camorra che insanguinò Castellammare, compreso quello, cosiddetto eccellente, del consigliere comunale del PDS, Sebastiano Corrado, la crisi infinita delle nostre industrie, i primi licenziamenti, uno dei quali portò al suicidio dell’operaio Antonio Ferrara, le lotte dei lavoratori ed infine il primo riconoscimento come area di crisi nel 1993.

Prima di lasciarvi alla lettura di questa storia vera, che si legge come un romanzo, vorrei fare un appello a chiunque possa e voglia fornire notizie e foto utili all’approfondimento dei temi qui trattati. Il vostro contributo è il benvenuto, potete contattarmi all’indirizzo e-mail: raffaele_scala@libero.it.

Capitolo secondo:

La Carta rivendicativa Continua a leggere