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Articoli & Ricerche

In questa rubrica (anima del sito), sono pubblicate brevi storie e le ricerche
effettuate dal Libero Ricercatore nella città di Castellammare di Stabia.

Articoli & Ricerche

Articoli & Ricerche


Contenuti disponibili:

4 novembre 1918, fine della Grande Guerra

18 aprile 1948, nasce l’egemonia democristiana

Alfonso V d’Aragona

Antonio Cecchi: storia di un rivoluzionario

Apparizioni

Appunti incompleti sul neofascismo stabiese

Ariete torpediniere Lombardia

Armand Jean de Vignerot du Plessis e l’assedio di Castellammare

Asini e ciucci di Castellammare

Associazione Giovanile “San Francesco D’Assisi”

Attacco al Monarca

Capitani di ventura a Castellammare

Carl Wuttke a Castellammare

Castellammare, 1971: la rivolta degli operai

Castellammare: la guerra in Corea e lo Stabia

Castellammare nel Principato di Citra

Castellammare nel 1842

Castellammare nel 1858

Castellammare nell’Ottocento

Castellammare: pubblicità d’epoca

Castello da mare: 15 novembre 1085

Catellus

Censimento popolazione (anno 1874)

Chiesa del Cuore di Maria

Chiesa parrocchiale di S. Vincenzo Ferreri

Cinematografia a Castellammare

Contratto d’area torrese stabiese (le origini)

Contratto d’area torrese stabiese (Parte II)

Contratto d’area torrese stabiese (Parte III)

Cronotassi dei vescovi stabiani

Disastro ferroviario: il treno 8017

Dragut il Corsaro

Francesco Filosa da Castellammare

Franz Ludwig Catel

Fu Enrico Alvino, e non Vanvitelli

Gaeta, il diabolico Achille

Giovanna II d’Angiò

Hélène d’Orléans a Castellammare

I cannoni borbonici e Garibaldi

I Cantieri Metallurgici di Castellammare

I “Conti di Castellamare”

Il batiscafo “Trieste”

Il Belvedere Avitabile

Il busto di Giuseppe Bonito

Il Caffè letterario Spagnuolo

Il Capitano della Guardia di Finanza Giovanni Acanfora

Il cappellano della Navalmeccanica

Il carro processionale per l’Immacolata di Castellammare

Il Castello

Il Cimitero vecchio di Castellammare di Stabia

Il Circolo Nautico Stabia

Il faro di Castellammare di Stabia

Il Giovedì Santo… al profumo di caffè

Il glorioso Cantiere navale di Castellammare

Il Largo del Quartuccio in un dipinto inedito di Consalvo Carelli

Il Marchese de Turris e la Bolla della Crociata

Il miracoloso Crocifisso di Pozzano

Il mosaico del rapimento d’Europa

Il naviglio borbonico varato a Castellammare

Il Paluorcio

Il Papa a Castellammare

I pescatori della banchina ‘e Zì Catiello

Il presepe del duomo di Castellammare di Stabia

Il 1° Maggio a Castellammare di Stabia dalle origini al dopoguerra

Il ’48 a Castellammare

Il regio cantiere di Castellammare di Stabia

Il Sacro Monte di Santa Maria della Pietà

Il Sampietrino di Portocarello

Il SS. Crocifisso di Pozzano e il terremoto del 1631 a Castellammare

Il Terremoto dell’80 a Castellammare

Il valore degli stabiesi nella battaglia di Lepanto

I Magazzini Generali

Indole e costume d’epoca

I Pastori di Castellammare di Stabia

I Sindaci della città di Castellammare di Stabia

Jusepe de Ribera a Castellammare

La Basilica di Pozzano

La Basilica di Pozzano e la patrona di Castellammare

La battaglia dei Cantieri metallurgici Italiani (Cmi) nel 1957

La cabina climatometrica e meteorometrica in villa Comunale

La casa degli spiriti a Castellammare di Stabia

La Cassarmonica… gioiello architettonico e vanto stabiese

La Castellammare di fine 1800 in 3D

La colonna di via Sarnelli

La Coppa Pentecoste

La costruzione del Cine-Teatro Montil

L’Acqua Acidola

L’Acquedotto borbonico

La fabbrica della robbia a Castellammare di Stabia, anno 1859

La Flora: pittura murale di Stabia

La funivia del Faito in quel tragico “15 agosto del 1960”

La lapide De Sanctis (appello del Comitato per gli Scavi di Stabia)

L’antica muraglia difensiva di Castellammare

L’Apostolo di Castellammare

L’antica Stabiae

L’antico Crocifisso di piazza “Orologio”

La Resistenza a Castellammare nel settembre 1943

La “Resistenza” e noi stabiesi

L’Arte calpestata

L’Artistica Fontana della Scuola “Basilio Cecchi”

La sorgente di Fontana Grande

La storia di Villa Cafiero

La statua lignea di San Catello

La strada da Quisisana al Faito

La strada di ferro per Castellammare

La strage proletaria di Ponte Persica

La Torre Alfonsina

La Torre di Portocarello

La venuta del Duca di Guisa a Castellammare

Le chiese censite a Castellammare nel 1636

Le corone della statua della Madonna del Carmine

Le immagini incoronate della Madonna

Le miracolose acque minerali di Castellammare

Leopoldo Siano, storia di un fascista stabiese

L’eruzione del Vesuvio del 26 luglio 1805

L’eruzione del Vesuvio del 1906

Le sedi delle principali officine di posta a Castellammare di Stabia nell’Ottocento

L’ex collegio orfani dei ferrovieri di Pozzano

Liberato De Filippo, l’ultimo sindaco comunista

L’incrociatore “Caio Duilio”

Lo Scoglio di Rovigliano

Lo Stabias Hall

Lo Stallone

Luigi Di Martino, un partigiano di Castellammare di Stabia

Micro-storia stabiese

Montefusco: dei “tiempi belli ‘e ‘na vota”

Monumento ai Caduti

Movimento Operaio: Castellammare di Stabia all’indomani dell’Unità d’Italia

Movimento Operaio: Il primo Socialismo nell’ultimo decennio dell’Ottocento

Movimento Operaio: Tra scioperi e politica a Castellammare di Stabia

Movimento Operaio: La Camera del Lavoro

Movimento Operaio: La nuova Camera del Lavoro nel 1910

Movimento Operaio: Gli anni della maturità

Nasce un Villaggio sul Monte Faito

Navalmeccanica: gli anziani premiati nel 1958

Nuova Iskra periodico della gioventù comunista stabiese

Omaggio a Don Carlo Schizzo

Ottavio Farnese signore di Castellammare

Palazzo Reale di Quisisana

Perché “Palazzo Cardone”?

Pozzano? No, Parsano!

Pullece ‘e monaco

Oscar Gaeta, il comunista stabiese che conobbe Lenin e fondò l’Unipol

Piazza Spartaco: la strage impunita

Quando a Quisisana si promulgavano le leggi

Quei terribili giorni del 1943

Raffaele Gaeta, un socialista stabiese del primo ‘900

Ricordi dell’antica villa di Stabia

Ruggiero di Lauria e le battaglie navali di Castellammare di Stabia

San Catello – la storia del nostro Santo Patrono

San Gennaro a Castellammare

San Raffaele Arcangelo

Sant’Espedito martire

Settembre 1943 – I Partigiani di Castellammare di Stabia

Sinan Pascià e le sette C

Sir Richard Colt Hoare

Souvenir de Castellammare

Stabia 1945, chiariamoci le idee

Stabiae: (villa San Marco)

Stabiesi nel mondo

Storia documentata della chiesa di San Michele al Faito

Storia prefilatelica di Castellammare di Stabia

Teatro anni ’30 a Castellammare

Templi dell’era pagana presenti a Stabia

Ugo Cafiero e il caso Calabretta

Una Madonna del Botticelli in un casolare dell’Agro Stabiese

Una storia intrigante: gli antenati

Una veduta di Castellamare…

Un episodio di delinquenza “organizzata” risalente al 1888

Un giornalista d’altri tempi: Ugo Cafiero

Un tesoro di memoria inutile

Vico Scaiano alle Fratte

Villa Acton

Villa del Pastore

Vita di un comunista stabiese: Luigi D’Auria

Racconto di gioventù

( di Catello Graziuso de’ Marini )

Cari amici stabiesi! Il caldo agostano non mi priva del piacere di scrivere a voi gestori del sito, megafono di una Stabia silente ma presente, onesta e lavoratrice comm ‘o surore che hann ittat’ ‘e pariente nuoste int’ ‘e cantieri navali!
I miei figli e nipoti mi hanno lasciato solo int”a sta città, ma l’addore r”o mare abbasce ‘a banchina ‘e zi’ Catiello, ‘o cafè ‘e Di Nocera e l’allucche re’ criature r”a ‘mbricciatella me fa venì ‘na voglia ‘e campà ca pare ca nun tengo uttantasette anne!

Da Piazza Orologio (coll. Giuseppe Zingone)

Da Piazza Orologio (coll. Giuseppe Zingone)

Vi racconto l’ulteriore episodio della mia gioventù, sperando di non tediarvi, di non infastidirvi, insomma… e nun v’accirere a salute comm a nu viecch nzallanut!
Dunque. Eravamo io, Peppe Guarracino, Michele “scannapalomm” e Pascale “anem ro priatorio”. Continua a leggere

Il pranzo degli operai del cantiere

Gli anni ’30 a Castellammare
( nei ricordi dello stabiese Gigi Nocera )

pranzo degli operai

pranzo degli operai

Negli anni “30” nelle fabbriche si effettuava l’orario continuato, cioè si entrava al mattino e fino a sera non si usciva, pranzando sul posto di lavoro; ma non esistendo la sala mensa né tantomeno la cucina, si mangiava dove si poteva: accanto al posto di lavoro, su una cassa di legno, sulle lamiere, su qualsiasi posto dove ci si potesse sedere. Io per quel poco che ho lavorato in cantiere, mi ero trovato un posto su un MAS in disarmo.

Allora esisteva presso il Cantiere una “Scuola allievi operai” dove al mattino si studiavano le materie scolastiche, corrispondenti grosso modo a quelle delle scuole medie con l’aggiunta di una materia tecnica inerente il mestiere che si era scelto: saldatore, carpentiere, tracciatore, ecc. Il pomeriggio il capo-masto in officina insegnava il mestiere. Il mio pranzo consisteva il un “filone” di pane condito con una buona spalmata di sugna che mia madre mi preparava il mattino presto. Naturalmente col passare delle ore, al momento del pranzo, quel condimento così modesto si solidificava e quindi poco appetibile. Allora si prendeva questo pane e lo si poneva, appoggiato ad un pezzo di lamiera, sui carboni ardenti che bruciavano dentro i fornetti che servivano ad arroventare i chiodi che venivano poi ribaditi dai calafati per unire le lamiere che costituivano le fiancate delle navi in costruzione. Insomma un barbecue rudimentale. Col caldo la sugna si scioglieva impregnando di un buon sapore tutto il pane.

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‘O Pazzariello

articolo del dott. Tullio Pesola

Giuseppe Marotta definiva ‘o pazzariello “uno strano miscuglio di banditore e di giullare”. Infatti, questa figura burlesca, molto diffusa e caratteristica di una Napoli compresa tra la fine del Settecento e la prima metà del Novecento, si trasformava in fine banditore che improvvisava scene comiche e pantomime per le vie di Napoli e… non solo di Napoli. Testimonianza ne è l’immagine a seguire, che ci mostra il noto attore Ugo d’Alessio che per un film di Montillo, interpreta un pazzariello nella piazza dell’Orologio di Castellammare di Stabia, nell’atto di attirare i passanti con i suoi strampalati spettacolini.

L'attore Ugo d'Alessio, interpreta 'o Pazzariello in piazza "Orologio" (foto segnalata dal dott. Tullio Pesola).

L’attore Ugo d’Alessio, interpreta ‘o Pazzariello in piazza “Orologio” (foto segnalata dal dott. Tullio Pesola).

Vestito in modo molto vistoso, con balli, danze e filastrocche era solito annunciare l’apertura di nuovi negozi. Un piccolo gruppo di suonatori, composto per lo più da tamburino, putipù, scetavajasse e triccheballacche, sottolineava fragorosamente le frasi elogiative di questo singolare personaggio, mentre si muoveva – come si diceva – a passo di danza per le vie del rione. Continua a leggere

Lettere alla Redazione (anno 2015)

Lettere alla Redazione

Lettere alla Redazione

Domenica, 27 dicembre 2015   (Rosetta Schettino)
“Buonasera sono Rosetta Schettino e abito sopra via Viviani. A dire il vero, visto che ho 77 anni e non so come funziona il compiuter, vicino alla tastiera c’è mia figlia Antonietta.
A verità neanche mia figlia sa bene come funziona, lei abita nel vico sopra del mio e fa la casalinga, mentre suo marito Catello, lavora dereto il mercato perché c’ha il camion della frutta. Comunque penso che il messaggio vi arriva comunque.
Vi scrivo perché ho saputo che in questo vostro sito parlate della città in cui abito e volevo dirvi grazie. Complimenti vi seguo sempre e ho anche fatto alcune ricette da voi pubblicate
“.

Con affetto. Rosetta Schettino.


Sabato, 26 dicembre 2015   (Prof. Giovanni Esposito)
“Buonasera, sono il professore Giovanni Esposito, insegnavo al Liceo storia dell’arte e disegno.
Sono appassionato di lettere antiche e storia di Castellammare, il mio più grande rammarico è stato non aver insegnato al Liceo Plinio Seniore di Castellammare di Stabia, culla della cultura della civiltà occidentale.
Si, credo di non esagerare se sostengo alla mia veneranda età il primato assoluto della città di Castellammare sulle bestie e sui cani che popolano questa nostra martoriata civiltà, senza trascurare gli imberbi che la gozzovigliano senza non avere mai implorato un barlume di speranza senza nessun intento.
Ebbene, cari appassionati come me della storia di questa città nella quale neanche oggi, a oltre ottanta anni riesco a vivere per colpa di mio genero Giuseppe che doveva prendersi per forza il posto come infermiere alla clinica di Pompei, ebbene amici cari, mai, mai ho pensato di disdire i miei natali e senza alcun retratto. Continua a leggere