Archivi tag: stabiese

Cantilene e filastrocche…

… nella tradizione stabiese

( a cura di Maurizio Cuomo )

“Cantilene e filastrocche, sono ricche di ritmo, rime ed assonanze, e proprio il non-senso è il loro pregio. Giocano sull’immediatezza, e sulla festosità del ridere. Quando si è perduto il contatto con la fonte letteraria (perché c’è sempre un “autore individuo”, anche se anonimo), a tutte queste stroppole (frottole), è difficile dare un senso logico, proprio perché negli anni la loro originalità, quasi sempre, finisce per essere contaminata con l’uso di un linguaggio moderno ( prof. Luigi Casale )”.

Cantilene e filastrocche

Cantilene e filastrocche

Interamente dedicata ai più piccoli e alle future generazioni stabiesi, questa rubrica annovera alcune tra le più antiche cantilene ancora in uso nella città di Castellammare di Stabia.

Ultima filastrocca inserita:

Garibaldi è juto ‘a guerra
s’è accattato ‘e caramelle,
se l’è mise int”o cazone,
è scuppiato ‘o pantalone

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Librerie a Castellammare negli anni ’30: Canzanella

Gli anni ’30 a Castellammare
( nei ricordi dello stabiese Gigi Nocera )

Il "Quaderno Stabia" di Canzanella

Il “Quaderno Stabia” di Canzanella

In quegli anni frequentavo la scuola elementare che si trovava nel palazzo della stazione meteorologica in Piazza Municipio. Per raggiungerla, da Santa Caterina dove abitavo, percorrevo tutta via del Gesù. Poco dopo la chiesa e prima di arrivare in Piazza Municipio, a sinistra, sotto l’androne di un palazzo c’era un negozio di dolciumi con le vetrinette poste a fianco del portone. Era una piccola fabbrica anche di biscotti ed io, ogni tanto, quando avevo a disposizione qualche centesimo o soldino entravo in questo androne e chiedevo di darmi il corrispettivo in biscotti rotti, quelli cioè che si erano danneggiati durante la confezione e non potevano essere messi in vendita. La nostra domanda era sempre la stessa: “Signò mo date nu sordo e mozzicone?”. E da questo negozio uscivamo con dei cartocci piene di prelibatezze che ci consolavano durante l’intervallo fra una lezione e l’altra. Continua a leggere

Mons. Zama incontra Giovanni Paolo II…

Tiempe belle ‘e ‘na vota

“Tiempe belle ‘e ‘na vota, tiempe belle addó’ state? Vuje nce avite lassate, ma pecché nun turnate?”, parafrasando per intero il ritornello di una vecchia canzone di Aniello Califano, rimettiamo all’attenzione degli affezionati lettori la presente rubrica in cui vengono raccolti, numerosi documenti che testimoniano in modo semplice ed affascinante un passato stabiese non molto remoto. Un passato che sembra essere distante anni luce dai giorni nostri e dal nostro moderno modo di vivere (o sopravvivere) in una società sempre più frenetica e opprimente, che impone un modus vivendi affannoso e alla continua ricerca della modernità o di una acclamata effimera moda del momento. Al fine di salvaguardare, in una vera e propria “banca del ricordo”, il passato tracciato dai nostri padri (il cui solco, purtroppo, per i motivi di cui sopra, sembra svanire e perdersi come le tracce sulla sabbia di un bagnasciuga battuto dalle onde di un incontrollabile burrascoso progresso), verranno qui raccolte e proposte delle rare immagini, locandine d’epoca e quant’altro possa testimoniare l’indiscutibile e fervente attività economica svolta a Castellammare di Stabia, nei bei tempi che furono…

Maurizio Cuomo

Mons. Zama incontra Giovanni Paolo II…

Mons. Zama e Giovanni Paolo II

Mons. Zama e Giovanni Paolo II

…incontro surreale a Castellammare di Stabia !!!

La Villa Comunale

Gli anni ’30 a Castellammare
( nei ricordi dello stabiese Gigi Nocera )

Caro Maurizio, quando una persona invecchia, e per ragioni diciamo… naturali non ha più gli amici di un tempo, si rifugia in famiglia e nei ricordi. Ogni fatto, ogni cosa attuale lo riportano al tempo che fu. Capita naturalmente anche a me. Questa volta è successo mentre rileggevo “‘A Villa Comunale”, una bellissima poesia del grande Eduardo.

'A Villa Comunale (poesia di Eduardo)

‘A Villa Comunale (poesia di Eduardo)

L’incanto di questi versi mi hanno riportato indietro negli anni, quando ero ragazzino. Quando, se c’era una festa, nei viali della nostra bella villa si schieravano numerose bancarelle, addobbate con lampadine colorate e festoni multicolori anch’essi. Il frastuono di trombette e trombettelle, il vocio e i richiami dei genitori che raccomandavano ai loro scugnizzielli di non allontanarsi troppo per non perdersi tra la folla. Continua a leggere

Cordoglio alla nostra Castellammare

editoriale di Maurizio Cuomo

“Qualsiasi forma di violenza, fisica o di natura intellettuale, va sempre e comunque condannata”. Con questo sano principio, che dovrebbe essere metabolizzato fino a divenire salda convinzione di tutti, apro questo brevissimo messaggio di cordoglio alla nostra Castellammare, città martoriata, vittima di continue, subdole violenze: un fiume di sangue e di dolore, che costantemente la danneggiano nell’immagine e nel concreto.

Castellammare: fiume di "sangue" e di dolore

Castellammare: fiume di “sangue” e di dolore

All’indomani degli incresciosi fatti che hanno visto protagonista il Sindaco Nicola Cuomo, vittima di aggressione, mentre operava un controllo, nell’assoluto disappunto, apro l’ennesimo amaro editoriale, frutto di considerazioni e personali riflessioni.

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