Archivi tag: stabiese

Per il Santo Natale la Madonnina del Faito “torna a casa”

editoriale di Maurizio Cuomo

Giovanni Grammegna, Emilio Leggero e Carmine Passaro

Giovanni Grammegna, Emilio Leggero e Carmine Passaro

Carissimi, a seguito degli articoli pubblicati sulle più svariate testate giornalistiche, tra cui: Il MattinoANSA, POSITANONEWS, BLIZ quotidiano, quest’oggi mi ritrovo a scrivere nel tentativo di mitigare e stemperare l’atmosfera surreale che si era venuta a creare in prossimità del Santo Natale. Ebbene per chi non fosse per nulla informato dei fatti dirò che su segnalazione del noto gruppo podistico ANTARES STABIA alcuni giorni fa è stata ritrovata la statua della Madonna sparita circa un mese fa dalla suggestiva edicola posta negli anni ’50 in località “Montagna spaccata” del Faito. Purtroppo, la statua, divelta da mani ignote dal suo alloggio, è stata ritrovata letteralmente in frantumi, in uno dei tornanti dello stradone. A tal proposito, si è quindi parlato di satanismo stabiese, infangando ancora una volta il buon nome della nostra Castelllammare.

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I Pastori di Castellammare di Stabia

(  a cura di Dora Celeste Amato )

articolo pubblicato su:
L’Espresso Napoletano n° 12 anno XII Dicembre 2012

Monsignor Petagna

Monsignor Petagna

Bella, operosa, Castellammare di Stabia sembra viversi una sorta di orgogliosa riluttanza ad apparire. Meglio arrivarci dalla vecchia città, per non privarci del fascino della scoperta, persino dell’immaginare il profumo dei suoi biscotti particolari, quelli al ‘naspro’, più noti, o quelli spolverati di zucchero al limone. Immaginato, sì, penetrato, attraversando la cittadina lungo i dislivelli di Quisisana, lo stretto viale tra alte mura di case antiche, il Faito protettivo eppure incombente -in 7 minuti la teleferica porta in cima, ove…, però, c’è poco o niente da vedere-, i visi vissuti di artigiani e cantieristi, l’eco di Raffaele Viviani, del pittore Bonito, del musicista Denza. Poi l’arrivo improvviso al mare, la Villa comunale, la Cassa armonica, la splendida piazza del Municipio e del Duomo, ti rendono consapevole che il motivo per cui sei qui risiede nella Storia. Ed è giusto che in essa ritorni.
Anche perché, forse per i giovani, campani e non, ahinoi, Castellammare di Stabia è soltanto un toponimo, tutt’al più legato al…mare, appunto; per l’attributo ‘di Stabia’, invece, non è così certo che se ne conosca l’origine, senza farsi aiutare da Internet, piuttosto che cercare sui libri. Ma chi ha almeno più di quarant’anni, scolarizzato o meno, non può non focalizzare le sue peculiarità. Che percorreremo rapidamente, poiché l’incontro odierno con i nostri lettori riguarda un unicum. Anche dal punto di vista divulgativo, visto che siamo la prima rivista-o giornale- di un certo nome che se ne occupa: parleremo della nutrita raccolta presepiale del Duomo di Castellammare, epoca XVIII-XIX secc., splendidi, diversi da tutti. E vedremo perché.
Il profumo dei biscotti, certo, la pasta stabiese; ma non possiamo fare a meno, memoria involontaria o meno, dell’altro odore, intenso, acre, “sulfureo e ferroso che proviene dalle sorgenti di acque medicamentose -scrive Pietro Gargano- che, elogiate da Plinio il Vecchio e da Cassiodoro, sono usate ogni anno da in milione di persone per curare molti acciacchi. Due gli stabilimenti, le Antiche Terme Stabiane costruite dai Borbone e rifatte in epoca Liberty e le Nuove Terme sulla collina del Solaro, Centoquarantamila metri quadri nel verde (…). Di fronte alle Antiche Terme, verso il mare, ecco il Cantiere navale edificato da Ferdinando IV nel 1783. Il primo vascello, qui, il Partenope, a 74 cannoni, sino alla nave-scuola Amerigo Vespucci, 1935 e alla portaelicotteri Vittorio Veneto, 1965”. Per citare i vari più famosi: oggi -e da tempo- cantieristica in crisi, si spera nell’ipotesi ‘naviglio fluviale’, dopo gli ultimi due pattugliatori. Continua a leggere

Lettere alla Redazione 2014

Lettere alla Redazione

Lettere alla Redazione

martedì 16 dicembre 2014  (avv. Vincenzo Farro)

Ricordo che ebbi uno scambio di corrispondenza con Lei, qualche anno fa, con riferimento ai “purchiacchielli“. Leggo che la direzione/redazione del sito si trova a Schito. Questo luogo evoca in me tanti ricordi… Quando si diceva di “terre arracquate int’e Schito”, si parlava di ortaggi pregiati e di provenienza sicura.
Sono di Torre Annunziata (classe 1939); ho lasciato il mio paese nel 1966, per andare ad occupare la sede che mi era stata assegnata, come vincitore di pubblico concorso; poi cambiai sede e lavoro, sempre nell’ambito della P.A. Dal 1971 vivo ai castelli Romani. Sono Avvocato. In pensione. Ho un ricordo di quelle nostre zone, talvolta struggente. Anche se so bene delle difficoltà quotidiane di chi vi deve vivere ed operare. Spero di trovare nel Suo sito un po’ di quel sapore perduto nel tempo. Me ne scuso in anticipo, ma, di tanto in tanto, Le chiederò notizie di luoghi, di ricette, di sapori. D’altra parte (un giorno lo noterà anche Lei), andando avanti con gli anni, i ricordi sono la magna pars del nostro bagaglio esistenziale.
Ricordo Castellammare, quando la sera, d’estate, andavamo con la famiglia tutta, a sentire la musica, seduti al tavolino di Spagnuolo (mi pare fosse questo il nome del Caffè pasticceria gelateria), sorbendo qualche delizia; altre volte, andavamo di proposito da Mosca a prendere le “scazzette”, il cui sapore non ho più ritrovato da alcuna parte. Ottimi gelati, in tempi meno remoti, li ho gustati al K2. Così come ricordo sempre la pizza di Gigino “‘o zezzuso” (la prima pizza a metro).
Mi scusi, ma, con l’età, si diventa logorroici. La lascio ai Suoi ziti al ragù. Me ne giunge il profumo, mentre si sente il rumore dei maccheroni che vengono spezzati.
Buon appetito e grazie ancora.

Cordialmente. Vincenzo FARRO.

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SEBASTIANO CASCONE in concerto e, il Gruppo Teatro QUARTO PIANO

Nel 390° anniversario della nascita della
Reale Congregazione dell’Immacolata Concezione e San Catello
liberoricercatore.it
organizza
“SEBASTIANO CASCONE in concerto e, il Gruppo Teatro QUARTO PIANO”

Immagini dalla locandina

Immagini dalla locandina

Nella suggestiva cornice dell’antica chiesa di San Giacomo Maggiore di Castellammare di Stabia, sabato 13 dicembre 2014 (con inizio alle ore 19,45), si terrà: “SEBASTIANO CASCONE in concerto e, il Gruppo Teatro QUARTO PIANO”.

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antichi mestieri stabiesi

Antichi mestieri

Antichi mestieri stabiesi

antichi mestieri stabiesi

Conoscere il micro-passato (il normale quotidiano soggettivo) può essere utile a capire la crescita economica e culturale di una intera popolazione. Questa modesta ricerca degli antichi mestieri (estinti e sopravvissuti), potrebbe aiutare a delineare con più chiarezza una parte dimenticata di vita stabiese vissuta.

Maurizio Cuomo


Acquaiuolo
( a cura di Maurizio Cuomo )


Ammuola forbece
( a cura di Maurizio Cuomo )


Capillaro
( a cura di Maurizio Cuomo )


Carcararo
( a cura di Nando Fontanella )


Carnacuttaro
( a cura di Maurizio Cuomo )


Castagnaro
( a cura di Maurizio Cuomo )


Cucchiere
( a cura di Maurizio Cuomo )


Gallettaro
( a cura di Maurizio Cuomo )


Gravunaro (Cravunaro)
( a cura di Maurizio Cuomo )


Lutammaro
( a cura di Maurizio Cuomo )


Masterascio e Segatore
( a cura di Maurizio Cuomo )


Materassaio
( a cura di Antonello Ferraro )


Mellunaro
( a cura di Maurizio Cuomo )


Muzzunaro
( a cura di Maurizio Cuomo )


Panzaruttaro
( a cura di Gioacchino Ruocco )


Pezzaro
( a cura di Gioacchino Ruocco )


Scupatore
( a cura di Maurizio Cuomo )


Stagnaro
( a cura di Gioacchino Ruocco )


Tosacavallo
( a cura di Antonello Ferraro )


Venditore ambulante di frutta secca e semi abbrustoliti
( a cura di Gioacchino Ruocco )


Venditore di fichi d’India
( a cura di Gioacchino Ruocco )


Vuttaro
( a cura di Maurizio Longobardi )

… Prossimamente:

‘o Sapunaro

‘a Spicajola

‘a Vammana

continua …