Archivi tag: stabiese

Depliant anni ’60

Tiempe belle ‘e ‘na vota

“Tiempe belle ‘e ‘na vota, tiempe belle addó’ state? Vuje nce avite lassate, ma pecché nun turnate?”, parafrasando per intero il ritornello di una vecchia canzone di Aniello Califano, rimettiamo all’attenzione degli affezionati lettori la presente rubrica in cui vengono raccolti, numerosi documenti che testimoniano in modo semplice ed affascinante un passato stabiese non molto remoto. Un passato che sembra essere distante anni luce dai giorni nostri e dal nostro moderno modo di vivere (o sopravvivere) in una società sempre più frenetica e opprimente, che impone un modus vivendi affannoso e alla continua ricerca della modernità o di una acclamata effimera moda del momento. Al fine di salvaguardare, in una vera e propria “banca del ricordo”, il passato tracciato dai nostri padri (il cui solco, purtroppo, per i motivi di cui sopra, sembra svanire e perdersi come le tracce sulla sabbia di un bagnasciuga battuto dalle onde di un incontrollabile burrascoso progresso), verranno qui raccolte e proposte delle rare immagini, locandine d’epoca e quant’altro possa testimoniare l’indiscutibile e fervente attività economica svolta a Castellammare di Stabia, nei bei tempi che furono…

Maurizio Cuomo

Castellammare di Stabia: depliant anni '60

Castellammare di Stabia: depliant anni ’60

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Depliant anni ’60
( pubblichiamo per gentile concessione di Maria Francesca Ruggiero )

Storie minime

Storie minime
( episodi e brevi aneddoti di vita stabiese )

Storie minime

Storie minime

Ispirata dal carissimo amico Corrado di Martino, che nei suoi racconti concentra il potere di sintesi e la buona scrittura, questa rubrica accoglierà le storie e gli aneddoti di formato breve, di coloro che hanno qualcosa da raccontare. Va da sé, che non è necessario essere scrittori, per contribuire è sufficiente che gli scritti siano concisi e relativi al vissuto stabiese.
La rubrica è aperta a tutti, se avete un episodio da raccontare, contattateci quindi all’indirizzo: liberoricecatore@email.it


articoli disponibili:

1946: il “Calcio” a Scanzano

‘A Capa ‘e pezza

Acqua Stabia, caldo e dolori

‘A pusteggia

Arguzie e facezie

Attacca ‘o ciuccio addò rice ‘o patrone

‘A vecchiaia è ‘na brutta bestia!

Bello abbronzato

Capicchione

Castellammare: il Re e i due cocchieri

Come cominciare… e smettere di fumare

Don Rodolfo Spagnuolo

Educazione… stradale

Emozioni

Escursione al Faito

Facezie d’altri tempi

Giannino ‘o chiattone

Ho visto solo metà partita

Il fedele… infedele

Il gioco delle tre carte

Il mio amico Giacomino

In ricordo dei miei cari

Il Sergente motorista Giovanni Filosa

Jolanda e la sua Sant’Anna

La dis…avventura di un malato vecchio

La retata

Milionario per una notte

Mio padre

Monte Croce

‘O Rillorgio

Questione di iniziali

Racconto di gioventù

Siamo tutti “individui”!

Stabia promossa in serie B (anno 1951)

Stabiesi: gioiosi e irriverenti

Test d’onestà nella Latteria Romana

Tipi da spiaggia

Tragicommedia in un atto con balletto finale

Una strada senza uscita

Un Natale di sessant’anni fa

Un signore d’altri tempi

Zio Catello scapolo impenitente?

Zi’ Vicenza scappa di casa…

Zucazuca, una donna enorme e bella

Radio Stabia 1

Tiempe belle ‘e ‘na vota

“Tiempe belle ‘e ‘na vota, tiempe belle addó’ state? Vuje nce avite lassate, ma pecché nun turnate?”, parafrasando per intero il ritornello di una vecchia canzone di Aniello Califano, rimettiamo all’attenzione degli affezionati lettori la presente rubrica in cui vengono raccolti, numerosi documenti che testimoniano in modo semplice ed affascinante un passato stabiese non molto remoto. Un passato che sembra essere distante anni luce dai giorni nostri e dal nostro moderno modo di vivere (o sopravvivere) in una società sempre più frenetica e opprimente, che impone un modus vivendi affannoso e alla continua ricerca della modernità o di una acclamata effimera moda del momento. Al fine di salvaguardare, in una vera e propria “banca del ricordo”, il passato tracciato dai nostri padri (il cui solco, purtroppo, per i motivi di cui sopra, sembra svanire e perdersi come le tracce sulla sabbia di un bagnasciuga battuto dalle onde di un incontrollabile burrascoso progresso), verranno qui raccolte e proposte delle rare immagini, locandine d’epoca e quant’altro possa testimoniare l’indiscutibile e fervente attività economica svolta a Castellammare di Stabia, nei bei tempi che furono…

Maurizio Cuomo

Radio Stabia 1

Radio Stabia 1

Radio Stabia 1 (biglietto pubblicitario)

Radio Stabia 1 (biglietto pubblicitario)

Radio Stabia 1 (tessera sociale)

Radio Stabia 1 (tessera sociale)

“C’era una volta Radio Stabia 1 …”
( collezione dott. Tullio Pesola )

Il presepe del duomo di Castellammare di Stabia

a cura di Massimiliano Greco

Premessa dell’autore:

Caro Maurizio, carissimi lettori, da stabiesi e da appassionati dell’arte presepiale, siamo molto legati ai pastori della nostra Cattedrale, un bene prezioso, un patrimonio della collettività che va assolutamente preservato e valorizzato. Ciò che l’Associazione Stabiese dell’Arte e del Presepe può fare per superare quest’impasse, per ricreare il giusto intesse e per farlo conoscere oltre i confini cittadini, è parlare e scrivere del presepe. Qualche riscontro l’abbiamo avuto, come l’interessamento della scrittrice e giornalista Dora Celeste Amato di cui mi pregio essere amico, che lo scorso dicembre ha scritto un bellissimo articolo pubblicato sulla rivista “l’Espresso Napoletano”. Per noi si è trattato di un grandissimo successo ma evidentemente non è bastato a smuovere la coscienza di chi deve decidere. L’articolo allegato, scritto a dicembre dello scorso anno e pubblicato nel mese di giugno 2013 sul numero 234 della rivista “Il Presepio”, organo ufficiale dell’Associazione Italiana Amici del Presepe, vuole essere il nostro piccolo contributo affinché il presepe stabile del Duomo di Castellammare diventi finalmente realtà. Proprio grazie a questo articolo, nel mese di agosto sono stato contattato da Pino Simonetti, giornalista e regista della RAI, interessato ad inserire la storia del nostro presepe, ne ignorava l’esistenza, in un suo libro sulla scenografia del presepe Napoletano. L’ho incontrato più volte e ovviamente l’ho accompagnato in Duomo a conoscere i pastori. Fermo restando l’inadeguatezza del luogo dove sono riposti, uno sgabuzzino di 7/8 mq senza areazione ma per fortuna non umido, ciò che abbiamo potuto vedere ci ha lasciati letteralmente senza parole:arti volanti, l’ala di un angelo spaccata e incollata alla meglio maniera, piedi tenuti su con la carta gommata. Continua a leggere