Stabiae
Avrei piacere di condividere sul vs sito alcune fotografie di Castellammare.
La galleria ospita alcune immagini ritratte dallo stabiese Andrea De Martino. Continua a leggere
Avrei piacere di condividere sul vs sito alcune fotografie di Castellammare.
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Gli anni ’30 a Castellammare
( nei ricordi dello stabiese Gigi Nocera )
Caro Maurizio, la tua risposta mi ha veramente commosso. Io che credo di essere di scorza dura anche stavolta mi sono venute le lacrime agli occhi. E ciò accade tutte le volte che qualsiasi evento mi ricorda il mio paese, i miei genitori, la breve vita (rispetto all’età che ho adesso) trascorsa nella mia bella Stabia. Quando ascolto sovente le canzoni napoletane e che mi ricordano quando la domenica, mentre mio padre (abitavano all’Acqua della Madonna in uno stabile che da tempo è stato abbattuto, di fronte alle fonti dell’Acqua Acidula) in una tinozza di zinco ci lavava completamente, io e mio fratello bambini di 5/6 anni.
E lui cantava nel mentre le canzoni di allora (“L’accordo in fa”, “Uocchie c’arragiunate”, “Palomma e notte”, “Funtana all’ombra”) Quanta malinconia ora mi prende! Continua a leggere
di Chiara Del Gaudio
Pur conoscendo il significato della caratteristica espressione: “Me staje facenno ‘o cunto d”o cecere!”, con la quale si palesa la mancata disponibilità ad ascoltare un racconto (ragionamento) lungo e futile e si sprona l’interlocutore (che temporeggia) ad essere chiaro e conciso, mai prima di oggi, mi era sembrato utile di avviare una ricerca a tema per far conoscere la trama di questo particolare racconto quasi del tutto dimenticato (un tempo molto radicato nella tradizione locale).
L’esigenza di una ricerca è nata quando una nostra affezionata visitatrice (Chiara Del Gaudio, che saluto e ringrazio), ha richiesto espressamente aiuto al “Libero Ricercatore”, per ricostruire la parte tronca di questo curioso racconto che sin da piccola le veniva narrato dalla nonna materna. Fortunatamente dopo aver chiesto e ricercato “in lungo e in largo” siamo riusciti nell’intento, abbiamo rintracciato una versione del “Cunto d”o cecere”, che vi proponiamo a seguire (il racconto dal titolo “Il cece” della scrittrice Angela Matassa, estrapolato dalla raccolta “Leggende e racconti popolari di Napoli” edito dalla Newton & Compton Editori). Continua a leggere
Gli anni ’30 a Castellammare
( nei ricordi dello stabiese Gigi Nocera )
Cari amici del Libero Ricercatore, come sapete non sono più un ragazzo di primo pelo, quindi l’esperienza della vita avrebbe dovuto corazzarmi verso certi inganni. Ma come si dice dalle nostre parti “chi è nato tunno nun po’ murì quadro”, io ingenuamente sono caduto in un tranello tesomi da due cari amici che identifico in Don Chisciotte e Sancio Pancia e i cui veri nomi non li rivelerò neanche sotto tortura. Se volete cercateveli da soli. Don Chisciotte una ventina di giorni fa mi chiese qual era la canzone napulitana che mi piaceva di più. Io, pur ritenendo in quel momento strana e inappropriata la sua domanda, gliela indicai. Qualche giorno dopo riferii di questa richiesta a Sancio Pancia e lui (furbo come una faina!), per sviare qualche mio sospetto, mi disse: “Nun ‘o da’ aurienzo… chillo è pazzo!”.
Fu grande quindi la mia sorpresa quando, il 18 febbraio, su questo sito, in occasione del mio compleanno, i primi a farmi gli auguri furono proprio loro, declamando e cantando i versi di quella bella e famosa canzone “Funtana all’ombra”. Continua a leggere
Ispirata da “Le fonti di Stabiae”, prima foto giunta in redazione, gentilmente inviataci dal carissimo Remigio Russo, la rubrica propone una Castellammare ritratta dai nostri visitatori (esponiamo esclusivamente le fotografie che ritraggono: scorci, panorami e particolarità della città di Castellammare di Stabia). La raccolta è doverosamente dedicata a Mimì Paolercio, compianto amico d’animo cordiale, la cui brillante e luminosissima carriera di fotografo ha reso onore alla nostra Castellammare di Stabia, sua città di adozione. La galleria verrà ampliata in corso d’opera, eventuali collaborazioni sono estremamente gradite.
Chiunque volesse esporre sarà il benvenuto ed è pregato di contattarci alla seguente email: liberoricercatore@email.it