Archivi tag: storia & cultura

Cronotassi dei Vescovi stabiani

I Vescovi della Chiesa stabiana

( Giovanni Celoro Parascandolo(1) )

Accogliendo l’invito dell’amico Antonello Ferraro, che nella sua missiva, così scriveva: “Carissimo Maurizio, Preg.ssima Redazione, mi sono accorto che non abbiamo un elenco dei Vescovi di questa Diocesi e penso che sarebbe interessante inserirlo. Da ricerche fatte su vari siti web posso riassumere che tale elenco non esiste proprio. Proporrei, quindi, di inserire un elenco dei nomi e dei periodi di copertura del Dicastero. Anche questo argomento, a mio parere, potrà tornare utile a chi vuole arricchirsi della cultura stabiese. Un affettuoso saluto a tutti Voi e agli Amici lettori di Libero Ricercatore”, proponiamo a seguire la cronotassi dei Vescovi della Diocesi stabiese, minuziosa stesura del dott. Giovanni Celoro Parascandolo, benemerito ricercatore stabiese.

Maurizio Cuomo

Vescovi stabiani

Vescovi stabiani

Cronotassi dei Vescovi stabiani

1)     Orso                                          499

2)     San Catello(2)                          VI Secolo

3)     Lorenzo                                    599-612

4)     Lubentino                                 649

5)     Gregorio I                                 1085

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Antonio Greco ( Maestro presepista )

( a cura di Enzo Cesarano )

Antonio Greco

Antonio Greco

Da sempre sono esistite persone che non sono diventate ricche e famose nonostante la loro bravura, ma importanti per i propri concittadini. Questo è il caso di don Antonio Greco maestro del presepe ed artista a tutto tondo. Le sue creazioni iniziavano dal nulla, dapprima modellava sapientemente i pastori con la creta, poi passando alla colorazione dei visi, delle mani e dei piedi, finiva con la vestitura, realizzata dalla moglie, la signora Clizia, che lo faceva adoperando i canoni del presepe napoletano del ‘700. Greco ha avuto intuizione e originalità anche nella  realizzazione finale della scenografia, nella quale collocava le sue creazioni, che lo hanno reso nel mondo dei presepi, una figura autorevole e di spicco. Continua a leggere

La fontana di San Giacomo

Appello ai cittadini e alle Istituzioni locali

( articolo di Maurizio Cuomo )

La fontana di San Giacomo (foto M. Cuomo)

La fontana di San Giacomo (foto M. Cuomo)

Uno dei punti d’acqua più antichi e rinomati della città di Castellammare di Stabia è senza alcun dubbio la fontana di San Giacomo. Situata appena pochi passi più su della omonima chiesa che da secoli è riferimento per gli stabiesi del posto e ha dato origine al toponimo che identifica l’intera zona collinare, la fontana, affaccia su salita Quisisana (un erto stradone in basoli che congiunge la “Caperrina” alla zona delle “Botteghelle”).
Questa fonte, seppur di modesta portata, è divenuta celebre per la sua freschissima e apprezzata acqua sorgiva. A confermare quanto detto e a dovere di cronaca storiografica, riportiamo uno scritto dello storico stabiese Catello Parisi, che nel 1842 nel suo “Cenno storico descrittivo della città di Castellammare di Stabia”, così scriveva: “L’acqua di San Giacomo in sotterraneo sito sorge nei dintorni del luogo Madonna della Sanità detto, e per un ampio condotto di antichissima epoca n’è portata la sua poca quantità nella piccola fontana a due bocche prossima alla chiesa di San Giacomo nella strada di Quisisana… Nel luogo ove sorge fu rinvenuta una gran lamina di piombo sulla quale vedevasi dalle pareti della sotterranea volta gocciolare quest’acqua, locchè ne prova la sua antichità. Essa è fra le potabili la migliore – salutevole – ed accreditata”. Continua a leggere

Salviamo le “Fontane del Re”

( Il nostro appello a tutti gli stabiesi DOC )

“Funtane r’‘o Rre, luoghi di memoria e di storia e perché no di racconti, di leggende e di ragazze bellissime venute non si sa da dove… dicono, forse dall’acqua fresca di questa fontana circondata da una vasca bellissima in un prato poco ombreggiato… un raggio di sole illumina e riscalda le nudità di una fanciulla bionda che danza circondata da farfalle che ne vogliono assaggiare l’essenza, si perchè è un fiore mai visto da queste parti e si distingue in un tappeto di ciclamini, ora il prato profuma e sorprende i tanti visitatori del parco e questo pomeriggio caldo t’invita a riposare sotto gli alberi fronzuti e la fontana canta col suo getto d’acqua limpida che arriva fino ai primi rami degli alti castagni, in lontananza come un coro si sentono versi di ieri, ma sempre attuali, perchè inneggiano all’amore e alla natura… intanto è tramonto. Laggiù il vulcano ha messo il suo sombrero su un volto che ha preso tanto sole, ora risplende di più in questa notte con una luna che ha preso il suo turno di riposo”.

(Nello Lascialfari).

Fontane del Re

Le Fontana del Re – cartolina d’epoca (coll. Enzo Cesarano)

Fontana del Re

Una rarissima immagine di Fontana del Re (coll. G. Plaitano)

Il F.A.I. (Fondo per l’Ambiente Italiano), ha indetto il 6° Censimento Nazionale denominato “I luoghi del Cuore”.
L’affezionato lettore che ci segue già da qualche anno, di certo ricorderà il nostro appello “Salviamo Fontana del Re”, fatto nel 2008 (che concorreva al 4° censimento), ebbene in quella occasione riuscimmo a sensibilizzare, e non poco, l’opinione pubblica raggiungendo, con le nostre sole forze, un buon posizionamento a livello nazionale (26° su diverse migliaia di obiettivi proposti), l’ottimo posizionamento, però, sortì un nulla di fatto (il regolamento prevedeva il recupero dei primi tre obiettivi classificati), esito che lasciò un po’ di amaro (noi ci credevamo veramente!).

Quest’anno si ripresenta la medesima occasione, con la semplice differenza che stavolta siamo in tanti e sicuramente più consapevoli e forti.

Salviamo le Fontane del Re

Salviamo le Fontane del Re

 

L’appello viene oggi riproposto da un pool di associazioni cittadine, forti e grintose, eccole a seguire:

Amici della Filangieri
Ars Nea – Didattica e Cultura
Associazione Commercianti Stabiesi
CAI (sezione di Castellammare di Stabia)
CPS
Demograssic
Forum Italiano dei Movimenti per la Terra e il Paesaggio
Garden Club
Lab e20
Legambiente circolo Woodwardia
Legambiente circolo GEN
Lion Club Castellammare di Stabia Host
Lion Club Castellammare di Stabia Terme
Leo Club Castellammare di Stabia Terme
Leo Club Castellammare di Stabia Plinio Seniore
Rotaract Castellammare – Sorrento

Come ben capirete, noi di “Libero Ricercatore” non potevamo esimerci dal collaborare per cui ritenendo la suddetta una validissima opportunità, abbiamo sin da subito, appoggiato il progetto di segnalare (nuovamente) le “Fontane del Re”, come luogo della nostra memoria che dai fasti è passato all’abbandono per poi, purtroppo, giungere ai giorni nostri letteralmente in rovina (questa spettacolare opera di fattura borbonica risulta deturpata dalla presenza di: scritte, grafiti a pittura, tracce deleterie del tempo e dell’incuria, fogliame, lattine vuote, bottigliette ed erbacce), uno stato di incuria tale da offendere l’immagine di un luogo celebre dai nobili trascorsi.

Fontana del Re

Fontana del Re: dallo splendore alle attuali condizioni (foto M. Cuomo)

Certi che tale scelta possa essere condivisa da tutti gli stabiesi che amano Castellammare, facciamo quindi appello alla innata sensibilità ed invitiamo tutti i nostri lettori ad investire appena due minuti per la compilazione del form pubblicato sul sito degli organizzatori:

http://www.iluoghidelcuore.it/boschi-di-quisisana-le-fontane-del-re

Nella speranza che il presente appello possa essere preso in seria considerazione, si coglie l’occasione per ringraziare tutti coloro che vorranno adoperarsi per la causa. Ricordate il vostro contributo è di fondamentale importanza ed è particolarmente gradita la divulgazione della presente iniziativa a parenti e a conoscenti (con il tuo voto ed il “passaparola” possiamo fare la differenza!).

N.B.: se la compilazione del form viene eseguita correttamente, l’esito positivo dell’invio dei dati, verrà confermato in brevissimo tempo con la ricezione di una e-mail contenente i ringraziamenti di un responsabile del F.A.I., nulla ricevendo vi preghiamo di ripetere l’operazione (ciò perché siamo consapevoli che anche un solo voto nullo, può essere determinante ai fini della classifica finale).

A seguire rispolveriamo qualche articolo d’archivio della nostra rassegna stampa, gli articoli furono pubblicati su alcuni quotidiani locali in occasione del 4° censimento nazionale FAI:

"Metropolis" (13 giugno 2008)

Stralcio di articolo a firma del giornalista Giovanni Santaniello, tratto dal giornale “Metropolis” (13 giugno 2008).

"Roma" (15 giugno 2008)

Stralcio di articolo a firma del giornalista Pasquale Cesarano, tratto dal giornale “Roma” (15 giugno 2008).

"Cronache di Napoli" (17 giugno 2008)

Stralcio di articolo, tratto dal giornale “Cronache di Napoli” (17 giugno 2008).

"Il Mattino" (18 giugno 2008)

Stralcio di articolo, tratto dal giornale “Il Mattino” (18 giugno 2008).

Gazzettino Vesuviano" (19 giugno 2008)

Fontana del Re: stralcio di articolo, tratto dal giornale “Il Gazzettino Vesuviano” (19 giugno 2008).

Alcuni contenuti relativi a “Fontana del Re”:

Quisisana, paradiso verde (articolo anni ’30)

Un Editto promulgato a Quisisana testimonia l’importanza del luogo

Le foto d’epoca della sig.ra Francesca Tramparulo (rif.: 09/07/2008)

La lettera dattiloscritta dello stabiese Mino de Dilectis

 

 

 

 

Brigantino Valoroso (anno 1837)

 ( a cura di Antonio Cimmino )

Il brigantino Valoroso (dipinto d'epoca)

Il brigantino Valoroso (dipinto d’epoca)

Varato a Castellammare di Stabia il 28 settembre 1837, era costituito da uno scafo in legno lungo metri 44,18 e largo 10,12 e con pescaggio di metri 4,6. Il brigantino possedeva possedeva un ponte a batteria scoperta, tre alberi: trinchetto e maestra a vela quadre, mezzana con randa (vela trapezoidale chiamata aurica) e bompresso a prora. L’armamento in origine era composto da: 18 carronate da 32 libbre in ferro con anima liscia, 2 obici Paixhans da 30 libbre in ferro con anima liscia e un equipaggio di 172 uomini.
Nel mese di dicembre del 1857 venne disarmato a tirato a secco sullo scalo di alaggio del cantiere di Castellammare di Stabia per essere sottoposto a lavori di accomodo essendo trascorsi 20 anni dalla sua entrata in servizio. Furono sostituiti diversi corsi di fasciame dell’opera viva (la parte di scafo immersa) ed effettuato il calafataggio ai comenti (i bordi delle tavole di fasciame). Dopo tali lavori che si protrassero fino al 15 febbraio dell’anno successivo, fu di nuovo varato. Disarmato a Napoli il 25 settembre 1868 e radiato dai quadri del naviglio militare del Regno d’Italia, con regio decreto 9 maggio 1869, n. 5067.

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